Capitolo 12

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Bastian

I soli membri della ciurma che l'avrebbero seguito in missione erano Shiba perché la sua forza fisica lo rendeva inestimabile, Isobel in caso le cose si fossero messe male e Aislyn. Devika avrebbe preso una carrozza diversa. La strega si era trattenuta sulla nave qualche ora in più per completare gli ultimi dettagli del piano e assicurarsi che i briganti che aveva pagato per navigare con lei non decidessero di derubarli. Una volta incantati dalla strega non avrebbero alzato un solo dito contro di lei. Ma era sempre meglio essere prudenti.

La carrozza su cui stavano viaggiando era abbastanza larga da ospitare una gabbia in cui, rabbiosa, si trovava Timoria. Convincere la lupa a essere messa dietro delle sbarre di metallo aveva preso buona parte della mattinata, facendoli tardare di diverse ore sulla tabella di marcia. Un solo marinaio aveva perso le dita. Bastian lo considerava un successo.

Nel veicolo crepitava una flebile aria di nervosismo. Lacroix era il primo a non riuscire a calmarsi, muovendo avanti e indietro il piede sul pavimento e arrotolandosi compulsivamente il rubino tra le mani. Si era tolto la collana ma aveva optato per tenere il gingillo in tasca. Isobel d'altro canto aveva osato portare con sé il cofanetto verde in cui aveva depositato l'Occhio della Verità. Aislyn, al suo fianco, aveva il cappello calato sugli occhi per proteggersi dal sole.

"Dannati gli dèi, Lacroix. Ferma quel piede!" esclamò su tutte le furie lanciandogli contro la carta arrotolata che conteneva gli avanzi della colazione. "Non riesco a dormire se la mia testa pulsa"

"Non avresti dovuto bere così tanto ieri." colse l'opportunità per rimproverarla e mantenerla all'erta. Sarebbero arrivati presto nella capitale e avevano ancora numerose cose da fare prima che iniziasse la cerimonia. Il tramonto era ancora lontano ma il tempo era inestimabile e dovevano sfruttare al meglio ogni secondo che avevano. Era l'unica opportunità che avevano di riprendersi la principessa. "Adesso sarai costretta a sopportare il mio piede." lo allungò e glielo mise sulle gambe, svegliandola definitivamente.

"Ti odio."

"No, non è vero."

"Adesso è vero. Ho iniziato a odiarti in questo istante"

"Non sei l'unica" intervenne Isobel, lanciandogli un'occhiata torva. Tornò subito a osservare la strada che stavano percorrendo. Si trovavano in una lunga e trafficata strada scavata sul lato di una montagna, quella che dovevano aggirare per lasciarsi alle spalle la città portuale e arrivare nella capitale di Apristan -Lindow.

"Ti preferivo in lacrime, Lady Kendrick" disse per darle fastidio. Ormai era il suo unico piacere. Aislyn lo conosceva troppo bene per irritarsi e dargliela vinta. Ma Isobel? No, lei continuava a odiarlo nonostante tutto. E il loro ultimo litigio era ancora fresco nelle loro menti. Non avrebbe dovuto dirle quelle cose, non importava che le pensasse o meno. Era stato un colpo basso da parte sua. "Questo tuo atteggiamento è ancora più irritante dei tuoi inutili piagnistei"

"Ero io a piangere?" la ragazza si mise l'indice sulla tempia. "Ricordo altrimenti. Non eri tu ad esserti affogato nell'alcool quando Eirian è stata presa?" un sorriso soddisfatto le illuminò il viso nel vedere la rabbia sul suo volto.

Era vero che aveva avuto un periodo buio appena dopo il rapimento della principessa ma non era qualcosa che nessuno aveva mai tirato in ballo così liberamente. E di certo non davanti a lui. "Non parlare di affogare qualcuno, Izzy, potresti darmi delle idee sbagliate."

"Perché hai mai idee giuste?"

"Ora basta voi due. Siede peggio dei bambini, per gli dèi" Aislyn si frappose tra di loro. "Ora, qualcuno ha intenzione di rinfrescarmi il piano? Sono ancora mezzo sbronza, ho bisogno di sentirmi dire le cose più volte"

Regno di Sangue  2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora