Una Chef e una Popstar

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Grigio Jo scese dall'auto, e venne presa d'assalto dai flash dei paparazzi. Gli occhiali da sole la proteggevano e allo stesso tempo le permettevano di non farsi guardare negli occhi. Un nugolo di fans urlava il suo nome da dietro le transenne, porgendole fogli, fotografie e copie di CD da autografare. Lei si fermò e scarabocchiò qualcosa a caso, cercando di sfoderare il più smagliante sorriso fasullo del mondo. Un ragazzo le chiese un selfie, allungò un braccio e l'attirò a sé stampandole un sonoro bacio sulla guancia. Julius lo guardò minaccioso pronto ad intervenire.
<Ok basta ragazzi, vi aspettiamo dentro per le firme sulle vostre copie di Totally Grey. Mettetevi in fila ordinatamente.> gridò Bob per farsi sentire sopra il vociare frenetico della folla. Poi prese Grigio sottobraccio e la portò via. All'interno del MusicArt Store era stato allestito un piccolo palco, con un tavolo e una sedia che pareva un trono. Il direttore aspettava impettito davanti allo scaffale ricolmo dei CD e dei vinili di Totally Grey.
< È un onore per noi averla qui, miss Grigio Jo. Benvenuta!> Lei annuì.
<Grazie a voi per avermi invitata.> rispose, togliendosi gli occhiali. Gladys aveva fatto un eccellente lavoro col trucco. I segni della notte e del poco sonno spariti dal suo volto, sotto il sapiente tocco della make-up artist. I capelli raccolti sulla nuca con un elaborato chignon, da cui scendevano ciocche che erano state colorate di rosa. Minigonna vertiginosa blu elettrico e corpino in paillettes argento, il look scelto per quell'evento. Si sedette sulla poltroncina e guardò la gente riversarsi all'interno dello store, cercando di accaparrarsi i posti davanti. La security intimò tutti di stare tranquilli altrimenti li avrebbe cacciati fuori. Grigio sorrise. Ancora le sembrava impossibile che tutte quelle persone fossero lì per lei. Come concordato fece un piccolo discorso. Poi intonò un pezzo di "Please love me" a cappella, lasciando tutti estasiati. Uno ad uno sfilarono poi davanti a lei, i più svariati generi dell'umanità, stringendo tra le mani il suo album per farglielo autografare, con l'unica cosa in comune l'adorazione per Grigio.
<Sei bellissima! Complimenti...voce stupenda.>
< Le tue canzoni mi fanno impazzire...brava!>
Due ore dopo finalmente la coda si esaurì. O perlomeno, smisero di fare entrare altre persone. Grigio era stanca. E soprattutto in pensiero per Jade. Continuava a pensare al momento in cui, uscita dalla doccia, non l'aveva più trovata. Nessun biglietto, nessun messaggio sul cellulare. Se n'era andata di nascosto, sicuramente offesa dall'atteggiamento di Bob. Voleva sentirla. Sentire la sua voce. E non vedeva l'ora di tornare a casa per poterlo fare.
<Babe? Dobbiamo andare, mi ha chiamato Powell, deve parlarci.>
<Adesso? > mugugnò Grigio, alzando gli occhi al cielo.
< Sì, è importante. Si tratta del tour. Si parte tesoro!!> esclamò Bob, trattenendo a stento l'impulso di mettersi a saltare. Le prese le braccia e la scrollò. Grigio fece un mezzo sorriso.
<Wow. Fantastico.>
<Oh non essere troppo euforica mi raccomando.>
In macchina Grigio tolse il cellulare dalla borsetta. Sospirò nel vedere che non c'era ancora nessun messaggio di Jade.
<Sarai soddisfatto...>sbottò contro Bob.
< Scusa?> chiese lui.
<Jade è andata via senza dire una parola, e non l'ho più sentita da stamattina.>
<Le ho chiesto perdono. E sinceramente forse ha capito le mie ragioni. Jo, per favore lascia perdere sta storia. Tra poco dovrai partire con un tour. Non avrai neppure tempo di respirare.> Per tutta risposta Grigio cercò il numero di Jade sull'iPhone. Bob si coprì il volto con le mani. Essere il manager di Grigio Jo si stava rivelando più difficile di quanto si fosse mai immaginato.

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Il cellulare vibrava. Aveva tolto di proposito la suoneria.

Joanne

Jade contò fino a dieci prima che smettesse. Lo prese tra le mani e osservò la notifica di chiamata persa.
Persa. Come lei in quel momento. La prospettiva di ricominciare a vivere senza Grigio la faceva sentire in balìa di un maremoto, certa che senza di lei a cui aggrapparsi sarebbe affogata. L'aveva appena trovata, e ora doveva rinunciare per sempre all'unica persona al mondo che la faceva sentire viva. Ma l'amore non poteva cedere il posto all'egoismo. Grigio aveva una strada da percorrere che non permetteva deviazioni. E Jade questo lo sapeva bene. Bob era stato duro, ma aveva ragione: sarebbe stata massacrata. Nonostante il mondo si reputasse ormai in gran parte aperto alle differenze, non era ancora pronto ad accettare che una figura come Grigio Jo non fosse come ci si aspettava. Se la loro relazione fosse venuta a galla, la stampa l'avrebbe fatta a pezzetti, e buttata in pasto agli omofobi pronti a distruggere la sua carriera. Era un dato di fatto. E lei non intendeva lasciare che ciò accadesse. Si stava auto convincendo che in realtà, Joanne Grey aveva solo preso una sbandata. Le sarebbe passata presto, appena un uomo affascinante le avesse fatto qualche avances. Jade era immersa nella vasca da bagno e pensava a tutto questo, cercando di non rivivere a occhi aperti ciò che era successo la notte prima. Scacciava il ricordo delle mani di Grigio su di lei, di come sapeva esattamente come muoverle

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