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Mi presento. Sono Carmen, ho 21 anni e vengo dalla Sicilia, dalla provincia di Messina. Ho sempre avuto la passione per le produzioni televisive e dopo aver convinto i miei a seguire questo percorso ho iniziato a seguire alcuni corsi a Roma per poter avviare una carriera in questo settore. Uno dei primi giorni di Aprile uno degli insegnanti del mio corso, avendo visto la tenacia e la passione con cui svolgevo i progetti, ha inviato una mail a un suo vecchio collega, il direttore della produzione di Amici, suggerendo la mia candidatura per permettermi di fare uno stage e vedere dal vivo come funziona il lavoro dietro le quinte di una programma televisivo così conosciuto. 

Pochi giorni dopo il mio professore mi comunicò che avevo ottenuto il posto e che sarei stata una stagista per un mese. Non me lo sarei mai aspettato di riuscire a fare esperienza sin da subito nel campo, figuriamoci per Amici!! Quando andavo a scuola mi vedevo spesso le puntate a casa e quando non riuscivo a vederle cercavo di recuperarmele sempre, ma erano passati almeno 3 anni dall'ultima volta che l'avevo visto e non conoscevo assolutamente la dinamica del gioco di adesso. Ogni tanto sui social mi erano capitate immagini di ragazzi che erano già entrati al Serale e che aspettavano la tanto attesa prima puntata, ma non mi ero mai soffermata molto. Ero stra agitata. Non aiutò il fatto che praticamente avrei iniziato lo stage il giorno seguente. 

"Ah tra l'altro per questioni di sicurezza sanitaria dovrai passare le prossime settimane in uno dei campus all'interno degli studios", aggiunse il prof. "Avrai una stanza tua in un appartamento con un'altra ragazza. Quindi ti conviene preparare le valigie, Carmen" Sorrise con fare incoraggiante.

Una volta a casa mi chiedevo: "Cosa devo fare? Cosa mi preparo? Devo ripassare i manuali? Mi informo sulla storia del programma??". Ero totalmente nel panico. Cercai di non pensare troppo al giorno dopo e di concentrarmi sulla valigia da preparare e da chiudere. In realtà fu abbastanza rapido perchè da fuorisede non avevo tante cose in eccesso in camera mia. Dopocena telefonai alla mia famiglia per spiegare la situazione e subito dopo alla mia amica di sempre, Roberta, da sempre grande appassionata di Amici. 

"Ma stai scherzando?!" Mi disse lei scioccata. "Cioè tu lavorerai ad Amici di Maria De Filippi?! Non ci posso credere! Quanta invidia ... che poi te lo dico, quest'anno ci sono dei bonazzi ad Amici, alcuni purtroppo se ne sono già andati nelle prime puntate del serale, ma fidati che ancora ne sono rimasti ehh!". 

"Ma che c'entra, Roby?? Io sono lì per aiutare la produzione, mica per girare nel set del programma e fare amicizia con i ragazzi."

"Si certo, ok. Ma sicuramente avrai occasione di parlarci. Dì a Dario, il ballerino, che se quando esce non sta più con Sissi io sono stra libera". 

"Chi?? Senti vabbè non importa, ci sentiamo domani appena posso che è già tardi e domani mi devo presentare presto".

"Un mega in bocca al lupo allora!!!".

Me ne andai a letto, spensi la luce e cercai il più possibile di non farmi venire ansia per il giorno seguente. Compito impossibile.

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Ore 8:30 Martedì.

Dopo aver preso le ultime cose dalla mia stanza trascino la valigia fuori dal palazzo e aspetto il taxi che ho chiamato. Comunico l'indirizzo, nella periferia romana, e poi guardo scorrere dal finestrino le vie sotto casa mia, che fino a poco prima erano una mia certezza. 

La macchina arriva appena fuori questo complesso enorme, scendo dalla macchina e mi presento alla "reception" accanto al cancello del complesso. Dò i miei documenti e la ragazza mi dà una cartellino con il mio nome e sotto stagista e mi indica di entrare e girare a destra nel primo edificio per lasciare i bagli nella mia stanza. Era un complesso grande ma trovai subito il numero del mio appartamento. L'arredo era abbastanza minimal. L'appartamento era vuoto, nessuna traccia della mia coinquilina. Posai le cose nella mia stanza e molto agitata uscì dirigendomi nel building della produzione.

Entro lì e vedo subito, in carne ed ossa, la queen della tv italiana. Maria de Filippi, che conversava con il direttore della produzione.

"Ah eccola qui, signor direttore! Bene sono contenta di avere un volto nuovo nella produzione", disse incoraggiante. "Spero che ti troverai bene e qualsiasi cosa non esitare a comunicarmela, ora scusa se vado ma sono di fretta che devo leggere l'ennesimo guanto di sfida della Celentano ai ragazzi". 

Ebbi il tempo giusto di blaterare dei ringraziamenti molto timidamente e la salutai. 

"Bene, eccoti qui allora", disse il direttore. "Il tuo insegnante mi ha parlato molto bene di te e, anche se di solito, non faccio iniziare stage a metà programma ho voluto fare un eccezione". 

"La ringrazio tanto, non la deluderò. Di cosa vuole che mi occupi?"

"Allora, da stagista, non ti posso lasciare la direzione dello studio, ma non voglio neanche che tu stia con le mani in mano". Continuò: "Ogni tanto dobbiamo fare delle comunicazioni ai ragazzi o portarli in un altro building per foto, prove o altro. Quindi vorrei che tu ti occupassi di queste faccende, se vedo che ti comporti bene, allargherò le tue mansioni".

Ero un po' delusa da questo compito che non mi sembrava attinente alla produzione ma più da babysitter dei concorrenti, ma effettivamente dovevo avere la sua fiducia prima di poter puntare più in alto. 

"Benissimo" risposi sorridendo, "Appena ha bisogno io ci sono". 

"Ottimo atteggiamento!" rispose. "Bene, ti lascio allora alle indicazioni di Rosy, una delle mie assistenti più brave". 

Si avvicinò ad una ragazza vivace, con un caschetto di capelli rosa (ironia della sorte?).

"Ciao Carmen", mi disse. "Ho subito un primo compito per te. Con uno dei ballerini stiamo organizzando la rubrica tutorial danze per la Celentano".

Feci una faccia un po' confusa. 

"Oh non c'è bisogno che ti spieghi tanto, tranquilla", continuò lei. "Mi serve che tu prelevi Nunzio, il ballerino, dalla casetta e lo porti nello studio del pomeridiano, troverai info e indicazioni con le frecce tra i vari blocchi. Buon lavoro".

Continuavo ad essere sorpresa e un pò demoralizzata. Scortare un ballerino da un building all'altro non era proprio il compito che mi ero immaginata di fare. Comunque non potevo mica mettermi a fare i capricci. Cercai le indicazioni per la casetta e dopo che il ballerino ebbe comunicazione dalla redazione di uscire, lo aspettai fuori dal cancelletto dell'ingresso. 

Aspettai un pochino. Circa 10 minuti dopo aprì la porta del cancelletto un ragazzo alto e magro, dai lineamenti regolari e delicati e gli occhi scuri. La prima cosa che mi stupì era che era vestito particolarmente elegante, mentre quando vedevo io Amici anni fa di solito avevano tutti una maglietta monocolore blu o bianca di tuta. 

Mi vide e con un sorriso mi disse: "Ah sei nuova tu". 







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