Capitolo 8

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Il pc dello studio è per terra.
Lo schermo è nero, e una grande scritta verde in stampatello maiuscolo dice "ANDATE VIA".
Non c'è tempo da perdere.
Mettiamo in atto subito questa follia.
Io e Josh andiamo diretti in camera di Evangeline, mentre Jassie chiama a se il maggior numero di medici e infermiere.
Finge di avere malori, e chiede aiuto per le ferite.
Tommy è eccitato, per lui è tutto un gioco.
Entriamo nella stanza di Evangeline, vuota, e la troviamo legata al letto.
Sente le nostra presenza e piano gira il capo verso di noi.
Tommy sembra spaventato, ma parte avanti.
Josh si parte, ma io lo fermo e dico a bassa voce "aspetta".
Tommy è difronte ad Evangeline, lei lo guarda con un ghigno malefico.
Poi lui dice "posso farti conoscere qualcun altro."
Evangeline sembra interessata, ma non dice una parola.
"Conosco tante anime, anche cattive, se ti interessa, posso portati da una di loro".
Evangeline lo guarda felice, poi si irrigidisce e urla, Tommy mi dice "ora!".
Io e Josh ci precipitiamo a slegarla dal letto e a caricarla su una sedia a rotelle.
Le mettiamo una vestaglia, per far sembrare che stia tornando a casa.
Sembra svenuta, mentre vedo che vicino Tommy c'è una sagoma alta e scura.
Siamo pronti per andare, quando vedo Tommy in difficoltà.
Grida, mentre quel mostro lo afferra per il braccio.
Dico a Josh di andare e che lo raggiungerò.
Non sono sicuro di cosa sto facendo.
Corro nella direzione di Tommy e lo prendo in braccio.
Sembra proprio che io lo stia tenendo davvero fra le braccia.
Corro senza voltarmi dietro Josh, che ha quasi raggiunto l'uscita di emergenza.
Tommy mi grida "non ti fermare, corri!".
La situazione è talmente surreale, ed io sono talmente spaventato e agitato, che corro senza fermarmi, senza far caso a Tommy che ora ride e dice "lo abbiamo seminato!"
E a Jassie che ci ha raggiungiuti.
Carichiamo Evangeline in macchina e ci dirigiamo a casa mia.
Stiamo in silenzio.
Josh guida, Jassie è dal lato passeggero; io sono dietro, con Tommy seduto accanto e Evangeline inerme, con gli occhi granati e la bava alla bocca che guarda fuori.
Ha uno sguardo talmente perso.
Finalmente arriviamo.
Stendiamo Evangeline sul divano, Jassie e Josh si assicurano che la casa sia sicura e che nessuno venga a disturbarci.
Io sistemo il tavolo.
Chiedo a Tommy "dove andrai?"
Lui, felice risponde "dalla mia mamma, sarà in pensiero".
Lo guardo e gli dico "sii prudente, mi raccomando".
Siamo pronti.
Ci sediamo in torno al piccolo tavolino rotondo, Evangeline è sulla sedia a rotelle, sveglia, ma non dice una parola, tiene solo il capo calato.
Creo un contatto.
Sento immediatamente energia negativa, ed ho paura.
"Sono David, sei tu che ci perseguiti?".
Un quadro cade dal muro, ed io lo prendo come un si.
"Chi sei?".
Due quadri cadono dal muro.
Io capisco "siete più di uno? Se si, batti un colpo".
Immediatamente si sente un rumore.
Bene.
"Quanti siete e chi siete?"
Un forte contatto si è creato.
Chiudo gli occhi e sento all'orecchio una voce maschile profonda dire tre nomi "LUCIFERO, KEVIN E SCHIAVA".
Riapro gli occhi e la luce si è spenta. I miei amici sono spaventati, poi accendo la torcia del cellulare. Evangeline non è più sulla sedia a rotelle.
È in piedi, sul tavolo.
I capelli davanti al viso, le braccia lungo i fianchi.
Ho paura, quella non è Evangeline.
Urlo "VATTENE!" E lei inizia a urlare e a dimenarsi.
Dico a Josh di aiutarmi a tenerla ferma, e a Jassie di prendere un rosario o qualcosa del genere.
Ha una forza impressionate, io e Josh facciamo fatica a tenerla.
Jassie ritorna con un crocifisso, glielo prendo dalle mani e punto in direzione di Evangeline.
È inginocchiata al tavolo.
Non so di preciso cosa io stia facendo.
Un oggetto appuntito si conficca sul tavolo, credo sia un coltello.
Incide sul legno "DIARIO IN ARMADIO J."
Non capisco, poi Evangeline, con quella voce maschile che ho sentito all'orecchio dice "questo corpo non serve più"
ride e afferra l'oggetto che è alle sue ginocchia.
Poi si sgozza.
Noi urliamo e cerchiamo di rianimarla, ma ormai è troppo tardi.
Ci guardiamo in faccia.
E ora?
Con il suo sangue si crea una stella.
Evangeline è morta.
Non le ho mai detto quanto la amavo.
Sono stato io ad ucciderla.
Mi inginocchio per terra e inizio a piangere come un verme, indifeso

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