La signora Wanda era estremamente impaziente. Camminava su e giù lungo il tratto che andava dal salotto all'ingresso, espirando ed inspirando per tenersi lontana l'ansia, come fosse nel backstage prima di uscire sul palco.
Osservava distratta i tanti quadri alle pareti che le ricordavano il marito, ognuno con un significato ben preciso e che testimoniavano il passaggio da una città all'altra. Importanti pezzi di vita vissuta, come il quadro sopra il divano comprato da un antiquario nella città dove era nata Elena e dove aveva lasciato un pezzetto del suo cuore.
Il campanello la fece sobbalzare e si affrettò a lasciar entrare la figlia con il suo solito sorriso forzato che lasciava trasparire un'altra notte passata in bianco.- Tesoro, dai entra che tra un po' arriva il generale, non vedo l'ora di presentartelo.
Elena era felice di vedere la madre, almeno lei, così entusiasta e piena di vigore, dopo aver rispolverato un sentimento in disuso da troppo tempo e che l'aveva ringiovanita di vent'anni.
E proprio Elena accolse quel giovane settantenne che si presentò offrendole galantemente un mazzo di rose, mettendosi sull'attenti e unendo i tacchi in un saluto palesemente militare; i capelli brizzolati non gli rendevano la giusta connotazione dell'età, e un corpo e un volto giovanili lo facevano risultare affascinante.
Il comportamento elegante e il tono di voce autoritario mettevano in evidenza tutto il suo carisma, ed Elena se lo immaginava giovane, in perfetta forma, nella sua perfetta divisa a fare strage di cuori femminili.Si ricordò un tratto caratteristico del padre, anche lui cercava la perfezione, la metodicità e l'ordine, e pensò che forse sua madre aveva visto quella somiglianza nel suo generale.
- Era da tanto che volevo conoscerti Elena - le disse cordiale, mentre osservava soddisfatto il volto di Wanda che sembrava in adorazione per lui - tua madre mi ha parlato così tanto di te che penso di conoscerti dalla nascita.
Sorrisero, stemperando l'atmosfera impacciata e si trovarono a loro agio, mentre si raccontavano esperienze che li accomunavano, tasselli di vita vissuta che li mettevano in un puzzle molto simile.
- Dimmi Elena - il generale le parlò con voce sicura e pacata, osservandola bene dritta negli occhi - non ti dispiace se porto via tua madre un paio di mesi, sai, vorrei farle visitare alcuni luoghi dell'Australia, le farei conoscere mio figlio che vive a Melbourne e ne approfitterei per fare il giro delle città più importanti.
Elena ebbe di nuovo quella sensazione di abbandono che aveva provato dopo la morte di suo padre e più tardi quella di suo marito. Non avrebbe mai voluto negare la felicità a sua madre, ma nello stesso tempo si sentiva tradita e abbandonata.
- Certo, che bello mamma, vai e divertiti - le disse osservandola, mentre le parole stentavano ad uscire.
**
- Qualcosa non va tesoro? - le disse la madre appena il generale si chiuse la porta alle spalle dopo averle salutate - vuoi che rimanga qui con te, gli dico di aspettare se non è il momento.
- Certo che no, devi andarci, è una bella occasione per te mamma - e l'espressione sul volto cambiò - sai credo che, al contrario di te, io sceglierò di restare sola per tutta la vita.
E cominciò a sciogliersi, togliendosi il sassolino dalla scarpa.
- Ha una fidanzata, capisci, e ha flirtato con me. Ad un certo punto della festa, la figlia di un procuratore, una provocante ragazza rossa di capelli, l'ha tirato per un braccio per continuare quello che avevano interrotto al Golf. Ti rendi conto mamma? E mi aveva pure invitato a cena, lo stronzo, con tanto di baciamano. E si era pure inginocchiato, come uno stupido e mi aveva fatto capire che era interessato a me o forse mi ero illusa io, come una stupida. Mi dispiace, ma io un tipo così lo devo dimenticare subito.
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Un amore a Tramonte (Amore Completa)
RomanceLa ragazza osservava la collina, quella casa là in alto, quei cespugli verdi che si inerpicavano a gradoni, come avessero gli artigli per aggrapparsi fino all'ultimo sforzo, ed era curiosa, molto curiosa di sapere chi ci abitasse lassù. A mano a man...