Venerdì 27 agosto 1999
Mormorano di nuovo. Cercano di tenere la voce bassa in modo che il prigioniero non possa sentire. Ma il prigioniero è a quindici metri di distanza, e stanno fallendo.
Vorrei che mi portassero fuori dalla stanza, se hanno bisogno di discutere. Riportarmi nella piccola camera in cui ero questa mattina. Ma, naturalmente, mi lasceranno stare in questa gabbia in mezzo a loro. In mostra.
Scelgo un posto a un metro e mezzo davanti a me e mantengo uno sguardo spento. Non voglio guardarli e non voglio addormentarmi. Sento uno sbadiglio.
"Signor Malfoy. Il suo prossimo testimone è qui. È pronto a procedere?"
Quasi sorrido. Ho forse una scelta?
Annuisco, interessato a vedere quali sono i 'testimoni' che ho.
Ed entra Harry Potter, cazzo. Mi guarda e ha il coraggio di fare una smorfia, come se gli facessi pena. Che buffonata.
Lo interrogano sulla notte in cui è morto Silente. Nessuno mi ha mai detto che Potter era lì per tutto il tempo. Qualcosa a proposito di una grotta, e di un viaggio di ritorno in volo, e poi di me che mi trovo nella Torre di Astronomia.
Conosco già questa storia, quindi chiudo gli occhi.
"E poi l'ho visto abbassare la bacchetta".
I miei occhi si aprono. Potter mi sta guardando, e io trattengo un sogghigno perché probabilmente non aiuterebbe nel mio processo. I suoi occhi brillano. Sta per piangere, cazzo?
"Ho visto Draco Malfoy abbassare la bacchetta quando Albus Silente gli ha offerto protezione. Credo che avrebbe accettato l'offerta se i Mangiamorte non fossero entrati nella Torre di Astronomia proprio in quel momento".
"Signor Potter, la notte in cui Albus Silente è stato assassinato è già agli atti in base alla testimonianza che lei ha reso per Severus Piton. Non possiamo riesaminare quella notte".
"E se avessi nuove informazioni? Informazioni che aiutano l'imputato".
"Lei ci ha già detto che Draco Malfoy non è riuscito a uccidere Albus Silente" - trasalisco - "e questo è già agli atti".
Una rossa. "Ha altre informazioni per noi, signor Potter?"
Osservo come Potter incespica nelle sue parole, cercando di trovare una via per ritornare alle sue nobili intenzioni. Comincia a parlare della notte in cui i Ghermidori lo hanno preso. Mi guarda una volta, velocemente, e sono felice di notare che sto già ricambiando lo sguardo confuso.
Cosa potrebbe mai avere da dire su quella notte? Penso alla sua pelle gonfia, alla cicatrice che si gonfia, distorcendo i suoi stupidi lineamenti. Mio padre che mi spinge a guardarlo. E ai suoi inquietanti occhi verdi che mi fissavano di rimando.
Certo che era Harry Potter. Chiunque con mezzo cervello l'avrebbe capito.
"...e si è rifiutato di riconoscermi" disse Potter.
Una risata mi scoppia dalla gola. Uno scherno. Immagino che sia un modo di vedere la cosa.
Potter si volta a guardarmi. E il leggero timore sul suo volto è degno di nota. Gli sorrido. Come se avessi appena catturato il Boccino.
"Signor Potter", chiede la rossa. "Ho diverse domande su Dolores Umbridge, e sulle azioni del signor Malfoy sotto la sua guida a Hogwarts".
Sospiro. Mi sistemo nella mia gabbia. Mi appoggio alle sbarre e incrocio le caviglie e le braccia, e lascio che mi condannino.
Il suono della voce di Potter si confonde in sottofondo. E aspetto un cambiamento nell'aria. Dopo una decina di minuti, lo sento allontanarsi.
"Signor Malfoy". Un uomo dai capelli grigi. "Questa è la sua opportunità di esprimersi sulla testimonianza fornita. Ha un commento da fare?"

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All the Wrong Things | Rights & Wrongs Saga [2] | TRADUZIONE
FanficBenvenuti alla seconda fanfiction della Saga "Rights and Wrongs" di LovesBitca8, che di fatto è la complementare della prima. Il racconto non è uno Stand Alone. Per apprezzarlo è opportuno avere letto "The Right Thing to Do - La cosa giusta da fare...