Capitolo 13

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Mi sveglio di soprassalto, poco prima che chi mi inseguisse nel sogno potesse afferrarmi.
Vado a lavarmi il viso, sperando di poter lavare via anche la stanchezza.
Mando un messaggio a Jassie "tutto ok?" .
Ne mando uno anche a Josh, visto che è da tanto che non lo sento.
Trovo l'anello, poggiato sul comodino.
Lo prendo e mi siedo ai piedi del letto disfatto, guardando il piccolo oggettino luccicante, mentre ci giochetto un po' con le mani.
Cosa significa? La mamma parlava di un anello nel diario...
Sento un forte rumore proveniente dal tetto.
Strano, gli inquilini del piano di sopra erano in vacanza...
Mi dirigo verso la porta, per andare a fare colazione, ma non si apre.
Cerco di forzala, ma nulla.
Il panico sta per sopraggiungere, quando la cabina armadio, stranamente senza più la sedia che avevo messo davanti per chiuderla, si apre lentamente.
Vengo spinto violentemente per terra, sento dei violenti passi venire verso di me.
Non riesco ad alzarmi da terra.
Vengo preso a botte, dappertutto, in faccia, nell'addome, nelle gambe, ovunque.
Sono agonizzante per terra, giro la testa e vedo una sagoma maschile che, grazi e a Dio, sta andando lontano da me.
Striscio piano verso la porta, riuscendo ad aprirla, e chiamo la nonna.
Non so esattamente cosa spiegarle dell'accaduto.

Trauma cranico, due denti rotti, una spalla lussata e tre costole ammaccate.
Torniamo a casa, sono sul divano, stremato, quando la nonna si siede di fronte a me e mi domanda "cos'è successo, David?".
Sospiro, ormai non posso più cercare scuse. "Ho cercato di contattare la mamma. Ma...ma a quanto pare la sua anima è sotto il controllo di qualche demone. E...e Kevin è con loro."
La nonna rimane in silenzio, sconvolta e quasi sta per piangere. "E stanno perseguitando me, Josh e Jassie...".
"David, p-perché?! Perché lo hai fatto?!" Dice in preda ai singhiozzi.
Mi sento una merda.
"Nonna, sta tranquilla, risolverò tutto." Le dico con tono dolce e rassicurante.
So cosa fare, o almeno ho una mezza idea.
Chiamo Josh, che è uscito dall'ospedale. "Jo, ascoltami, possiamo liberarci di questo bastardo, incontriamoci stasera nello scantinato del mio palazzo." Josh approva.
Adesso tocca a Jassie. Lei è più restia, ma vuole risolvere tutto questo.
Mi munisco di candele bianche, rosari e altre statuette della chiesa.
Alla fine lo scantinato è diventato una sorta di mini chiesa.
Josh e Jassie arrivano quasi assieme. Quando si incontrano si stringono forte, Jassie quasi piange. Evangeline...
Josh è zoppo, il suo volto sconvolto e sfinito.
Jassie sembra un cadavere.
Mi chiedono "cosa dobbiamo fare?".
"Voi nulla, lasciate fare tutto a me."

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