Capitolo 6

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Emily e Rachel arrivarono alla festa mano nella mano e si separarono solo quando videro Blake che beveva insieme a una ragazza.
Si trattava di Natalie, la sorella di Ethan, dai corti capelli ricci e il fisico magrissimo; aveva gambe lunghe ed era leggermente più alta di Blake, cosa che lo metteva in soggezione.
Aveva bevuto almeno tre shot di vodka per trovare il coraggio di parlarle.
"Sembra già molto impegnato" asserì Rachel nervosa, accorgendosi dell'espressione triste stampata sul volto di Emily.
"Vado a salutarlo, tu non sballarti troppo, non senza di me" disse Emily, respirando profondamente.
Si avvicinò a Blake e gli posò una mano sulla spalla, sorridendogli non appena lui la guardò.
Rachel era già sicura che quei due si sarebbero fidanzati ma perché forzare la mano? Tanto Emily non le avrebbe dato retta nemmeno se lei glielo avesse ripetuto fino alla nausea. Però, le serviva chiedere consiglio a Blake per la questione del fotografo e gli avrebbe parlato il prima possibile, quando lui avrebbe smesso di ubriacarsi e ballare in modo imbarazzante.
"Sei tutta sola?" le chiese Ethan, che si trovava alle sue spalle.
Rachel si morse il labbro, ricordando cosa fosse accaduto una settimana prima:
si trovava al bar e Ethan entrò da solo, fradicio dalla testa ai piedi, dato che pioveva, e molto affamato.
Parlarono tutta la sera e, nonostante lui non fosse proprio una cima, lo trovò carino, mentre cercava di sorprenderla con frasi trovate online per rimorchiare.
Finirono per baciarsi ma Rachel si scostò poco dopo e lo pregò di dimenticare tutto. Non era pronta a frequentare qualcuno, non dopo quello che LUI le aveva fatto.
"Sono con Emily" rispose e prese coraggio per voltarsi.
Ethan era davvero bello, i suoi occhi azzurri la affascinavano e trovava carino anche il suo corpo esile, diverso da quello che le ragazze cercavano in un uomo a Pacific Grove.
"Ma lei non è qui ora" constatò Ethan.
"Già" replicò, con un po' di distacco, Rachel, accarezzandosi le braccia.
"Noi dovremmo...dovremmo parlare di quello che è successo, non credi?" le domandò, più timido di quanto non lo fosse mai stato, balbettando anche.
Rachel volle farlo, per un attimo, ma si limitò a sorridere.
"So di piacerti e tu piaci a me, perché frenarci?" aggiunse e si avvicinò a lei.
"È stato il bacio più bello della mia vita" disse lui con fermezza, facendola sentire bene, come se potesse fidarsi; ma quel brivido non durò a lungo e Rachel si allontanò.
"È stato bello ma io sto studiando e lavorando, non troverò mai il tempo per una relazione."
"E per divertirti? Non hai tempo nemmeno per quello?" la provocò ridendo.
Rachel rise con lui e abbassò la testa.
Nel mentre, Emily e Blake si erano seduti sul divano e fumavano insieme.
"I tuoi sanno che sei qui?" le chiese.
"Stai scherzando? Quei due sanno sempre tutto, mio padre è un segugio" rispose Emily e buttò fuori del fumo.
Più Blake la guardava, più si innamorava di lei e, nello stesso momento, perdeva il coraggio di dirglielo.
"Ma devo ammettere che sono più tranquilli quando sanno che sei con me" dichiarò Emily e Blake si sentì soffocare.
Tossì e cercò di riprendere fiato.
"Va tutto bene?" chiese Emily ridacchiando.
"Io...sì, sì...ne sono felice" rispose lui e annuì un paio di volte, ancora troppo ubriaco per non risultare imbarazzante.
Emily lo guardò qualche attimo e scoppiò a ridere.
"Tu sei completamente matto" disse e appoggiò la testa sulla sua spalla, godendosi il fumo, che la rilassava più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Blake era abituato a essere affettuoso con Emily ma le cose gli parevano sempre più ambigue, come se fossero bloccati in un limbo senza fine, tra l'amicizia e l'amore.
"Dimmi che ti prende" continuò lei.
"Di che parli?"
Trasalì Blake.
"Del fatto che sei strano, non parli molto e non sembri felice."
Per Emily non era affatto difficile capire quando qualcosa non andasse nella mente di Blake e non si faceva scappare l'occasione di porgli una marea di domande.
"Ok Sherlock, mio cugino si è trasferito da me" le spiegò, sicuro che tanto l'avrebbe scoperto comunque.
"Tuo cugino? Vuoi dire il criminale?" domandò Emily sbigottita.
Blake annuì, dopo che lei alzò la testa dalla sua spalla e lo guardò negli occhi.
"Cazzo, e come la gestirai?"
"Tenendo la mia porta chiusa a chiave e gli parlerò il meno possibile, ovvio" rispose Blake e terminò la sua sigaretta.
"Sarà difficile se verrà a scuola con noi e se dovrai vederlo ogni giorno a pranzo, e a cena, e a colazione" lo prese in giro Emily e lui, in tutta risposta, la guardò malamente.
"Ti diverte farmi sentire una merda?" chiese con un sorriso sulle labbra.
"Sei carino quando ti arrabbi" replicò Emily; in volto aveva la medesima espressione sorridente di Blake.
"Sei una stronza, ti faccio vedere io come mi arrabbio!"
Le fece il solletico ed Emily rise dimenandosi, tentando di spingerlo via in ogni modo.
Lì vicino stava passando Victoria che si fermò a guardarli, gelosamente.
Rachel non sapeva della sua cotta per Blake e, di sicuro, se l'avesse scoperto avrebbe obbligato sua sorella a farsela passare.
Victoria scosse la testa e si avvicinò al tavolo, dove prese un bicchiere di punch.
Lo bevve tutto d'un sorso, ma prima si guardò intorno, certa che sua sorella fosse lì e che non dovesse assolutamente beccarla.
"Vacci piano, non vorrai ubriacarti?" disse Liam, a braccia incrociate, in piedi davanti al lato opposto del tavolo.
Victoria si preoccupò nell'essere approcciata dal ragazzo più carino della scuola, che aveva anche una brutta nomea in fatto di donne.
Lo guardò intimidita ma tentò comunque di mostrarsi sicura.
"Di che hai paura? Che mi faccia ammazzare e che la responsabilità cada su di te?" rispose arrogantemente, preparandosi un altro bicchiere.
Liam sorrise, trovandola più spavalda di quanto pensasse; aveva scelto la preda giusta.
"Ti accompagnerei io a casa e questo non sarebbe spiacevole, sicuramente" disse lui.
"E cosa ti dice che accetterei il tuo aiuto?" chiese Victoria.
"Lo fanno tutte, sempre."
Liam stava ancora sorridendo e Victoria, lusingata, ricambiò quello sguardo ammiccante, bevendo di nuovo.

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