<<Oh Matti aspetta, dove vai?>> Christian si alzò di scatto dal marciapiede su cui era seduto, andando immediatamente incontro al biondo che era appena uscito dall'auto con fare frenetico.
<<A casa mia, se hai paura che io torni al locale stai tranquillo, non lo farò. L'alcool mi fa schifo.>>
<<Non sono tranquillo neanche lo stesso se te ne vai in giro a piedi a quest'ora di notte. Io non voglio che ti succeda qualcosa.>> Prese il braccio del piccolo con insistenza, intenzionato a fargli capire quanto, nonostante tutto, ci tenesse a proteggerlo da qualsiasi pericolo, ma soprattutto quanto fosse lui a non voler restare solo.
Ma, come al solito, Mattia capì solo quello che volle capire e, sforzandosi di non guardare quegli occhi che lo pregavano stranamente vulnerabili, si svincolò dalla presa e si allontanò di qualche passo.
<<Ti ho già detto che non ho bisogno di qualcuno che mi dica cosa devo fare. Se vuoi ascoltarmi e stare tranquillo bene, altrimenti non so cosa farci.>>Christian sussultò, vicino all'orlo delle lacrime, mentre osservava il biondo voltargli le spalle e allontanarsi ulteriormente. Ma perché le cose prendevano sempre quella brutta piega quando entravano in gioco i sentimenti?
Dopo qualche secondo di meditazione, in cui Christian passò in esame le possibilità che aveva davanti, fu il cuore ad agire, forse avendo per la prima volta la meglio sulla razionalità. E a quel punto, in preda al panico nel vedere la persona più importante della propria vita sempre più distante, il cuore non poté che suggerirgli parole vere, schiette, senza filtri razionali: <<Matti ti prego, non voglio che te vai!... Io lo so cosa succederà adesso.>> il biondo si girò di scatto a quelle urla del più grande, che continuò a parlare tra un singhiozzo e un altro. <<Te ne stai andando da qui ma è come se te ne stessi andando dalla mia vita, un'altra volta. Stai tagliando il nostro bellissimo legame un'altra volta!...magari stavolta avrai la maturità di scrivermi ogni tanto ma... Ti prego non chiedermi di stare tranquillo, perché ho già vissuto questa situazione e non voglio riviverla.>>
<<E cosa dovrei fare secondo te?>> Stavolta era stato il biondo ad urlare, sempre più inebetito dalla situazione e sempre più stanco da quel tira e molla da parte del moro. <<Sono felice che abbiamo chiarito e che adesso tu sappia la verità però non puoi pretendere che torniamo amici per la pelle. Io credevo di potercela fare, credevo di essere andato avanti, ma da quando sei tornato tutti i sentimenti mi sono piombati addosso di nuovo e così non posso vivere... E tu? Adesso che sai, adesso che ti ho dato le spiegazioni di cui avevi bisogno... come fai a non essere imbarazzato dalla situazione? Come fai a chiedermi di rimanere qui come se niente fosse, come se non sapessi cosa provo per te?>>
<<Non lo so... ma è perché so quanto sono stato male senza di te. So che ci rimarrei forse ancora più male di allora e... accidenti non voglio perderti Matti! Ho bisogno di te più di ogni altra cosa, perché non vuoi capire?!>>
Christian non avrebbe voluto essere così egoista. Ma lui se la ricordava bene la sensazione di vuoto, la delusione, la rabbia, la paura... tutto ciò che aveva provato quando Mattia se n'era andato. Perché, per assurdo, lui quella situazione l'aveva vissuta forse in modo peggiore rispetto al biondo. Mentre quest'ultimo era andato avanti, pur incontrando diverse difficoltà, lui no; lui era rimasto lì per anni ad aspettare che la luce portata dal piccolo tornasse nella propria vita. Perché in fondo era sempre stato lui ad avere bisogno di Mattia, così tanto da non volersi accorgere di tutto ciò che stava maturando nel loro rapporto.
Aveva sperimentato il buio della solitudine, aveva visto i buchi dentro di sé che Mattia aveva sempre colmato allargarsi senza che nessuno li potesse più cucire.
E se c'era una cosa che aveva imparato da quella situazione era che lui in quel buio non voleva più ricaderci e che avrebbe dovuto fare di tutto per evitarlo. Perché su una cosa Mattia si sbagliava: non sarebbero stati meglio separati, le prove erano nelle ferite che entrambi percepivano ancora fresche nei propri cuori.Forse se ne rese conto anche Mattia, recuperando per un attimo la lucidità.
Eppure come faceva? Come faceva a tornare tra le braccia di Christian, con la consapevolezza che avrebbe sofferto nello stare vicino all'oggetto del suo desiderio senza poterlo afferrare davvero?
Eppure qualsiasi forma di indecisione fu spazzata via nel vedere il modo in cui il moro si contorceva dalla sofferenza che metteva nelle sue parole, in preda al panico e ai singhiozzi.
Allora Mattia cedette, perché il suo amore per quel ragazzo così enigmatico quanto dolce superava qualsiasi cosa e non gli avrebbe mai permesso di lasciarlo lì su quella strada buia in quello stato.Ne seguì un abbraccio disperato e tormentato, denso di emozioni che da negative si tramutarono in positive grazie a quel contatto, con Christian che tentava di calmarsi baciando forsennatamente i riccioli biondi del piccolo e Mattia che invece si lasciava semplicemente stringere, singhiozzando sul collo dell'altro.
<<Perché mi fai questo Chri? Lo sai che non ci fa bene...>>
<<Lo so, però so anche che lasciarsi fa molto più male.>>
E infatti non si lasciarono per il resto della notte, neppure quando il piccolo crollò esausto tra le braccia del moro, che lo portò quasi di peso dentro il proprio appartamento e poi sul proprio letto, facendo attenzione a non svegliare Alessandro che dormiva nella stessa stanza.
Poi fu naturale stendersi vicino a quel piccolo angioletto, come altre volte aveva fatto quando erano piccoli.
Ovviamente però tutto era cambiato nel modo più impensabile.
Quel biondino che ora si rannicchiava sul suo petto non poteva più essere ai suoi occhi solo un amico e tantomeno un fratello. Ormai questo era più che chiaro.Poco prima Mattia gli aveva chiesto come facesse a non essere infastidito nel sapere ciò che provava per lui, come facesse ad ostinarsi nel voler portare avanti la loro amicizia nonostante tutto.
E in quel momento, tra quelle lenzuola bagnate del loro sudore e delle loro lacrime, Christian realizzò finalmente la risposta a tutti quei dubbi, tutto sommato legittimi, manifestati dal biondo: non gli dava fastidio sapere di essere amato e l'amore di Mattia non era affatto d'intralcio al loro rapporto. Non lo era mai stato. Perché Christian si era sempre sentito amato dal piccolo e forse aveva sempre saputo che la loro non era semplice amicizia.
Non era stato cieco, si era semplicemente adagiato a quell'idea che aveva sempre voluto avere della loro relazione, che in un modo o nell'altro era sempre stata una relazione d'amore.
E anche quando si erano separati non era stata l'amicizia di Mattia a mancargli così tanto, ma proprio quel sentirsi amato, le attenzioni del piccolo e ciò che queste suscitavano dentro di lui senza che neppure se ne rendesse conto. Amore.Amava Mattia. Non poteva essere altrimenti. Tutto glielo suggeriva: la sensazione che sentiva mentre quelle braccia si avvolgevano al proprio petto, provocandogli tutto tranne che fastidio, il modo in cui avrebbe voluto tenerlo stretto a sé in quella posizione per l'eternità... e anche il desiderio nuovo che lo colse d'improvviso, facendolo voltare di scatto ad osservare quel bel viso, che si concesse per la prima volta di giudicare anche attraente.
E lasciò che quello stesso desiderio guidasse la sua mano sulla guancia morbida di Mattia, fino a posare un dito sulle sue labbra, che di riflesso si aprirono leggermente al tocco e rilasciarono un sospiro profondo, attraendo Christian ad avvicinarsi sempre di più.
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Love me or Let me go💜 [_Zenzonelli_]
Fanfic"Perché mi fai questo? Lo sai che non ci fa bene..." "So anche che lasciarsi fa molto più male." Ciao a tutti, dato che Christian e Mattia sono ormai un mio pensiero fisso e mi ispirano un sacco di vibes, ho deciso di pubblicare un'altra storia su d...