Capitolo1: dolce nostalgia

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Naturalmente il fatto di frequentare persone nuove era solo uno dei motivi per cui i ragazzi avevano deciso di non tornare più nella casetta nel bosco. Una delle ragioni più importanti era che entrare nel bosco era diventato un reato, e commettendolo si poteva andare incontro alla pena di morte. Inoltre il capo dei pacificatori del distretto, John, era stato sostituito da un altro, Arthur, inseguito ad una campagna che doveva occupare il primo per un lasso di tempo indefinito. Arthur era molto più severo e inflessibile. Per molti mesi la recinzione che divideva il distretto 12 dal bosco, era stata elettrizzata, dopo che era stato sorpreso un ragazzo nel bosco. Al ritorno di John al 12, pochi mesi prima, la corrente era stata nuovamente disattivata, ma i ragazzi non avevano ancora osato addentrarsi nel bosco, fino a quel giorno.

Quando il gruppetto arrivò nei pressi della recinzione, tacquero tutti. Anche May non disse una parola, sia per la consapevolezza e il timore di essere scoperta ad infrangere una legge, sia per l'irrequietezza, causata da una voglia incontenibile di scavalcare quella maledetta recinzione e correre finalmente libera nel bosco, dopo troppi anni che non lo faceva. Al contrario però si costrinse a fare un bel respiro per mantenere la calma e a sussurrare più a se stessa che agli altri《Ci siamo》. Dopodiché scavalcò per prima la recinzione e si fermò, ammirando il panorama e aspettando che gli altri la raggiungessero. Mano a mano che si addentravano nel bosco e si allontanavano contemporaneamente dal 12, ricominciarono a parlare tra di loro, continuando a fantasticare su quella meravigliosa giornata.

Haymitch notò con sorpresa che May, che solitamente era il membro più attivo, quando si trattava di aprire la bocca, quel giorno era persa nei suoi pensieri e partecipava poco. Mentre continuava a guardarla la bocca della ragazza si aprì in un ampio sorriso, e un secondo dopo May non era più accanto a lui, ma era schizzata via di corsa, dando sfogo al suo desiderio di libertà. Nemmeno Haymitch seppe resistere e partì all'inseguimento dell'amica, sicuto che Ben ed Emy avrebbero saputo occupare al meglio quel tempo che avevano a disposizione per loro. May, arrivata ai piedi di un grande noce, iniziò ad arrampicarsi e si sorprese per l'agilità con cui sapeva ancora farlo, nonostante gli anni passati senza pratica. Haymitch, che fin da piccolo aveva sempre amato arrampicarsi sugli alberi, balzò di slancio sull'albero a aggrappandosi pochi rami più in basso di May, ed iniziò ad arrampicarsi. Quando raggiunse la ragazza, in cima al noce, girò il viso verso di lei, che però guardava lontano, con un misto di gioia, rossa per la fatica della corsa e della scalata, desiderio e malinconia. Seguendo il suo sguardo Haymitch guardò verso il bosco sconfinato, lontano da tutto ciò che aveva sempre conosciuto, libero dalle regole che lo avevano sempre vincolato, e anche lui in quel momento provò le stesse emozioni che aveva visto dipinte sul volto e nello sguardo di May. Fu lei a rompere per prima il silenzio:《Sai, ho sempre avuto il desiderio di scappare dal 12, di vivere lontano, nei boschi, e magari di arrivare fino al 13. Secondo me non sono riusciti a distruggerlo totalmente quel posto, ci deve essere qualcosa, ci deve essere qualcuno vivo, non è possibile che li abbiano uccisi tutti, nessun superstite, tutti morti.》

《May, sai bene quello che è successo al 13,》 ribatté Haymitch《e sai bene anche quello che succederebbe se tu scappassi, non è possibile ribellarsi a Capital City, e il 13 ne è la prova inconfutabile. Se ci ribellassimo saremmo morti, e noi dobbiamo continuare a vivere.》

《Mitch,》riprese May con un sorriso malinconico《noi non stiamo vivendo, stiamo sopravvivendo. Non puoi chiamare vita quello che ci obbliga a fare Capital. Quello che ha fatto a mio padre... Naturalmente siamo fortunati ad avere un capo pacificatore come John, ma cosa succederebbe se ne avessimo uno come Arthur, o anche peggio, qualcuno di spietato che ucciderebbe civili per un solo gesto, per una sola parola di troppo?》 Haymitch sapeva che May aveva ragione, gli Hunger Games erano qualcosa di orribile, inaccettabile. Sapeva che il padre di May era stato ucciso ingiustamente da un pacificatore, trascinandolo in strada, dopo aver fatto irruzione in casa, perché era ritenuto un pericoloso rivoluzionario. Ma sapeva altrettanto bene che quello era l'unico modo in cui potevano vivere, sperando di non essere mai estratti per i giochi, sperando di non avere un capo pacificatore troppo spietato. Non aggiunse nulla. Si girò verso la ragazza e lei fece lo stesso. Si guardarono negli occhi per alcuni istanti, ed Haymitch lesse in quelli di May tutta la rabbia e la tristezza che provava in quel momento. Prima che potesse dire una sola parola per rassicurarla May si protese nella sua direzione, le loro labbra si toccarono. Il ragazzo sentiva la morbidezza di quelle labbra sulle sue, la sensazione di calore che lo pervase. Desiderava da tempo quel bacio, ma aveva sempre avuto paura di fare lui il primo passo, di mostrare i suoi veri sentimenti. Il profumo di lei gli inondò i polmoni, sapeva di vaniglia, sapeva di vita. Haymitch non pensò a nulla, le si avvicinò di più e mosse le braccia verso le spalle di lei, per abbracciarla. Ma prima che potesse farlo May si staccò di colpo.《Scusa》disse 《non avrei dovuto farlo.》E si precipitò giù dall'albero. Haymitch era troppo confuso per dire anche solo una parola, e si limitò ad osservarla scendere dal noce e correre nella direzione dove erano rimasti Ben e Emy. Solo quando scomparve dalla sua vista Haymitch si riscosse ed iniziò a scendere dall'albero per seguirla.

***

Quando Emy vide May ed Haymitch scomparire tra gli alberi si avvicinò a Ben circondandogli la vita ed attirandolo a se, ma lui si scostò. Emy lo guardò confusa.

《Pensi che non me ne sia accorto di come ti guarda Thomas? Non sono cieco. Vedo come gli parli, stai facendo il doppio gioco?》

《Cosa?》rispose sgranando gli occhi 《Thomas Mellark? Aspetta, sei geloso?》

《Non è vero, non sono geloso!》affermò Ben indignato.

《A me sembra di si》continuò Emy con sorrisetto soddisfatto《ma non mi dispiace, sai? Vuol dire che ci tieni. Comunque dovresti saperlo che Thom è un amico di famiglia, non provo nulla, e per lui è lo stesso.》

《Non è vero, ti guarda con certi occhi da pesce lesso da fare invidia a Mitch.》 aggiunse Ben con un sorrisetto.

《Aspetta, questa me la sono persa, chi piace a Mitch?》chiese Emy interessata.

《Ma allora voi ragazze siete tutte uguali, non capite nulla!》esclamò Ben con disappunto《Gli piace May, è così ovvio! Altrimenti perché le sarebbe partito dietro in quarta un attimo fa? E poi l'ha ammesso una volta, davanti al sottoscritto.》

《Non ci posso credere. Giusto un paio di giorni fa ho chiesto a May cosa ne pensasse di Mitch e lei mi ha risposto "mh, si, carino dai", ma si vedeva che stava fingendo, le piace!》diciarò entusiasta 《Potremmo combinargli un appuntamento!》aggiunse infine con occhi sognanti.

《E...》fece per aggiungere Ben, ma May stava tornando verso di loro correndo, e Haymitch subito dietro.

《Allora,》cominciò Emy con sguardo complice《che avete fatto?》

Haymitch si sentì arrossire, ma May rispose prontamente:《Siamo saliti su un albero, da lì si vede che la giornata promette bene, non c'è una sola nuvola. Ora sbrighiamoci dai, non manca molto.》 e ripresero a camminare, come se non fosse successo nulla, ma la ragazza rimase comunque taciturna. Haymitch sentì un'ombra di delusione, si era aspettato che il loro rapporto sarebbe cambiato dopo quel bacio, ma lei non lo aveva degnato di un solo sguardo.

Il gruppo procedette silenzioso per il resto del tragitto, ognuno immerso nei suoi pensieri. Arrivarono alla capanna dopo un'ora. Tutto era rimasto come Haymitch se lo ricordava: la piccola capanna sorgeva al limitare di un'altrettanto piccola radura, accanto ad un lago di modeste dimensioni, che avevano battezzato lago Erin. Quel posto era pieno dei ricordi di un'estate passata lì, solo loro quattro, nessuno a disturbarli. Per Haymitch tutto sapeva di nostalgia, dalla porta chiusa ormai da troppo tempo al cerchio di tronchi, ormai marci per le intemperie, sui quali si sedevano intorno al fuoco.

Ben al contrario non era dello stesso parere, provava solo gioia per essere di nuovo lì e voleva pensare solo a divertirsi. Si tolse allora velocemente la maglietta le scarpe e le calze e, presa la rincorsa, si tuffò nel lago. Riemerse e urlò agli amici: 《Dai venite! L'acqua è fantastica!》Emy non se lo fece ripetere e, tolte le scarpe, si tuffò anche lei, completamente vestita. Haymitch avrebbe fatto lo stesso se May non gli avesse afferrato il braccio dicendogli con aria seria:《Aspetta Mitch, voglio parlarti.》

Le Cronache di Haymitch AbernathyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora