CAPITOLO 10

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Erano passate due settimane da quella conversazione ambigua ma densa di emozione. Due settimane bellissime, sicuramente le più belle dopo tanto tempo per entrambi i ragazzi.
Qualsiasi forma di rancore o negatività legata al passato era stata definitivamente messa da parte per godersi a pieno quella fase di ricostruzione del loro rapporto e i due ragazzi non perdevano occasione per stare insieme.
Ormai era diventata un'abitudine che Christian andasse a prendere il minore a scuola per fare un giro o semplicemente riportarlo a casa e ormai nessuno si stupiva quando vedeva il biondo attraversare il cortile entusiasta per andare incontro all'altro, anche se nella scuola giravano ipotesi contrastanti sul legame tra i due.

E quel venerdì di febbraio, subito dopo essere uscito da scuola, Mattia decise di mostrare all'amico una parte nuova di lui che ancora gli aveva tenuto nascosta: il suo lato da ballerino.
Ormai praticava latino americano da un anno e la settimana successiva avrebbe partecipato ad uno spettacolo abbastanza popolare per cui era molto agitato; così, avendo quel pomeriggio le prove, decise di invitare Christian ad assistervi.

Ovviamente il moro non perse quell'occasione di conoscere un'altra sfumatura del minore e non se ne pentì, anzi.
Mattia sembrava nato per ballare, per muovere quei fianchi a ritmo di musica con un sorriso stampato in faccia ad illuminare tutto il palco e Christian si incantò più di una volta a fissarlo, senza nemmeno rendersi conto delle sensazioni che nascevano dentro di lui.

Lo osservò ballare da solo e con un'altra ballerina, anche se al moro non faceva molta differenza. A dirla tutta, se gli avessero chiesto di riconoscere la partner di Mattia tra le numerose ragazzine che vide uscire dallo spogliatoio un'ora dopo, probabilmente non avrebbe ricordato nulla di lei, se non forse la schiena su cui aveva visto stringersi le mani del biondo.

<<Lo spettacolo sarà uno schifo accidenti!>> Mattia uscì per ultimo dallo spogliatoio, sbuffando pesantemente e richiamando l'attenzione del moro.

<<Eh? Perché dici così? Secondo me spacchi!>>

<<Ma sei serio? Ho sbagliato metà passi... Dici così perché sei di parte e perché non capisci di danza.>>

<<Che sono di parte può essere ma non dire che non capisco di danza, anzi penso che sarei portato anche io... Comunque secondo me sei fortissimo, dico davvero!>>

Vide Mattia sorridere, lievemente più sollevato, e distogliere poi a forza lo sguardo incantato da lui per avviarsi verso la macchina.

<<Matti... ma stai zoppicando? Dev'essere pesante quel borsone, dallo a me!>>

<<Tranquillo non è per quello, è solo che finché ballavo ho messo giù male il piede e adesso mi fa un po' male la caviglia, ma non penso sia niente di grave...>>

Christian sgranò gli occhi, strappando il borsone dalla spalla del piccolo con un fare preoccupato che fece inevitabilmente piacere all'altro. <<Se non è niente di grave lo vedremo... a me sembra che ti faccia male da come lo tieni sollevato. Dobbiamo essere sicuri prima che lo sforzi e magari peggiori le cose. Quindi forza, sali in macchina che andiamo a casa mia!>>

<<Cosa?>> il biondo lo guardò, confuso ma divertito.

<<Dato che immagino che l'ospedale tu non lo voglia neanche sentir nominare ti porto al mio appartamento e ti do un'occhiata io.>>

<<TU?>>

<<Sì IO... cosa c'è di strano? Ti ricordo che studio fisioterapia e, non per vantarmi, ma con i massaggi sono molto bravo.>>

E infatti poco dopo, i due ragazzi erano davanti all'appartamento del moro, trovandosi davanti Alessandro che li accolse con un sorrisetto quando vide entrare il coinquilino con Mattia accasciato sulla sua spalla, avendogli proibito assolutamente di appoggiare il piede.

<<Ciao Ale... Lui è Mattia e ho il dubbio che abbia una slogatura, quindi preparami qualcosa per fargli un massaggio, veloce.>>

<<D'accordo...>> disse il ragazzo con sguardo beffardo nell'osservare quella scenetta, andando a recuperare la borsa di pronto soccorso che tenevano sempre in casa.

Nel frattempo Christian condusse il piccolo fino al suo letto, dove lo fece distendere, prendendo poi a tastargli la caviglia per capire dove sentisse dolore.
<<Ok forse avevi ragione e non è così grave, però ti faccio comunque un impacco antidolorifico e vedrai che domani non sentirai più niente se non un leggero fastidio.>>

<<Va bene, dottore!>>

Poco dopo Alessandro rientrò nella stanza con il necessario a compiere quell'intervento e fece per avvicinarsi all'infortunato per dargli anche lui un'occhiata. <<Chri se vuoi posso farlo io, dato che sono più esperto di te e so dove toccare per non fargli mal->>

<<NO. Posso farlo benissimo anche io! Grazie dell'offerta ma non serve... Adesso puoi andare che ho tutto sotto controllo.>>

<<E d'accordo, ma stai calmo.>> Disse Alessandro avviandosi ad uscire, senza prendersela più di tanto. <<Ah Chri un'ultima cosa poi giuro che vi lascio da soli... Stasera torno a casa mia quindi il letto è libero se il tuo amichetto vuole fermarsi qui.>> bisbigliò per poi andarsene senza attendere la risposta.

A questo punto Christian si voltò a guardare il biondo, che nel frattempo stava assistendo alla disputa tra coinquilini divertito e che a quella proposta annuì senza pensarci troppo.

<<Bene... ora occupiamoci della tua caviglia, tu dimmi se ti passa un po' il male o non cambia niente.>>

Mattia fu felice di constatare che l'amico era davvero bravo con i massaggi e lo osservò metterci tutta la sua passione nel toccargli i punti doloranti facendo attenzione a non esercitare troppa pressione e alzando solo di tanto in tanto lo sguardo per chiedergli se fosse tutto ok, trovando un Mattia imbambolato a guardarlo.
Appena il biondo vedeva che l'altro stava per fermarsi, soddisfatto del suo lavoro, emetteva dei mugolii per fingere di sentire ancora dolore così da impedire a quelle mani magiche di staccarsi dal suo corpo e Christian sembrò credere a quelle finte.

<<Matti... devo chiederti un consiglio, altrimenti impazzisco.>> A un certo punto, dopo quasi mezz'ora di medicazione, il moro assunse un'aria pensierosa e trovò il coraggio di dire al biondo un pensiero che lo assillava da qualche ora.

<<Dimmi.>>

<<Stamattina Alice mi ha chiesto di frequentarci... come fidanzati.>>

Love me or Let me go💜 [_Zenzonelli_]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora