Per favore amami!

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Quello che accadde nei sei mesi successivi, fu esattamente ciò che Grigio aveva immaginato. La sua vita venne presa e cancellata, per essere riscritta nuovamente. Il suo primo album "Totally Grey" uscì trainato dal singolo "Please love me" la canzone che più amava, e subito fu un vero successo. Entrò in top 100 direttamente al ventesimo posto.

Lasciò il Plaza hotel, dove si era stabilita con Bob in seguito alla sfratto dal loro appartamento di Brooklyn, e riuscì ad affittare un attico vicino alla sede della Kingdom Records. Contava di comprarselo al più presto. Bob invece si accontentò (per così dire) di un appartamento due piani sotto. Per la prima volta da anni, non erano più coinquilini. Si mancavano a vicenda, ma spesso l'uno o l'altra rimanevano a dormire insieme dopo nottate a lavorare sulla promozione di T.G. Non c'era tempo di fare altro. Era come essere stati travolti da uno tsunami, senza avere avuto tempo di pensare a come reagire. Grigio Jo non aveva voluto sentir ragioni di modificare alcunché del suo look, nonostante le avessero affiancato un personal stylist che le suggeriva gli outfit. Andava benissimo ciò che ancora le consigliava il suo fidato Bob. Era un personaggio difficile da domare, e alla Kingdom Records se n'erano resi ben conto da subito. L'ultima parola doveva essere la sua su tutto ciò che riguardava la musica e il modo di approcciarsi al pubblico. Ma fintantoché le cose andavano a gonfie vele, Judson Moore le lasciava carta bianca. In poco tempo uscire di casa senza essere riconosciuta e fermata almeno due o tre volte al giorno, era diventato pressoché impossibile. La KR le mise appresso un bodyguard: Julius, un energumeno di colore dall'apparenza minacciosa, che però era buono come il pane. Poteva sollevarla con un solo braccio e coprirla con il suo corpo di un metro e novantadue, facendola sparire dietro di sé, dato che lei era uno scricciolo. Le faceva anche da autista. Quel giorno aveva un'intervista in una radio pop dall'altra parte della città, e Julius era già in attesa fuori dalla portineria del palazzo. Grigio lasciò che Gladys, la sua nuova truccatrice di fiducia, le mettesse l'ultimo tocco di rossetto, poi chiamò Bob che aspettava in salotto.

<Tesoro, mi fai un favore?> Disse vedendolo comparire.

<Dimmi Babe>

<Prenoti un tavolo alla Sal's Dinner? Dopo l'intervista voglio andare lì a pranzo.> Bob sbuffò.

<Jo, non mi sembra più il caso di andare in quel localaccio. Ti porto al Four Season, vuoi? Saremo più appartati.>

Grigio si alzò. Il tailleur di pelle rossa le aderiva perfettamente, seguendo le curve sinuose del suo corpo. Dall'alto del suo tacco 12, non superava comunque il suo amico.

<Bob! Sono mesi che voglio tornarci. L'ho promesso a Jade! Dai su piantala di fare lo snob.> Lui sospirò. L'avrebbe fatto diventare matto.

<Ok! Va bene, chiamo e prenoto. Ma ti avverto niente cazzate!> Grigio inclinò la testa da un lato, facendo una smorfia.

<Sei un po' troppo apprensivo. Jade è mia amica e le voglio bene. E se adesso sono qui, te lo ricordo, è anche per merito suo. È pure ora che la vada a trovare, dato che sono più di cinque mesi che non ci vediamo.>

< Ma perché diavolo non la inviti qui allora?> sbottò Bob allargando le braccia.

<È quello che intendo fare. Ma oggi ho voglia di patatine fritte.> Grigio strizzò l'occhio ridendo, e gli passò oltre.

< Dai sbrigati che facciamo tardi!> gli urlò poi uscendo. Bob scrollò la testa rassegnato.

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Invece, la vita di Jade, era trascorsa in balìa di ciò che contemporaneamente succedeva a quella di Grigio. Ne aveva seguito ogni passo : dal lancio del singolo, all'uscita dell'album, che ovviamente aveva acquistato il giorno stesso. Viveva per un suo minimo messaggio, che Grigio le mandava puntualmente ogni due, massimo tre giorni. Inoltre non aveva mai avuto il coraggio di chiederle il numero di telefono, magari per sentirsi invece che chattare su Instagram. Preferiva fosse Grigio a fare quel passo. Non si erano più viste, e a Jade mancava come l'aria. Una volta era stata fuori dalla Kingdom Records un ora ad aspettare che uscisse, ma c'erano altre cinquanta persone, e lei si era trovata in mezzo alla folla. Quando Grigio era uscita, affiancata da Bob e da un omone di colore grande quanto una casa,le era stato impossibile farsi notare. Il bodyguard l'aveva letteralmente spinta in un SUV nero, come se fosse in pericolo, e Jade era rimasta lì a fissare l'auto allontanarsi con un groppo alla gola.

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