Capitolo 6

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Bastian

Il messaggio di Isobel gli vibrò nei timpani, costringendolo ad abbandonare il suo bicchiere di rum per svolgere il suo compito. Eirian è ad Apristan, nella Capitale. Capisci dove la tengono e scopri come riprenderla. Isobel non poteva essere più concisa di così.

Bastian conosceva solo una persona in grado di tracciare animali e persone fino in capo al mondo, senza alcuna abilità divina se non una rete pressoché infinita di contatti e spie. Gli ci erano voluti degli anni per farsi amico il Trafficante e guadagnarsi la sua fiducia, almeno in fatto di affari.

L'uomo sapeva del conto in banca di Lacroix, del denaro che era capace di pagare pur di ottenere una risposta. Il loro rapporto risaliva ai suoi primi tempi da fuorilegge, quando i suoi servizi come assassino erano estremamente richiesti da chiunque non volesse sporcarsi le mani per liberarsi di un... problema. Era stato il Trafficante a dirgli dell'esistenza dei gioielli e dell'offerta di Poseidone. Da chi l'aveva saputo, Bash non lo sapeva e non gli interessava.

Il modo più facile per trovare il Trafficante e la sua banda era andare nel bordello più rinomato del quartiere, dove non si trafficavano solo droga e oggetti rubati, ma anche schiavi e segreti.

Il bordello puzzava di una cinquantina di colonie diverse -da uomo e da donna- mescolate all'odore dell'alcol da due soldi e al fumo. Quasi non si riusciva a vedere attraverso la foschia che si era creata a causa dell'assenza di finestre o condotti d'aria, e il tanfo di corpi ammassati e sudati era quasi insopportabile.

Quello era l'odore del quartiere malfamato di Chomasse, l'odore della depravazione e della pirateria.

Bash sorrise, ricordandosi tutte le volte in cui era stato cacciato dal locale per aver provocato qualche rissa, uccidendo il suo avversario. In quella parte della città, a nessuno importava dell'omicidio di un criminale, e nessuno si preoccupava di fare rapporto alla milizia. Era un vero e proprio paradiso per quelli come lui.

Shiba lo seguiva come un'ombra, vicina e silenziosa, ma vigile. Era improbabile che trovassero delle complicazioni, eppure, in un luogo come quello era meglio non abbassare la guardia, nemmeno tra amici.

Il pirata sentì la sua risata sovrastare il chiasso del locale prima di posare lo sguardo sull'uomo dai luccicanti capelli neri e un sigaro in bocca. Il Trafficante era seduto su un divano a U in pelle rossa, circondato da donne mezzo nude e da due guardie minacciose e vestite di nero.

"Trafficante!" lo chiamò Lacroix, togliendosi il cappello in segno di rispetto, nonostante all'uomo non importasse della galanteria ma solo del denaro.

"Lacroix! Ragazzo mio, quanto tempo. Vieni, siediti con me."

Il pirata si mise le mani nelle tasche per apparire più rilassato e meno una minaccia. Le guardie del Trafficante erano sull'attenti, il loro sguardo fisso sulle mosse del pirata pronte a intervenire se necessario. "Cosa posso fare per te, ragazzo?" fece cenno a una cameriera di avvicinarsi, sussurrandole all'orecchio qualcosa che la fece sussultare e ridacchiare in modo languido. La ragazza sorrise a Lacroix prima di sedersi sulle sue gambe e mettergli un braccio intorno alle spalle.

"Mi servono delle informazioni" disse mentre la ragazza gli accarezzava il collo sensualmente, sospirando di quando in quando.

"Informazioni, informazioni, informazioni... Cosa ti serve sapere?"

"La principessa di Askos è nella capitale di Apristan. Devo scoprire dove la tengono." Bastian strinse i denti quando la mano della ragazza gli scivolò sul cavallo dei pantaloni e la allontanò senza gentilezza. La cameriera borbottò diversi insulti prima di andarsene, scoccando un'occhiata di fuoco al pirata.

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