Capitolo 11

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L'eroe che Yamato sensei voleva presentargli era uno dei professori della scuola per eroi più famosa di tutto il Giappone, Ereaser Head, ovvero Aizawa Shota.

Il sensei aveva mostrato all'eroe alcuni degli appunti del verdi e lo aveva spinto ad avere un incontro con il ragazzo, cosa che il corvino accettò incuriosito dall'atteggiamento così protettivo dell'altro.

Izuku era molto emozionato per l'incontro con l'eroe, non aveva mai avuto l'opportunità di parlare con uno di loro, almeno non privatamente e quando entrò nella camera del verdino, quest'ultimo con tutte le forze che aveva e anche con l'aiuto delle stampelle che gli avevano fornito, si alzò in piedi per fargli l'inchino più profondo che riuscisse a fare.

«Buon Giorno Ereaser Head-san, sono onorato di fare la vostra conoscenza.» disse Izuku che si tornò a sedere sulla sedia a rotelle al gesto del maggiore.

«Non serve essere tanto formali ragazzo.» rispose l'eroe sedendosi su una sedia posta di fianco al letto del minore. «Shizuo mi ha molto parlato di te e della tua passione per gli eroi.» continuò, ma vedendo il volto confuso del ragazzo si corresse, «Intendevo il sensei Yamato.»

«Siete amici da molto, lei e il sensi?» chiese curioso Izuku con gli occhi che gli brillavano.

Aveva pensato subito di riempirlo di domande sul suo lavoro da eroe e sul suo quirk, ma lo aveva trovato inappropriato, non conoscendo ancora la persona che gli stava di fronte.

«Abbastanza, l'ho conosciuto appena sono diventato un eroe professionista, è stata la prima persona che ho salvato e da quel giorno abbiamo instaurato una buona amicizia, anche se non ci vediamo poi molto.» rispose il corvino grattandosi una guancia in imbarazzo, «Ma non siamo qui per me, ma per te. Shizuo...Yamato sensei mi ha detto che essendo che non puoi più frequentare l'accademia di polizia vorresti buttarti comunque su una professione che ti permetta di aiutare il prossimo.» verificò Shota.

«Esattamente, sono nato senza quirk e per colpa di questo so di non essere adatto a diventare un eroe, per questo avevo puntato a diventare un poliziotto, ma i recenti avvenimenti non me lo permetterebbero più.» disse indicando la sedia a rotelle.

«Cosa ti è successo?» chiese il maggiore scrutandolo attentamente.

L'espressione felice del verdino cambiò drasticamente, diventando dura e imperscrutabile, cosa che feve intuire all'eroe che gli fosse capitato qualcosa di grave.

«Sono stato aggredito e le conseguenze di quella violenza mi impediranno di fare qualunque tipo di sforzo o di movimento brusco, quindi l'unico impiego che credo sia più nelle mie corde è essere uno stratega.» nel parlare la sua espressione mutò fi nuovo rivelando quanto in effetti sperasse in una risposta affermativa a quell'idea.

«Non hai tutti i torti, la tua conoscenza e analisi dei quirk è superba e da quello che mi hanno riferito, tutte queste informazione le hai raccolte solo tramite i canali televisivi e gli scontri che hai assistito.» e aspettò un cenno da parte del verdino come conferma del fatto.

«Naturalmente.» rispose il verdino.

«Allora non credo che ci siano problemi, se vuoi posso fare in modo che prendano in considerazione la tua domanda d'iscrizione per la Yuei, ovviamente per il corso di supporto. Però nel tuo caso dovrai impegnarti molto duramente, molti dei ragazzi che affronteranno l'esame per quella sezione, hanno dei quirk adatti per quel compito, anche se noi non li valuteremo in base a quelli, ma alle doti analitiche, devi rammentare che sono giù avvantaggiati su quel campo.» finì l'eroe alzandosi in piedi.

«Farò del mio meglio e grazie alle sue parole d'incoraggiamento, sono ancora più motivato a superare questa sfida.» e si alzò a sua volta con fatica, le gambe per un momento tremarono per lo sforzo di stare in piedi senza alcun aiuto, ma voleva dimostrare al maggiore che nulla lo avrebbe fermato, neppure quella disabilità.

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