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Venerdì.

Arrivo allo studio e sento un baccano generale. Apprendo che in casetta i ragazzi hanno litigato di nuovo per i turni delle pulizie. Pare che quest'anno in particolare siano un po' indisciplinati.

Rosy mi vede e mi assegna un incarico in particolare, andare nella casetta ad esaminare la situazione e parlare con i ragazzi per capire cosa è successo e che provvedimenti attuare.

Quando ero andata a prendere i ragazzi mi ero sempre fermata al cancelletto, non avevo mai visto bene neanche la casetta. Mi incamminai e suonai al campanello, dopo essere stata annunciata da Maria ai ragazzi.

Mi aprì la porta Luigi, aveva un bel sorriso. Mi tese la mano e si presentò ufficialmente, entrammo insieme in casetta.

Lo vidi subito, nel salotto stravaccato sul divano con solo i pantaloni e a piedi nudi c'era Nunzio. Appena mi vide si risistemò velocemente e mi disse sorpreso:

"Ehi, non sapevo che saresti venuta tu?".

I ragazzi un pò confusi gli chiesero se già mi conoscesse.

"Si, è nuova, è venuta a prendere me e Serena un paio di volte".

Luigi mi guardò e disse sorridendo: "Cavolo se non ci avessero detto che veniva qualcuno dalla produzione avrei pensato che avevamo un nuovo concorrente, sei giovane. Quanti anni hai?"

Stavo per rispondere ma qualcuno fu più veloce di me.

"21" disse Nunzio frettolosamente.

Luigi continuò "Dai quasi la mia età". Gli sorrisi, si aveva fascino. Intanto gli altri allievi si erano radunati attorno a me. Iniziai:

"Scusate ragazzi, sono venuta per parlarvi di un problema generale e la produzione non è per niente contenta. Devo controllare gli spazi della casetta e riportare le condizioni di pulizia di tutte le zone, poi dovremo comunicarvi i provvedimenti disciplinari."

Continuai: "Purtroppo ho saputo che c'è stato un nuovo alterco tra Albe e LDA. LDA non ha rispettato il turno e Albe si è innervosito parecchio alimentando il disordine che c'era in casa".

Nessuno dei due mi guardava, erano imbarazzati.

"Mi sembra di capire che si sia instaurato un far west del disordine" dissi guardando il lavello e la zona pranzo piena di cose da lavare. "Adesso il mio compito è anche guardare gli altri spazi e le zone dove non ci sono telecamere".

"Mi sembra giusto", disse Luigi, "Se vuoi ti faccio fare il giro della casetta".

Nunzio si interpose: "Luigi, deve fare il suo lavoro, poi questa non è proprio la reggia di Versailles, penso che si saprà orientare senza un Cicerone...".

Lo interruppi: "In realtà avrei bisogno di qualcuno che mi aiutasse a capire nelle varie stanze a chi appartengono le cose, quindi.." mi girai verso Luigi "accetto volentieri".

Nunzio guardò da un'altra parte e poi disse: "Vengo anch'io". Continuò sbeffeggiante:" Non si sa mai che Luigi approfitti della situazione e dica che le cose sono di tutti tranne che sue".

"Ahah, mooooolto divertente" rispose Luigi ironico.

Mi fecero fare un rapido giro della cucina e poi mi diressi verso le varie stanze. Prima la zona delle ragazze, un pò più ordinata, e poi quella dei ragazzi, decisamente lasciata fuori controllo.

"Penso che Nunzio sarà d'accordo con me, ma noi due siamo quelli più ordinati, se guardi anche solo i letti puoi riconoscere facilmente quali sono i nostri", disse indicando due che sembravano più curati.

"Ok, quindi quegli altri due dove sembra che ci sia stato un conflitto di 10 anni di chi sono?" chiesi.

"Ovviamente LDA e Albe", disse Nunzio divertito.

"Bene ok...fatemi appuntare delle cose ehh..ah dimenticavo devo controllare la zona bagno".

Nel frattempo sentì la voce di Maria comunicare a Luigi che aveva una lezione con Zerbi. Dispiaciuto, mi salutò sorridendo e mi baciò la mano.

Rimasi stupita da quel gesto ma decisamente lo apprezzai. Nunzio era palesemente accigliato.

Mi fece vedere il bagno, era decisamente tenuto meglio, e appresi che gli altri ragazzi avevano cercato di tenere questa parte il più igienico possibile.

Nell'armadietto vicino allo specchio, notai però diverse foto, foto di ragazze, vidi Sissi, Serena e una ragazza mora, che doveva essere già stata eliminata, con la maglia del serale e un altro paio di ragazze. C'erano anche foto di signori più grandi, probabilmente familiari.

"Mhh...devo chiedere perchè queste foto le tenete... in bagno??" Chiesi un po' indignata.

"Giuro, niente di male, lo sanno anche loro che sono qua, semplicemente ci teniamo delle foto delle persone care". Sospirò e disse: "Sai il bagno è davvero l'unico posto qui dove non siamo osservati e dove possiamo avere un momento di debolezza. Quando non possiamo parlare con loro, avere foto in quei momenti ci aiuta a sentirci più vicini e meno indifesi".

Poi indicò una delle foto in basso. "Vedi questa, questo piccolo sono io che avevo vinto una gara e questi accanto a me sono i miei genitori", mi disse.

Era proprio una bella foto e Nunzio piccolo aveva la stessa espressione da malandrino del Nunzio di 19 anni. Mi girai sorridendo verso di lui, ma mi accorsi che una piccola lacrima gli era scesa sul volto.

"Tutto bene?" Gli chiesi preoccupata.

"Si...mi mancano tanto, ma... allo stesso tempo non vorrei uscire domani. Sento che posso fare ancora di più, anche se gli altri mi danno per spacciato. Palesemente nomineranno me se la mia squadra perde".

"Ehi" gli dissi incoraggiante. "Ricorda che tu sei Nunzio, che riesce a fare l'impossibile con un sorriso stampato in volto. Non c'è niente che tu non possa fare e nessuno a cui non puoi far cambiare idea" gli dissi prendendogli il volto fra le mani.

Lui mi guardò intensamente, con gli occhi ancora lacrimanti. Si avvicinò a me, sempre di più. Mi prese delicatamente il mento...e avvicinò le sue labbra alle mie.

3 secondi. 3 secondi magici. 3 secondi in cui mi dimenticai di tutto: chi ero, perché ero lì, dove stavo. 3 secondi dove tutte le mie ansie di quella settimana erano scomparse.

Ma furono solo 3 secondi, perché poi mi staccai bruscamente e dissi:

"Che stiamo facendo!! Io sono qua per lavoro, cosa mi è preso? Sono uscita fuori di testa!"

Nunzio si ricompose e mi disse nella confusione più totale: "Scusa...io...mi dispiace...hai , hai ragione....Comunque...non penso di averti messo nei guai, come ti dicevo non ci sono telecamere o microfoni qui dentro, quindi scusa io... me ne vado".

Uscì dalla porta e mi lasciò dentro da sola. Ero incredula di quanto fosse appena successo. Cercai frettolosamente di annotare le ultime cose sul taccuino e uscì frettolosamente dalla stanza salutando a malapena i ragazzi

Di Nunzio nessuna traccia quando uscì.

Dietro le telecamereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora