Dopo la colazione andiamo io e Alessandro ci rechiamo in studio, lì troviamo Michelangelo e Carlo seduti su due sedie completamente sfondate. Di solito, svegliarmi presto mi avrebbe dato fastidio; ma uscire fuori da quella casa e passare il minor tempo possibile da solo con Alessandro mi farà bene.
<<Ciao, Riki! Come ti stai trovando in quella casa?>> mi chiede Michelangelo, con un gran sorriso.
<<Non c'è male, mi sto ambientando>> Appoggio la giacca sul tavolo mentre sento lo sguardo di Alessandro su di me.
<<Vedrai che con il tempo riuscirai a sentirti a casa>>, mi dice Carlo. Lo ringrazio e mi siedo.
<<Tu non hai niente da dire?>>, chiede Carlo ad Alessandro. <<Ti hanno mangiato la lingua>>, continua ridendo. Evidentemente non si è reso conto della tensione tra di noi.
<<La lingua c'è l'ho e funziona molto bene, non preoccuparti>>, scherza lui, e io mi sento morire mentre gli altri ridacchiano.
<<Vedi di usarla bene>>, lo rimprovera lui, ancora ridendo.
<<Cosa dobbiamo fare oggi?>> domanda Alessandro sedendosi vicino a me. Vorrei dirgli di togliersi da lì, ma non lo faccio.
<<Niente di particolare in realtà>>, risponde Michelangelo. <<Cominciate a prendere familiarità con questo posto, sarà la vostra nuova casa per un bel po'>>
Prima che io possa aprire bocca, interviene Alessandro: <<Io e Riccardo abbiamo già preso familiarità con molte cose, si può dire che la nostra camera è stata battezzata>>. Il suo tono è sarcastico e pungente.
Cosa vuole fare?
Mettermi in imbarazzo?
<<Che vuoi dire?>> esclamano in coro Michelangelo e Carlo.
<<Non voglio dire niente, ci siamo conosciuti ampliamente e credo che nascerà una bellissima amicizia.>> Mi guarda.<<Non è così?>>
La mia mente grida no, ma annuisco e sorrido impercettibilmente.
<<Sono contento che abbiate fatto amicizia, temevo che non vi sareste sopportati>>,esclama Michelangelo.
<<Inizialmente abbiamo avuto qualche problema, ma ora è tutto risolto.>>
<<Meglio così, no? >> , sussurra
Carlo.
C'è un minuto di silenzio.
Un minuto che sembra durare un'eternità.



Questi capitoli fanno pietà.
Non vedo l'ora che finisca la scuola.

ΦόβοςDove le storie prendono vita. Scoprilo ora