Senza nemmeno farlo finire di parlare, stritolò il fratello in un abbraccio, mascherando la felicità per la vittoria con quella del suo fidanzamento.
"Che bello che bello che bello!!" esclamò gioioso Sora, lasciando perplesso il biondo. Quando era tornato a casa a enunciare la bella nuova, il moretto aveva iniziato a fare letteralmente i salti di gioia. Ma non poteva sapere che il level up avvenuto nella sua relazione con Xion gli aveva fatto vincere una scommessa, così si limitò a non farsi troppe domande e a mettersi a saltellare con lui, ricevendo entrambi un bel rimprovero da parte del padre per l'ora tarda.
Quella notte Sora continuò a girarsi nel letto, ancora troppo su di giri per riuscire a dormire, e ciò influenzò di molto la lucidità di pensiero della mattina seguente, in quanto dovesse farsi ripetere le cose che gli altri gli dicevano almeno due volte; ma bastava ripensare alla vittoria per poter ritrovare un minimo di vivacità.
La prima cosa che fece giunto in quella prigione fu cercare Riku al bar. Andava sempre lì a fare colazione -lui no, perché l'ultima volta che l'aveva fatto si era mangiato cinque brioches di fila e la madre non ne era stata molto contenta, proibendogli di tornarci per almeno un mese-, quindi era sicuro di trovarlo. Quando scorse la sua inconfondibile chioma argentea, si apprestò a raggiungerla e, una volta davanti, non riuscì a trattenere un sorrisetto soddisfatto, che fece immediatamente preoccupare l'amico.
"Ciau Riku!" Esclamò su di giri il moretto, sedendosi al tavolino accanto a lui.
Il maggiore lo guardò prima sorpreso, non si aspettava di vederlo, poi sul chi va là, temeva il motivo della sua felicità.
" 'Giorno Sora..." Salutò distratto "Come mai qui?"
Il piccoletto ridacchiò "Indovina indovinello?"
"Vieni al punto." Ordinò sempre più preoccupato l'argenteo.
Sora rise di nuovo "Ho vinto!!"
Ed eccole lì, le due parole che sperava di non dover sentire.
Rimase per un attimo a fissarlo, senza specifiche espressioni in volto, poi tirò un lungo sospiro. Non solo trovava umiliante essere stato battuto dal suo migliore amico, da Sora, ma doveva anche subirsi la cavolata che egli aveva riservato appositamente per lui -perché questa volta era sicurissimo che si sarebbe trattato di un qualcosa di poco serio. Ma d'altronde i patti erano patti, pertanto li avrebbe rispettati.
Poi però realizzò un'altra cosa: la sua scommessa con Axel era nulla, perché nessuno dei due aveva vinto. Peccato, però, non gli sarebbe dispiaciuto giocare un brutto tiro al rosso.
"Domani pomeriggio vieni al parco, così ti spiegherò tutto ciò che devi fare!" Il moretto interruppe i suoi pensieri.
Riku annuì distrattamente, alzandosi e dirigendosi verso le scale.
Sora lo seguì, lamentandosi del fatto che non lo avesse aspettato, poi ognuno raggiunse la propria classe, in corrispondenza del suono della campanella.~
"Sei serio?" Chiese l'albino, con un sopracciglio inarcato.
Come da richiesta, quel pomeriggio aveva raggiunto il piccoletto al parco e si era fatto spiegare in cosa consistesse la penitenza. Quando Sora finì di illustrare il tutto, gli porse l'oggetto, senza togliersi il sorriso dalle labbra, e Riku lo guardò come se gli fosse appena stato detto che nel lontano 1876 a.C. un folletto gigante, armato di marshmallow, rase al suolo il paese delle fatine. Insomma, non riusciva a credere che il suo amico facesse sul serio.
"Certo! Su, ora mettitelo." Ordinò il minore.
Il più grande sospirò pesantemente e si mise in testa il grande sombrero che l'amico gli stava porgendo.
"E ricorda: almeno tre ragazze!" Si raccomandò Sora, ridacchiando.
Il quel momento Axel li raggiunse. Era stato avvisato da Riku il giorno prima e ovviamente non ci aveva pensato due volte a raggiungerli a insaputa di Sora "Tre ragazze?" Chiese.
Gli altri due lo salutarono e il moretto lasciò all'amico la parola.
Riku alzò le iridi al cielo "Indossando questo sombrero e parlando con accento spagnolo, devo flirtare con tre ragazze del parco."
Il rosso scoppiò a ridere, attirando l'attenzione di alcuni passanti, poi si ricompose e augurò buona fortuna all'amico, che lo stava guardando molto male.
L'argenteo si avviò lungo il sentiero e, con gli amici poco distanti, approcciò con la prima ragazza.
"Hola, señorita!" Salutò, attirando la sua attenzione e facendo un mezzo inchino "Una bella chica come te non dovrebbe pasear tutta sola in este peligroso parco pululante di bestias feroces."
La ragazza, dapprima stranita nel vedere il non poco appariscente cappello del ragazzo, ridacchiò, stando gioco e rispondendo che si era perduta mentre era in viaggio verso il regno di un potente mago e che le avrebbe fatto piacere essere scortata da un valoroso uomo come lui fino alla meta.
Così, contro ogni programma di Sora, Riku si fece una passeggiata con una bella donzella, chiacchierando amabilmente del più e del meno.
La seconda candidata reagì anche meglio della prima, così come la terza ed ultima. Infatti, entrambe erano arrivate a lasciare il proprio numero all'affascinante Riku, con sommo fastidio del moro -gli aveva rovinato la penitenza!- e invidia del rosso -nemmeno lui riusciva a procurarsi un numero di telefono in così poco tempo.
Alla fine della giornata tutti si avviarono verso casa; Riku offrì al piccoletto imbronciato un gelato, Axel, invece, si fece dare i numeri, che tanto all'albino non servivano.
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Scommesse (Kingdom Hearts)
UmorismoIl moretto mise il broncio "Non è vero! E per dimostrartelo ti propongo una scommessa. Se questo weekend Roxas si fidanza con Xion, vinco io. In caso contrario vinci tu." sentenziò. "E cosa si vince?" domandò l'amico sempre più divertito dalla situa...