CAPITOLO 2

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Fu un episodio preciso che decretò la deriva del rapporto già precario tra i due, una semplice successione di parole e di sguardi a cui un'amicizia come la loro non avrebbe dovuto dare peso, ma che riuscì invece a mandare in frantumi anni di amicizia, di fratellanza o di qualsiasi sentimento avesse mai legato Christian e Mattia.

Era la festa del diciassettesimo compleanno di Christian e i due ragazzi erano in camera a prepararsi, scegliendo cosa indossare insieme come erano soliti fare.
In particolare era il festeggiato ad essere ancora titubante davanti allo specchio, mentre il più piccolo se ne stava sdraiato sul letto ad osservarlo da dietro con lo sguardo perso.

<<Mi piace questa! Ci sta!>> disse d'un tratto, come risvegliato da un sogno, mentre il moro si infilava una camicia azzurra, che definiva il suo corpo ancora esile ma già attraente.

<<Lo pensi sul serio o lo stai dicendo solo perché sei stufo? Devo essere perfetto!...Speriamo che Serena sia riuscita a venire... hai visto come mi guardava l'altro giorno in corridoio? Stavo per svenire ti giuro...>>

<<Sì sì ho visto...>> rispose l'altro, sempre più scocciato dall'esaltazione dell'amico per quella ragazza con cui aveva parlato poche volte di sfuggita a ricreazione.
Christian non era un tipo molto socievole, eppure non aveva mai avuto problemi ad attirare a sé le ragazze e aveva cambiato un paio di fidanzate nel corso del liceo.
Mattia le capiva un po', perché in effetti l'amico era sempre stato molto bello e quel velo di mistero che lo avvolgeva non faceva che renderlo più affascinante.
Tuttavia non poteva fare a meno di inacidirsi lo stomaco ogni volta che Christian parlava in quel modo di una di loro e a volte gli capitava addirittura di chiedersi per quale motivo il moro avesse così tanto bisogno di avere sempre qualcuno al suo fianco. Anzi qualcun altro, perché al suo fianco c'era già lui e ci stava da molto più tempo di qualsiasi ragazza appiccicosa.

<<...Ahh è troppo carina davvero...Oh Matti mi stai ascoltando?>>

Il riccio sbarrò gli occhi realizzando di essersi perso l'ennesima descrizione del sorriso di Serena. Peccato!
<<Sì sì ti ascolto...>>

<<Non so sei così strano... è successo qualcosa? Lo sai che puoi dirmi tutto vero?>>

<<Ovvio...>>

<<Lo so io cos'è successo! So cosa significa quello sguardo... Anche a te piace qualcuno!>>

<<Cosa?>> Mattia ebbe un sussulto.
Davvero era così evidente?

<<Massii finché parlavo di Serena annuivi ma avevi la testa da un'altra parte... La tua prima vera cotta Matti che bellooo ... Oh beh è la prima se escludiamo quella bambina a cui stavi sempre dietro alle medie, com'è che la chiamavi? Bambolina?>>

<<Ti prego smettila Chri... non- non è questo... E anche se lo fosse? Ti darebbe fastidio?>>

Christian esitò un secondo, dando al quindicenne una piccola speranza. Poi però con la stessa velocità quella speranza svanì.
<<Niente affatto. Perché dovrebbe darmi fastidio... io non faccio che parlarti delle mie tipe, sono contento che anche tu inizi ad affacciarti a questo mondo. Allora, cosa aspetti a dirmi chi è?>>

Ma Mattia non sembrava in vena di scherzare. Anzi, il suo volto era paonazzo come se fosse stato sorpreso a commettere un crimine e i suoi occhi erano rossi come se fosse già stato condannato. Da una parte era contento che il moro non sospettasse ciò che davvero gli passava per la testa, dall'altra avrebbe voluto che l'altro fosse più perspicace, così da evitare di doversi tenere tutto dentro.
E invece Christian capiva solo quello che voleva e continuava tranquillamente a pettinarsi, ignaro della tempesta che provocava dentro l'animo di Mattia.
<<Beh come sto?>>

<<Carino... come sempre.>> sussurrò senza averlo realmente guardato.

<<Solo carino? Devo essere fantastico...>>

Solo quando il riccio sbuffò, Christian sembrò accorgersi finalmente del suo stato. <<Mi dici cosa c'è? Ho detto qualcosa che non va?>>

<<Tu non capisci vero?>>

Un silenzio di confusione calò nella stanza quando Christian si voltò a guardare Mattia, che invece non aveva intenzione di cedere a quello sguardo, per quanto lo trovasse seducente.

<<Ragazzi iniziano ad arrivare gli ospiti! Siete pronti?>> La madre di Christian aveva interrotto la tensione chiamandoli dal piano inferiore.

Mattia ne approfittò per evadere dalla pesante situazione, alzandosi dal letto. <<Senti Chri, lasciamo perdere... vado giù ad aiutare tua mamma...>>

<<No aspe.>> L'aveva preso per il braccio, fermando per un secondo i loro respiri, come se fossero in attesa di qualcosa.    <<Cosa volevi dirmi? Se non vuoi dirmi chi è la ragazza non fa niente... sempre se è per questo che hai reagito così...>>

E con quella ulteriore conferma che il moro non avesse capito assolutamente nulla dei suoi reali pensieri, tradendo la speciale sintonia che avevano sempre avuto, Mattia lasciò che una lacrima rigasse la sua guancia rossa e, per non farsi vedere, si svincolò dalla presa di Christian, precipitandosi giù dalle scale.

Love me or Let me go💜 [_Zenzonelli_]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora