Alastar
Le Isole non erano mai così affollate da non permettere alle persone di fare un singolo passo senza scontrarsi contro qualcun'altro. Ma ad Askos la gente sembrava vivere nelle strade, infestarle come ratti in fuga da un incendio. La puzza era persino peggio della calca soffocante o della gente che cercava di derubarti a ogni angolo.
Isobel al suo fianco sbuffava e schioccava la lingua irritata ogni volta che qualcuno le si avvicinava troppo. Aislyn -che aveva abbandonato la camicia larga e la giacca in pelle rossa per un vestiario meno identificativo- cercava di dirle che non serviva a nulla lamentarsi e che presto avrebbero concluso la missione. Si vedeva che tra le due c'era della tensione ma Alastar era troppo nervoso per cercare di alleviare i loro dissapori.
Persino davanti alla banca la gente mendicava. Bambini malnutriti tenevano dei cappelli in mano e pregavano i passanti di lasciargli qualche moneta d'oro, madri che allattavano e piangevano disperate, uomini senza un arto dai volti scarni guardavano la gente con la fame negli occhi. Era una scena straziante, continua, causata dalla guerra perenne che infuriava ai confini tra le tre nazioni. In quella città, dove il conflitto aveva privato la popolazione di pane, zucchero e altri alimenti basilari.
"Hai i documenti?" la voce di Aislyn gli fece distogliere lo sguardo da una madre che piangeva abbracciando un piccolo calzino, grande quanto il pugno del Lord. Non c'era traccia dell'infante a cui apparteneva.
"Sì" li tirò fuori dallo zaino e li porse alla ragazza perché li controllasse. Quello che stavano per fare era rischioso e nessuno poteva permettersi di sbagliare niente, nemmeno Alastar nonostante non avesse chiesto niente di tutto quello.
Si era ritrovato in quella storia, catapultato in un'avventura che non gli apparteneva e di cui non era il protagonista. Ma rischiare la vita, la galera e il suo nome era meglio che starsene nella sua villa in montagna ad aspettare che qualcuno o qualcosa gli rallegrasse le giornate monotone.
Era quello il motivo in cui si era avvicinato a Eirian Lancaster. La ragazza aveva un passato da scoprire, una storia da raccontare e lui era così curioso da aver lasciato il suo territorio per corteggiarla. Alastar era convinto che la compagnia di qualcuno l'avrebbe fatto sentire meglio, tirandolo fuori dalla noiosa esistenza che stava conducendo da tutta la vita.
La banca si stagliava beige contro il cielo azzurro, un edificio imponente e antico come una reliquia. Era impressionate con tutte quelle colonne, il frontone sporgente e la costruzione generale simile a un tempio. Alastor si sentì piccolo, insignificante davanti all'imponenza dell'edificio.
"C'è tutto?"
"Sì. Adesso dobbiamo solo sperare che ci diano i soldi senza fare troppe domande. Vi ricordate cosa dovete dire?"
Isobel la ignorò, lasciando al Lord l'onore di rinfrescare il piano a tutti. "Entriamo, ci presentiamo come il marito e la moglie di Aislyn Solarin e..."
"Il pirata e Capitano Lacroix." lo aiutò Aislyn.
Isobel alzò gli occhi al cielo, come aveva già detto per tutto il pomeriggio prima, firmare dei documenti ufficiali senza usare il proprio nome era un'idiozia. Ma da quel che Aislyn ha spiegato un centinaio di volte è per il suo bene. Come faccia una ragazza dolce come lei a preoccuparsi per uno come Lacroix rimane un enorme mistero.
"Giusto. Dunque, Isobel è sua moglie. Qui ho i documenti di entrambi e le vostre firme per il ritiro. In tasca ho i certificati di morte e... Ah, ecco, qui ci sono le combinazioni delle casseforti." gli tremavano le mani e aveva le palme sudate, sia per il caldo che per l'ansia.
"Calmati, prendi un bel respiro profondo e andrà tutto bene." Aislyn gli mise una mano sulla spalla e sorrise prima di lasciarli entrambi davanti all'ingresso.
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Regno di Sangue 2
FantasiEirian è stata catturata. Senza poteri e senza i suoi amici è costretta a sopportare le torture del suo aguzzino mentre i pirati cercano il modo di salvarla. Gli dei sembrano essere contro di loro -tra Afrodite, Ade e Artemide, il gruppo è costrett...