Mentre colui che ama e' sempre obbligato a tornare alla carica,
a offrire di piu',e' invece facile per colui che non ama seguire
una linea dritta,inflessibile ed elegante.
Proust<<Ma che vuoi da me? Non mi conosci nemmeno, cazzo>> ,sibilo indispettito.
<<Ti conosco meglio di quanto tu creda.>>
<<Non farmi ridere>>, sogghigno.
Mi interrompo e lo guardo. Lui si costringe a sostenere il mio sguardo derisorio,e sospira rumorosamente.
<<Sei spaventato,sei solo un ragazzino spaventato dalla vita.>> Si passa la mano tra i capelli e mi squadra le labbra increspate.
<<Credi di conoscermi? Credi di sapere tutto su di me?>> Sono sbigottito. <<La verità è che sei solo un chiacchierone Alessandro,quanto ti piace farti i cazzi degli altri,eh!>>
<<Probabile,ma almeno non mi nascondo >> insiste,fissandomi.
<<Da cosa dovrei nascondermi?>>, sussurò impaurito dalla piega che sta prendendo il discorso.
<<Da te stesso>>, mormora a un soffio dalla mia bocca.
Si sta avvicinando troppo.
È davvero troppo vicino per i miei gusti.
<<Non è vero,non mi sto nascondendo>>,replico in tono secco.
<<Ah, no?>> ,ribatte.
<<No.>>
È pericolosamente vicino,e so cosa vuole fare:vuole baciarmi.
Cerco di indietreggiare,ma dietro di me c'è il muro.
<<Sei proprio sicuro Riccardo?>>,sento il suo alito sulle mie labbra inumidite dalla saliva,e rabbrividisco.
Indugio.
<<Rispondimi>>, insiste.
<<Sì...ti ho sentito>>, ribatto senza guardarlo.
Il suo tono di voce diventa ostile.<<Non pensi di rispondere?>>
<<N-o>>, scandisco.<<Ora spostati che devo disfare la valigia.>>
Mi lascia andare.<<Grazie.>>
Mi fissa per un secondo,apre la bocca,la richiude.<<Hai ragione.>>
<<Cosa?>>
<<Hai ragione,non ti conosco. Non so neppure perché sto facendo tutto questo.>> Ridacchia.
Una parte di me vorrebbe continuare questo discorso, una parte troppo grossa, sperava di poterlo affrontare.
<<Perché ti piace farti i cazzi degli altri,te l'ho già detto.>>
<<Posso dire a Michelangelo di cambiarmi stanza se ti metto così a disagio.>>
Lo oltrepasso e mi dirigo verso il mio letto,diretto verso la valigia. Mi sistemo rapidamente i pantaloni e mi ricompongo. Gli occhi di Alessandro seguono ogni mia mossa.
<<No, perché dovresti farlo? Ti ho già detto che non accadrà più nulla tra di noi.>>
<<Capito... più nulla>>,mormora spostandosi dal muro.
<<Già.>>
Non accadrà più nulla tra di noi.
Nulla.
<<Senti io scendo a mangiare qualcosa>>,annuncia con la voce gracchiante.
C'è troppa tensione nella stanza.
<<Io non ho fame...>>
<<Dovresti mangiare... giusto per rimetterti in forze>>,dice preoccupato.
<<Forse dopo...tu vai intanto>>,sussurro mentre prendo il telefono per chiamare Giulia.
<<Ok>>,risponde lui non troppo convinto.
Mi guarda un instante ,per poi avviarsi verso la porta con uno sbuffo.
<<Non dire a nessuno di ciò che è successo tra di noi>,gli dico ammonendolo. Lui mi guarda esterrefatto ,e io gli lancio uno sguardo di sfida.
<<Non ti preoccupare...la tua reputazione rimarrà intatta.>>
Esce sbattendo la porta.
Dopo averlo sentito scendere le scale,mi lascio cadere sul letto. Non ce la faccio. È davvero troppo per me. Non riesco più a pensare lucidamente con lui che continua a farmi domande.
Cazzo.___________________________________________
Nota autrice.
Ciao Cicci 🤗🤗🤍.
Spero che la storia vi stia piacendo.
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Φόβος
Teen FictionRiccardo ha tutto ciò che un ragazzo potrebbe desiderare. Famoso, fidanzato con una ragazza fantastica ,amato da tutti e con un futuro brillante davanti a sé. Fino a quando non incontra lui, Alessandro noto a tutti come Mahmood date le sue origini e...