Capitolo 6

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Izuku venne per fortuna trovato pochi attimi dopo che Katsuki lo ebbe lasciato al suo destino, una pattuglia di polizia aveva visto il corpo a terra e prontamente gli si erano avvicinati per prestargli un primo soccorso, metre aspettavano che l'ambulanza arrivasse.

Nel frattempo il biondo si era diretto verso casa propria con le mani ancora sporche di sangue, incurante della gente che lo fissava scioccato o che attraversassero la strada appena lo vedevano.

«Katsuki, sei tu?» gridò Mitsuki sentendo la porta aprirsi e affacciandosi appena dalla cucina per vedere se in effetti fosse il figlio.

Katsuki non rispose alla donna e si avviò deciso verso la sua camera, ma la donna non aveva finito di parlargli.

«Ho visto Izuku questa mattina, » iniziò lei sconvolgendo il biondo con le sue parole, «Credevo di averti cresciuto meglio, ma a quanto pare mi sbagliavo. Già ieri sera quando sono andata a casa dei Midorya, appena mi ha visto è scappato terrorizzato e oggi ne ho capito il motivo.» continuò senza guardare il figlio, ma lui aveva sentito la delusione nel suo tono. «Ero andato a chiedergli d'incontrarti, magari se vi foste visti, tu avresti potuto tirarti fuori dai casini in cui ti stai cacciando, ma ho visto vene nel suo volto il male che gli hai fatto. Mi ha espressamente detto che non avrebbe mai voluto esistere, così magari tu non saresti diventato quello che sei e che forse sei diventato così colo perché una persona inutile come lui ti girava intorno.» finì Mitsuki tenendosi dritta sole perché le mani ancorate al lavandino la sorreggevano, altrimenti il peso di tutto quello che stava succedendo l'avrebbe schiacciata.

Katsuki non si mosse dal primo gradino delle scale che lo avrebbero condotto al piano di sopra, stette fermo con un nodo che gli si stringeva sempre di più al petto togliendogli quasi il respiro.

Quello che aveva appna fatto al verdino lo investì come una cannonata, ma passò in secondo piano quando sentì la mano della madre che gli afferrava una spalla per poterlo guardare bene in volto.

«Non pensavo che lo avrei mai detto, ma mi hai veramente deluso Katsuki...cosa hai combinato?» chiese appena il figlio si voltò e poté vedere come fosse ridotto, macchie di sangue impregnavano la parte superiore dei suoi vestiti e le mani erano scorticate dai colpi inferti.

Mitsuki con il terrore negli occhi si portò le mani alla bocca per la paura.

«Non dirmi che lo hai visto e che...» non riuscì a finire la frase che gli occhi del figlio gli rivelarono che la sua teoria fosse corretta, aveva trovato Izuku e lo aveva massacrato di botte.

E per la prima volta in tutta la sua vita si fece per un attimo sopraffare dalla rabbia e riavvicinandosi al figlio gli lasciò uno schiaffo nello stesso punto in cui il verdino lo aveva colpito.

La donna poi voltò le spalle al ragazzo e andò a prendere il cellulare che aveva lasciato sul tavolo della cucina, per poter chiamare l'amica e avvertirla che probabilmente Izuku era ricoverato in un qualche ospedale e che li raggiungesse.

Mitsuki provò a contattare delle conoscenze che la informarono dove in effetti fosse ricoverato il verdino per poi contattare l'amica e riferirgli il luogo esatto in cui dirigersi.

La corsa verso l'ospedale le diede il tempo di riflettere su come agire da quel momento in poi, ma prima avrebbe dovuto comunicare al marito quello che aveva scoperto su Katsuki e su quello che aveva fatto.

I sensi di colpa la attanagliavano, si dava la colpa del comportamento del figlio, del fatto che se non avesse contattato Izuku la sera prima adesso non sarebbe stato in quelle condizioni.

Arrivata alla reception dell'ospedale, chiese in che camera il verdino fosse stato condotto, ma non essendo la madre non poté andare da lui e tutto quello che le concessero, fu quello di aspettare nella saletta d'attesa mentre i parenti del minore non fossero arrivati per dare il consenso ad entrare.

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