Capitolo 27

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La conversazione tra il professore ed Izuku s'interruppe a quella frase. Lasciando poi la camera con un augurio di pronta guarigione verso il verdino, Shota aveva più domande che pensieri che gli vorticavano per la mente.

Era quasi sicuro che le condizioni di Izuku fossero state causate da Katsuki, ma vedendo lo shock negli occhi del biondo alla vista del verdino a terra, il pensiero che sarebbe potuto ricapitare gli parve surreale, però c'era sempre il fatto che aveva usato della violenza su qualcuno un tempo e non sapeva se potesse fidarsi di lui.

«Non lo rifarebbe mai, se è questo che sta pensando.» la voce di Eijiro Kirishima prese di sorpresa Shota che si fermò di colpo per voltarsi verso il proprio studente che era qualche passo dietro di lui.

«Chi te ne da la certezza?» chiese il professore, era inutile cercare di sviare la conversazione, aveva istruito talmente bene i propri alunni che non si poteva nascondere nulla a loro.

«Perché io so il percorso che sta compiendo per redimersi e affrontare le sue colpe. Lo psicologo lo aiuta durante le sedute e io gli sono accanto quando i dubbi lo assalgono.» risponde il rosso incrociando le bracci al petto, «Inoltre so per certo che Izuku le ha espressamente detto che non sono cose in cui dovrebbe immischiarsi...non può capire il rapporto che hanno instaurato loro due nel corso della loro vita.» e nel dirlo voltò le spalle e se ne andò lasciando il corvino con ancora più dubbi.

«Ho degli studenti veramente problematici.» borbottò grattandosi i capelli sulla nuca.

«Katsuki, sono tornato.» disse Eijiro tornando alla panchina in cui il biondo era ancora seduto con le gambe ben strette al petto.

«Sta ben?» chiese il minore mangiandosi l'unghia del pollice.

«Sì, anzi sta meglio di prima, sembra che Recovery Girl abbia sistemato anche le vecchie ferite. Dovrebbe riprendersi fra pochi giorni.

«È stata colpa mia.» uggiolò il biondo posando il capo sulle braccia che avvolgevano le sue gambe.

«È caduto da solo, non sei stato tu.» rispose il rosso afferrandogli i fianchi e portandoselo sulle gambe per poterlo abbracciare meglio.

«Midorya-kun.» urlò Hitoshi Shinso aprendo d'impeto la porta della stanza in cui Izuku stava riposando.

«Shinso-kun.» sbadigliò il minore che si stava per addormentare per effetto degli antidolorifici. «Sto bene, non ti preoccupare.» continuò il verdino con un lieve sorriso sulle labbra.

«Ho appena saputo che ti hanno operato. Scusami, è colpa mia se sei caduto, se non mi fossi comportato da stupido, non ti avrei fatto correre via e non saresti stato tanto stanco da non riuscire a reggerti in piedi.» borbottò il violetto facendo ridere il verdino.

«Che sciocco che sei, lo sai che non mi ricordo una volta in cui ti ho sentito parlare così tanto? E poi credo di starti influenzando con le mie brutte abitudini...stavi borbottando.» a quelle parole anche Hitoshi si mise a ridere con il suo amico.

«Mi dispiace comunque averti baciato senza il tuo consenso.» disse alla fine il violetto quando si riprese dalle risate.

«Non ti devi preoccupare per quello, pensiamo invece al fatto che da oggi non avrò più problemi alla schiena e che quindi potrai farmi scappare tutte le volte che vorrai.»

Tornarono a ridere con il cuore un po' più leggero.

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