CAPITOLO 8

810 55 15
                                    

<<Scusa se mi sono alzato così di scatto, ma non li sopportavo più. Mi dispiace che ti abbiano messo così a disagio>> Mattia parlò appena Christian lo raggiunse in bagno, lavandosi le mani.

<<Tranquillo... sono io che non sono molto abituato ad aprirmi con degli sconosciuti.>>

<<È normale... Ma i miei amici certe volte sono davvero scemi e pensano che chiunque sia come loro, ovvero incapaci di tenersi qualcosa per sé. Tu invece non sei mai stato così...>>
Il biondo si bloccò un secondo ad analizzare gli occhi dell'amico: solo in quel momento realizzò quanto gli fosse mancato vedere dal vivo quelle stupende sfumature verdi e il modo in cui esse si univano ad una punta di castano creando, quasi per magia, un mix di colori e di emozioni in cui ci si sarebbe potuti ubriacare. 
<<Senti Chri... Io ci tengo ancora ad uscire con te quindi se torni domani alla stessa ora a scuola mia poi possiamo andare da qualche parte solo noi due. Decidi tu il posto per me non cambia...>>

<<Purtroppo domani non ho lezioni quindi torno a casa per il fine settimana. Però lunedì sono di nuovo qui e non ho problemi.>>

<<Beh perfetto. Allora lunedì vieni a prendermi a scuola...>> sorrise dolcemente mentre gli tornava alla mente una frase del moro che gli era rimasta impressa. <<...tipo come fanno i fratelli maggiori.>>

<<Haha sì proprio così.>>


Inutile dire che Christian passò tutto il weekend a ripensare a quei pochi minuti in compagnia del biondo, che erano stati in grado di salvare un'uscita catastrofica.

Sua madre notò il suo stato allegro e, quando gli chiese se fosse successo qualcosa di speciale per far cambiare il suo solito umore, lui fu tentato di dirgli la verità, ma poi pensò che non fosse il caso di allertare gli animi parlando di colui che era stato additato da tutti i suoi familiari come la causa della sua sofferenza in quegli anni.
Anche perché da un parte avevano ragione, ma per Christian ormai qualsiasi sentimento di rabbia o rancore era stato superato e questo era per lui un motivo sufficiente per mettere da parte il passato ed aprire un nuovo capitolo sulla loro amicizia. 

La cosa che lo rendeva più euforico era la luce che aveva notato negli occhi di Mattia mentre gli parlava e soprattutto l'entusiasmo che aveva percepito nella sua voce, testimoniando che l'interesse nella ricostruzione del rapporto fosse reciproca.

E questo fu evidente anche il lunedì successivo, quando Christian osservò il biondo corrergli incontro appena lo vide e cambiare improvvisamente il suo umore rispetto a qualche minuto prima quando lo aveva visto uscire con i suoi compagni.

<<Ho comprato le patatine fritte.. ah e ho visto anche il succo all'Ace quindi ho pensato di prenderlo... sempre se ti piace ancora.>>

Finché il moro faceva quell'annuncio, con fisso in testa il ricordo di loro due qualche anno prima che ad ogni occasione brindavano con quella bevanda, vide Mattia esitare un secondo. <<Io suppongo di sì, perché in realtà non l'ho più... da quando... Sì insomma sarà la prima volta che lo bevo dopo due anni.>> 

Christian sorrise, piacevolmente colpito, abbassando poi lo sguardo e facendo intuire al biondo ciò che gli passava per la testa.
<<Aspetta... vuoi dire che la stessa cosa vale anche per te, cioè non sono l'unico pazzo?>>

<<Già... a quanto pare non sei l'unico.>> 
Arrossirono lievemente entrambi, mentre leggevano nello sguardo dell'altro la stessa felicità che sentivano direttamente nei propri petti. 

Presero a camminare consumando il loro umile spuntino, che condiviso insieme sembrava però la cosa più buona del mondo, e dopo soli 10 minuti che stavano chiacchierando qualsiasi forma di imbarazzo li avesse divisi fino ad allora sembrò sparire completamente, lasciando posto alla naturalezza e spensieratezza che si confà a due persone che si conoscono letteralmente da una vita.
Infatti le ore passarono senza che neppure se ne accorgessero, mentre passeggiavano per il centro di Milano, si rubavano foto stupide e rincorrevano i piccioni, quasi come se fossero tornati bambini. 

Tutto sembrò perfetto, molto più perfetto di quanto Christian potesse sperare dopo aver passato così poco tempo insieme. 

In un momento in cui si erano fermati a riprendere fiato, appoggiandosi su una panchina, il moro pensò che persino Mattia non sembrava poi tanto diverso da come lo aveva trovato il sabato sera precedente, in quel locale affollato in cui, se non fosse stato per una felice coincidenza, probabilmente neanche l'avrebbe notato.
Al contrario, in quel momento, mentre lo osservava guardarsi intorno con un leggero fiatone per le corse fatte ed uno sguardo compiaciuto, Christian riconobbe lo stesso ragazzino di sempre.
Lo stesso che lo imitava qualsiasi cosa facesse, solo per dimostrargli la sua devozione. Lo stesso che lo seguiva ovunque illuminandogli la strada col suo sorriso. Lo stesso che aveva osservato salire su quell'auto in quel maledetto giorno, con la speranza che quella non fosse stata la fine di tutto.

E in quel momento, constatando come quella speranza fosse diventata realtà, si prese la libertà di mettere fine anche alla distanza fisica tra di loro, stringendo in un abbraccio il corpo dell'amico, più robusto rispetto a come lo ricordava ma ugualmente caldo.
Sentì Mattia emettere un sussulto mentre lentamente si rilassava, facendosi cullare dalle sue braccia e appoggiando la testa nell'incavo del suo collo. 

<<Oddio Chri, mi sei mancato così tanto!>>

Love me or Let me go💜 [_Zenzonelli_]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora