Non smettere di sognare

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Il camerino era intriso dal profumo dei fiori. Grigio avvertiva una lieve nausea. Era un'ora che Gladys la stava truccando. Per i capelli aveva fermamente preteso che glieli lasciassero sciolti. Quando ballava e cantava non sopportava di avere acconciature elaborate. Ogni tanto lanciava un'occhiata attraverso lo specchio dove vedeva il riflesso di Jade seduta sul divanetto rosso dietro di lei. Chef ricambiava, sorridendole. Avrebbe voluto che le tenesse la mano, che le dicesse continuamente che sarebbe andato tutto bene, ma per ovvie ragioni cercava di essere il più distaccata possibile. Le aveva portato la cena, ma Grigio non era riuscita a mangiare quasi nulla. Lou e Violet,le addette ai costumi, stavano finendo di agganciare un elaborato cinturone fatto di cuoio nero e borchie appuntite ad un body semitrasparente, e il loro chiacchiericcio sommesso era l'unico rumore della stanza, ogni tanto spezzato da Grigio che allenava la voce con qualche vocalizzo.

<Madre di Dio ragazze dovreste vedere là fuori! È impressionante sapere che abbiamo fatto il sold out> urlò Bob entrando come una furia. Era rosso e sudato, i piccoli occhi scuri brillavano d'emozione.

<Tesoro calmati, o ti verrà un collasso. Sono io quella che deve essere agitata. Gli altri sono pronti?>

<Si Babe. I ballerini si stanno vestendo.>

<Quanto manca?->chiese Grigio con la voce strozzata. Bob guardò l'orologio da polso.

<Mezz'ora. Devi vestirti anche tu...ragazze?> Andò dalle costumiste a passo spedito.

<Ecco fatto Grigio. Perfetta. Sei proprio un incanto.> disse Gladys ammirando il suo lavoro. La fecero alzare e le tolsero l'accappatoio. Sotto aveva solo un perizoma color carne. Jade cercò di distogliere lo sguardo, ma era molto difficile. Finse di guardare il telefono. Quando finalmente Grigio fu pronta, alzò gli occhi e rimase letteralmente a bocca aperta. Bob le si avvicinò e fece l'atto di chiudergliela.

<Non sbavare, lo so è uno schianto.> le sussurrò all'orecchio. Jade gli diede una gomitata. Grigio si girò verso la specchiera e si guardò. Era sbalorditiva. Un angelo dark. Faticava a riconoscersi. Il body nero trasparente era decorato con fibbie che coprivano a stento il seno e partivano dalla cintura borchiata. Sulle braccia nude le avevano intrecciato strisce in pelle nera, così come sulla gamba destra. La sinistra era inguainata in una rete a maglie larghe. Stivali stringati tacco 15 le arrivavano sopra le ginocchia, e infine un paio di ali in piume nere. Lou le si avvicinò da dietro.

<Manca questo e sei pronta...> disse mostrandole una sorta di diadema in oro bianco e pietre nere. Grigio si accucciò per farselo applicare. Sembrava l'incoronazione di una regina. Rimasero un minuto tutti in silenzio. A Jade si riempirono gli occhi di lacrime. Era così dannatamente bella. Si fissarono qualche attimo, poi Jade annuì e sorrise. Bob batté le mani.

<Su su è ora Babe. Tutti fuori. Attenta a uscire dalla porta con quelle ali. Datele una mano Violet e Lou...> sembrava una molla impazzita. Un tecnico del suono le sistemò gli auricolari e il microfono. Grigio si incamminò nel corridoio che portava nel backstage del palco. Man mano che si avvicinava udiva il boato delle persone assiepate nel Madison Square Garden, farsi sempre più potente. Fin quando capì che stavano urlando il suo nome. "Gri-Gio Gri- Gio Gri-Gio" Si bloccò di colpo, facendosi quasi travolgere da Bob, Jade e le altre collaboratrici.

<Cristo santo Joanne! Perché ti sei fermata? Forza devi salire su quelle scale e poi scendere dall'altra parte, sullo stage. Ti ricordi no? la base parte appena appari in alto sul...>

<Bob! So cosa cazzo devo fare! Taci un attimo, stavo ascoltando il mio pubblico. Lui alzò platealmente le mani in segno di resa e scosse la testa. Jade si portò una mano sul cuore. Lo sentiva picchiare sulla cassa toracica come un batterista heavy metal. Grigio cercò i suoi occhi. Sospirò. Poi si voltò e iniziò a salire la scalinata di ferro. Jade le inviò mentalmente un "ti amo" e Grigio, come se l'avesse udita guardò giù verso di lei un attimo prima di sparire dalla sua vista per catapultarsi nel suo sogno.

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