Φόβος

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.2.

<<Beh direi che è andato tutto bene>> mi dice Carlo tirando un sospiro di sollievo. Non gli rispondo. Mi limito a rivolgergli il mio sorriso migliore,poi mi slaccio la cintura che mi sta togliendo l'aria. Tiro fuori il mio zainetto da sotto il sedile e me lo infilo. Quindi mi alzo e cerco di farmi largo tra la folla di gente accalcata  per raggiungere l'uscita.
Questi aerei sono una dannata tortura.
Dopo essere finalmente sceso dalla vettura infernale mi concedo un paio di secondi per sincerarmi di essere tutto intero-e anche per sistemarmi i capelli,visto che l'aria condizionata me li ha tutti spettinati.
Con Carlo alle calcagna mi dirigo verso il ritiro bagagli,e aspetto pazientemente l'arrivo della mie valigie.
<<Pensi che conoscerò oggi il mio collega?>> gli chiedo cercando di mascherare il profondo nervosismo nella mia voce.
Michelangelo ha pensato bene di appiopparmi un collega con cui fare uscire il mio prossimo album,e la cosa non mi entusiasma granché. Non voglio condividere la mia musica con nessuno, soprattutto con una persona che non conosco.
Finalmente arrivano le mie valigie e la loro vista mi procura una fitta,ma mi impedisco di indugiare,devo smetterla di piangermi addosso.
In fin dei conti,che cosa mi importa? Non dovrò mica sposarlo questo ragazzo.
Perciò afferro la mia valigia e faticosamente me la metto in spalla. Prima che io riesca a prendere la seconda vengo raggiunto da Carlo,che solleva il tutto con un invidiabile nonchalance.
<<Vieni, Riccardo,ci aspettano all'entrata dell'aeroporto.>> Mi soffermo per una frazione di secondo su quel "ci",forse si riferisce a Michelangelo e all'ignoto collega. Non mi entusiasma l'idea di andare a convivere con quello,ma prima cominciamo la nostra convivenza , prima potrò finire l'album ,e tornarmene finalmente a casa. Non siamo neanche a metà strada per arrivare all'entrata,che sento una notifica proveniente dal mio telefono, è Giulia.
Io e lei stiamo insieme da un anno e ci sto benissimo, è una ragazza fantastica. Vorrei tanto averla accanto a me in questo momento, considerando che mi sento già completamente perso in questa grande metropoli,ma gli sono grato perché ha promesso che verrà a trovarmi presto.
"Ciao piccola,sono appena arrivato;ti chiamo non appena riesco a sistemarmi" le dico inviandole un messaggio vocale, che spero sentirà il prima possibile.
Finalmente io e Carlo arriviamo all'entrata dell'aeroporto. Mi guardo intorno nella speranza di scorgere Michelangelo tra la folla,ma riesco solo a vedere un ragazzo di spalle dietro un Uber giallo parcheggiato in doppia fila.
<<È lui>>,ansima Carlo apprestandosi a raggiungerlo. Finalmente arriviamo davanti all'uber e con un gesto rapido della mano cerco di catturare l'attenzione del mio collega.
<<Ciao,io sono Alessandro>>, si presenta con un sorriso che trovo,con sorpresa, piuttosto intrigante. Lo squadro velocemente e mi soffermo sul suo viso:ha degli occhi penetranti,un naso pronunciato e delle bellissime labbra carnose ,leggermente screpolate.
<<Ciao...Io mi chiamo Riccardo>>, balbetto imbarazzato.
<<So già chi sei, comunque è un piacere vederti dal vivo. Benvenuto a Roma.>> Mi dice stringendomi la mano.
Ha una pelle morbida e setosa,e mi irrigidisco al suo contatto.
<<Grazie.>> Mormorò freddamente.
Continuo ad osservarlo soffermandomi sulle sue labbra ,che mi provocano un'improvvisa reazione al basso ventre.
Cazzo.
Qualcosa in lui mi rende difficile staccargli gli occhi di dosso. Quando sento quelli di Carlo su di me,mi riscuoto e fingo di guardare da un'altra parte.
Niente di strano,no?
<<Non vedo l'ora di andare a convivere >>,sentenzia Alessandro con mia grande sorpresa.<<Ci divertiremo parecchio io e te>> . Ammicca nella mia direzione e si avvicina per darmi un bacio sulla guancia.
<<Io...non>> non riesco a finire la frase, perché lui mi stampa un bacio veloce sul bordo delle labbra.

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Ciaoooooo Cicci 🤗🤍. Vi sta piacendo la storia?
Perdonate gli errori grammaticali.