Due giorni

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Dopo le lezioni tornarono tutti a casa con un Roxas che dovette separarsi dalla sua adorata Xion.

Sora avevano notato già da un bel po' di tempo come il fratello avesse sempre la testa fra le nuvole e un sorrisino -dalle più che ovvie origini- stampato in faccia. Il biondino era diventato meno scontroso del normale, forse si poteva anche dire che fosse gentile con tutti, soprattutto con Febe, la cagnolina del moro. Non aveva mai sopportato quel cane, non aveva mai sopportato alcun animale in generale. Effettivamente erano molte le cose che a Roxas non piacevano ma che normalmente erano molto amate dalle persone comuni, come ad esempio il gelato. Chi non amava il gelato? Eppure il ragazzino non voleva nemmeno vedere la gelateria. L'unica eccezione era concessa ai ghiaccioli, o meglio ad uno in particolare: il ghiacciolo al sale marino, che di dolce aveva ben poco -nonostante il biondo sostenesse il contrario. I suoi genitori si erano spesso chiesti il perché fosse così strano, mentre il fratello si era più volte domandato se quello che credeva un suo stretto consanguigno non fosse stato, in realtà, adottato da piccolo, magari quando lui era ancora troppo impegnato a ciucciarsi il pollice per accorgersi che un estraneo fosse appena entrato nella sua vita. Ma in quel momento aveva poca importanza, perché per una volta Roxas appariva come un normale, normalissimo, sedicenne che frequentava il secondo anno di superiori in compagnia del suo amico Axel -che Riku aveva più volte paragonato a un clown- e Lei, Xion, la nuova ragazza giunta lì da Illusiopolis -nome strano, per una città. Si era presentata a tutti come una ragazza timida e tranquilla, quasi come Naminé, ma con il passare delle settimane aveva dimostrato di saper essere peperina, all'occorrenza. Non fu proprio lei ad organizzare un mega gavettone alla classe il primo giorno d'aprile? Un pesce venuto con i fiocchi, non c'era che dire, ma Kairi -e qualche altra ragazza- non fu molto contenta della messa in piega rovinata. Da allora aveva guardato la mora con ostilità, pronta a vendicarsi, ed era strano a vedersi, visto i modi solitamente gentili della rossa. Forse era il periodo sbagliato... In ogni caso, quel finto angioletto aveva fatto breccia nel cuore di suo fratello, rendendolo talmente tanto docile da sembrare inquietante.

Sora aveva pensato di seguire di nascosto i due innamorati al cinema, quel tardo pomeriggio, in modo da poter essere sempre aggiornato su eventuali miglioramenti nella loro situazione sentimentale. Pero poi capì che non sarebbe stato corretto nei loro confronti perché anche loro avevano diritto a un po' di privacy. Avrebbe aspettato il ritorno del fratello e avrebbe chiesto direttamente a lui, tanto in quel periodo era ben disposto a parlare di sé stesso.

D'altro canto, Riku non poteva contare sullo stesso privilegio e, quando la coppietta uscì, si mise a pedinarla, sicuro che nessuno dei due ragazzi se ne sarebbe accorto, troppo impegnati l'uno con l'altro. Avevano deciso di guardare un film d'azione che vedeva come protagonista il famoso Cloud Strife, il tipico attore biondo e occhi azzuri amato da tutti i giovani del pianeta -specialmente dalle ragazze. Largenteo si guardò tranquillamente il film, lanciando di tanto in tanto un'occhiata alla coppia da un paio di posti a sedere più in dietro, giusto per accertarsi che non stessero compiendo chissà quale atto pudico nel bel mezzo della semi oscurità presente nella sala. Per sua fortuna, tutto filò liscio e la loro condizione sentimentale non diede segni di avanzamento.

Quando uscirono, essendo quasi ora di cena, si fermarono tutti a mangiare in un fastfood, due in un tavolino e l'altro ben a distanza. Saranno stati anche troppo impegnati a guardarsi negli occhi e a scambiarsi sorrisini da innamorati persi, ma non erano così stupidi da non notarlo se si fosse messo nel tavolino accanto al loro. Finito di cenare, il biondino accompagnò la ragazza a casa e, solo in quel momento, Riku poté tornarsene a casa propria, felice del fatto che nessuno si fosse fidanzato. In fondo se lo aspettava, lo aveva detto anche a Sora che Roxas, a fine settimana, non sarebbe riuscito nemmeno a prenderla per mano... Mancavano ancora due giorni, sabato e domenica, dopodiché avrebbe vinto e si sarebbe goduto il suo meritato premio tra una risata e l'altra.

Quello che però non sapeva, era che il suo caro amico aveva già tutto pronto da giorni. Era da tempo che voleva far fare una certa cosa all'argenteo e ora che ne aveva finalmente l'occasione, non poteva tirarsi indietro. Passò il pomeriggio ad ammirare il suo capolavoro tenuto nascosto al fondo dell'armadio, poi cenò e si mise a letto verso le dieci con un sorrisino divertito stampato in faccia. Avrebbe vinto lui. Ne era più che certo.
~
9.42
Si sentì un leggero trillo arrivare dal comodino.
Sora si destò infelicemente dal suo meraviglioso sogno, in cui uno scorbutico Riku imbronciato doveva subire la sconfitta pagando la penitenza inflittagli dal moretto. Ancora poco e quel sogno sarebbe potuto diventare realtà.
Sbadigliò sonoramente strofinandosi gli occhi con i pugni. Diede il tempo alla vista di abituarsi alla luce che arrivava dalla finestra accanto al suo letto, dopodiché si girò in cerca di ciò che aveva osato interrompere il suo idilliaco sonno.
Trovò sul comodino il suo cellulare con lo schermo illuminato, segno che gli era arrivato qualche messaggio. Lo prese in mano cominciando a leggere il testo.
-'Giorno dormiglione. Dormito bene?-
Era Riku, probabilmente già sveglio da quasi due ore.
-Altroché! Ho fatto un sogno spettacolare...-
Gli scrisse in risposta.
-Hai sognato di essere promosso?-
Scherzò il suo migliore amico.
-No xP-
-Allora cosa? Hai sognato di essere baciato da Kairi?-
Lo prese ancora in giro.
Il moretto sbuffò. Lo derideva per quella storia da anni, ormai. Precisamente da quando gli aveva rivelato i sentimenti che provava per la rossa, che lo aveva gentilmente rifiutato. Ci era rimasto male, in fondo era la sua prima cotta, però grazie a quel 'Preferisco i ragazzi muscolosi, non gli stuzzicadenti come te' aveva capito la vera natura di quella vipera dai capelli rossi.
-Non indovinerai mai e io non ho intenzione di dirtelo!- gli scrisse -Comunque ci vediamo al solito posto, oggi?-
-Contaci!-
Finì così quel breve scambio di messaggi fatto solo per poter svegliare il minore, che altrimenti avrebbe dormito sino all'ora di pranzo.
Sora diede uno sguardò al calendario dove aveva accuratamente segnato la scadenza della scommessa, ovvero il lunedì, si alzò di buon umore e andò a segnare una vistosa X sul venerdì.
Ancora due giorni.

Scommesse (Kingdom Hearts)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora