CAPITOLO 17

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Tutto si sarebbe aspettato Mattia tranne quell'avvicinamento improvviso da parte del moro, specialmente dopo essersi autoconvinto per tutti quegli anni che non sarebbe mai successo nulla di tutto ciò che desiderava.
Ok, già qualche minuto prima, quando Christian gli aveva chiesto di non andarsene e lui non era resistito dal tornare tra quelle braccia amate, era chiaro che qualcosa non tornasse e che quel continuo tira e molla non avrebbe potuto che complicare ulteriormente un'amicizia fragile come la loro.
Anche perché proprio perché sapeva quanto tutto fosse fragile si era sempre trattenuto, aveva sempre respinto quel sentimento e quell'attrazione che sapeva di provare per il grande ma che sapeva anche non avrebbe mai avuto soddisfazione.

Proprio per questo si stupì nel sentire quel pollice caldo tastargli le labbra e nel vedere come prima cosa, una volta aperti gli occhi cercando di cogliere qualcosa nel buio della stanza, il viso del moro ad un millimetro dal suo, col suo fiato che lo attraeva verso di sé, attivando i propri freni inibitori che ormai entravano in gioco automaticamente quando si trovava in situazioni intime con l'amico.
<<Chri, che succede?... qualcosa non->>

<<Taci un secondo.>> Christian riappoggiò il dito sulle labbra del piccolo, con lo sguardo perso e la voce bassissima. <<Io voglio solo...>> Avvicinò ulteriormente il viso a quello del biondo, che a quel punto rimase immobile, soggiogato dal profumo dell'altro. <<...provare a lasciarmi andare un secondo... voglio...>>

Labbra. Questa volta Christian le sentì sul serio, a differenza di ciò che era accaduto nel sogno. Dapprima le sfiorò delicatamente per prendere coraggio e poi le catturò con le proprie, potendone percepire finalmente il sapore e mettendo fine definitivamente a qualsiasi briciolo di lucidità gli fosse rimasto in corpo.

Per Mattia fu più difficile lasciarsi andare subito, tanto che per qualche secondo rimase immobile, limitandosi a deglutire pesantemente, incapace di spiegarsi quel gesto del moro che aveva vissuto solo nei suoi migliori sogni. E se anche quello fosse stato solo un sogno? Si tirò lievemente indietro, quel tanto che bastava per poter scrutare gli occhi di Christian, per cercare di capirci qualcosa. Ma il moro gli sorrise semplicemente, come se avesse intuito i suoi pensieri e volesse dimostrargli che tutto quello era reale, che finalmente i sogni di entrambi fossero diventati realtà.
E la conferma che tutto quello fosse reale arrivò quando Christian, senza aspettare un secondo di più, si rituffò sulle sue labbra con meno delicatezza rispetto a qualche secondo prima. Allora, un po' per i sentimenti che dal suo petto reclamavano per lasciarsi finalmente accontentare e un po' perché la lingua del moro non sembrava voler mollare nella ricerca della propria, anche Mattia chiuse gli occhi, lasciandosi andare a tutto ciò che da troppo desiderava.

E quel bacio conteneva tutto ciò che si erano detti e non solo: il dolore, l'amore, la paura, la passione, il desiderio...

<<Ehm scusate... non voglio disturbare, ma volevo solamente ricordarvi della mia presenza...>> Alessandro si mise seduto sul suo letto, grattandosi la nuca imbarazzato nell'aver beccato il coinquilino in un momento così intimo con quello che gli aveva presentato come il suo migliore amico.

<<Oh Ale. Scusaci... noi... ehm.>> Christian si sollevò immediatamente dal letto, iniziando a balbettare completamente in confusione.

<<Tranqui, non mi date fastidio... è solo che domani ho un esame quindi dovrei dormire. E poi generalmente in questi momenti si vuole stare da soli, ecco.>>

<<Giusto, giusto... allora, io e Matti ti... ti lasciamo dormire insomma, scusaci ancora.>>

Si avviò verso il bagno, cercando di ricomporsi un po', mentre Mattia lo seguiva, altrettanto imbarazzato e confuso.

Una volta chiusi nel bagno poterono finalmente guardarsi in faccia, trovandosi entrambi con le guance arrossate e le labbra gonfie.
<<Che bello che sei Matti.>> Fu più forte di Christian esprimere quel pensiero che lo aveva attraversato per tutta la serata e che ora era più forte che mai.

<<Chri aspetta aspetta... cosa significa tutto ciò? Quel bacio, così all'improvviso... Era solo per provare o...>>

<<Mi piaci Matti, tanto.>>

Il biondo strabuzzò gli occhi, sempre più incredulo e sempre più intimorito da quella situazione, che era meravigliosa sì, ma anche troppo surreale per non esserci il trabocchetto.
<<Chri, sei sicuro di non aver bevuto niente prima al bar? Lo sai che non puoi prendermi in giro su questa cosa vero?>>

<<Certo che lo so. Infatti sono serissimo. Ci ho riflettuto tanto, probabilmente troppo e sono più che sicuro... vorrei darti più spiegazioni perché so che è strano, ma non è qualcosa che riesco a spiegare... però posso dimostrartelo a fatti, dato che a parole faccio schifo.>>
Mattia si limitò ad annuire, imbambolato a guardarlo mentre gli diceva quelle parole, con una convinzione troppo estranea a quelle labbra che mai erano state così decise nel dirgli qualcosa, specialmente se quel qualcosa riguardava i suoi sentimenti.

Quelle stesse labbra che nel giro di qualche secondo sentì nuovamente sulle proprie, dimostrandogli veramente quanto l'attrazione fosse reciproca.
Christian strinse il piccolo con passione, scoprendo come dal suo corpo scaturissero in modo fin troppo naturale sensazioni che si era sempre privato di assecondare. O meglio, le aveva sempre ricercate altrove, quasi ossessivamente, in altre frequentazioni, senza mai rendersi conto che ciò che cercava era sempre stato al suo fianco, in attesa che lui gli desse una chance.

<<Christian, tu non puoi immaginare quanto io abbia sognato questo momento. Ti amo così tanto, non finirò mai di sorprendermi di quanto grande possa essere questo peso che sento sul cuore da tantissimo tempo.>>

<<Non deve più essere un peso. Per me non è mai stato un peso il tuo amore e adesso sono pronto a ricambiare facendoti sentire il ragazzo più amato del mondo, come meriti.>>

<<Io mi sento sempre amato quando sto con te. Solo che devo realizzare... cioè per me sarà strano d'ora in poi abituarmi a questo cambiamento da parte tua.>>

<<Io penso che ti ci abituerai in fretta, guarda che sono sempre lo stesso scemo che ti stringeva le guanciotte quando eri piccolo... Che poi guardati, sei ancora un piccoletto.>> così dicendo strinse le guance rosse del biondo, scimmiottando qualcosa con fare scherzoso.

<<E smettila... l'unica cosa su cui ti do ragione è che sei uno scemo.>>

<<Uno scemo carino però, o no?>>

Mattia si voltò lievemente ridacchiando sconvolto: <<Ma non ero io quello che doveva sentirsi amato?>>

Ma il più grande non aspettò a riabbracciarlo da dietro, baciandogli il collo e facendo sciogliere completamente il biondo. <<E d'accordo d'accordo... sei il mio scemo preferito. Ma non ti gasare troppo.>>

<<Troppo tardi... adesso meglio che torniamo a letto, che domani ti porto io a scuola, piccoletto.>> Mattia sorrise a quella proposta, guardando attraverso lo specchio il moro, che tramutò la sua espressione dolce in una divertita in tempi record, pronto a sparare l'ennesima cavolata. <<...come fanno i fratelli maggiori.>>

A quel punto il biondo si girò, tirandogli uno schiaffetto sul collo e trovandosi immerso in quegli occhi ipnotici e incantevoli che di riflesso si chiusero, mentre la risata meravigliosa del moro risuonò nella stanza e soprattutto nel cuore di Mattia, così potente da cucire qualsiasi ferita.





-Writer's space-

Direi che vi ho fatto attendere abbastanza per questo bacio... quindi ecco a voi una buona dose di miele. 

Oggi si va di polli sdolcinati 🤭💜

Love me or Let me go💜 [_Zenzonelli_]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora