Filippo era rimasto un po' deluso dalla reazione di Carmine a quanto aveva detto, pensava che si sarebbe allarmato un po' di più, che avrebbe messo un po' da parte Futura per un'emergenza e invece no. Era arrabbiato perché capiva in che mondo vivesse Adele, in un posto chiamato dimenticatoio e piano piano stava entrando nei suoi panni.
In quei giorni Filippo vedeva come Adele se ne stesse lontana da tutti, questa volta volutamente, era sempre molto testa, non sapeva se avvicinarsi a lei o se continuare ad osservare da lontano, non si sentiva molto a suo agio a parlare con lei dopo l'ultima volta. Adele parlava solamente con una persona, Viola, e questo lo faceva imbestialire perché sapeva che quella psicopatica si insinuava sempre di più nei pensieri di Dedè e faceva impazzire anche lei. Se prima Adele trattava Viola con diffidenza, adesso sembrava fidarsi di lei, conversavano come se fossero grandi amiche, ma Filippo sapeva che Viola non aveva amiche, aveva solo prede da portare alla deriva."Viola, ho deciso di ascoltare il tuo consiglio. Non ti dico cosa farò, lo scoprirai tu stessa, ma da adesso nessuno mi romperà più le scatole, è una promessa." "Sono molto contenta, Dedè. Devi iniziare a capire di chi ti puoi fidare qua dentro e di sicuro non si tratta del Chiattillo o di quella svampita di Silvia." Quando Viola nominò il Chiattillo le tornò in mente l'ultima volta che si erano parlati e sentì un altro brivido, pensò a quanto lui fosse bello e quanto fosse stato bello quel momento, le tornarono in mente le sue parole "Non ti fermeresti neanche davanti a me?" Lei aveva detto di no ma su questo aveva dei dubbi, sarebbe davvero riuscita a rinunciare a Filippo? Mentre pensava lo guardava suonare rapito dalla sua stessa musica, estremamente dolce il suo sguardo quando si immergeva in quella splendida melodia, si chiese a cosa o a chi pensasse mentre suonava, chi fosse la sua musa, sicuramente Naditza. Ad un tratto vide Carmine, come una figura mitologica, perché non si vedeva mai da quelle parti, camminava come un toro verso il torero e sembrava molto arrabbiato "Che c'è, Carmine? Ti sei accorto adesso di avere una sorella?" "Vattene Viola." Lei cercò il permesso per andare negli occhi di Adele e lei annuì facendola allontanare "Si può sapere che cavolo ti è saltato in mente? Il Chiattillo mi ha detto tutto." "Mi dispiace se non sono Santa è perfetta come te, Carminù. Mi dispiace se trovo un modo diverso per sopravvivere. Dove sei stato tu tutto questo tempo? Non ci sei stato. Quindi, se permetti, mi arrangio da sola." "Dedè, io non farò niente per fermarti. Il Chiattillo ha detto che ci penserà lui." "Lo ha detto anche a me, si illude. Tu e l'amico tuo non avete idea di cosa significhi vivere la mia vita, non sto dicendo che la tua non è complicata ma almeno tu hai chi ti vuole bene, Ca'. Hai la direttrice, Filippo, Futura, Pino, le altre ragazze, praticamente quasi tutti in questo carcere. Mi avevi detto di stare lontana da Viola, ma a me sembra l'unica che riesce a vedermi e a capirmi, l'unica che non parla a vanvera fingendo di essere una brava persona, lei è sincera." "Se pensi che Viola è sincera allora non hai capito proprio niente, Dedè. Pensi che facendo quello che vuoi fare le cose miglioreranno?" "Miglioreranno di certo." Carmine andò via con una faccia non molto allegra e sparì nuovamente. La notte prima del grande giorno Adele non dormì, accanto al suo letto c'era il letto della ragazza a cui avrebbe tolto la vita non molte ore dopo. Nei giorni precedenti si sentiva più sicura ma adesso che il momento si avvicinava sentiva una grande ansia, provava terrore e non era più molto convinta, ripensava alle parole di Carmine e Filippo, infondo dava loro ragione ma ormai doveva agire, non poteva tirarsi indietro all'ultimo.
A quell'ora Rosa doveva essere già nel retro del cortile, si guardò attorno per accertarsi che non ci fosse, uscì la lama dalla tasca e la infilò dentro la manica della giacca.Filippo non osava distogliere lo sguardo da Adele neanche un secondo, si accorse immediatamente di quello che aveva fatto e capì che era finalmente arrivato il momento di intervenire. Era quasi sicuro che sarebbe riuscito a fermarla o almeno ci sperava, voleva dimostrarle che non è uno che mente, che aveva detto che glielo avrebbe impedito e lo avrebbe fatto. Le corse dietro "Dedè, fermati! Non farlo!" "Chiattì, meglio se te ne vai." Disse continuando a camminare velocemente "Pensaci, Dedè, ti prego. Se adesso giri quell'angolo e uccidi Rosa diventerai come la tua famiglia, come Ezio, come tua madre. All'inizio ero convinto che fossi come loro, una sporca Di Salvo, ma tu non lo sei, non sei così." "Sparisci, Chiattì, dico davvero." "È questo che vuoi diventare? Credi che starai meglio dopo? Allora sei proprio una di loro, una sporca Di Salvo come credevo."
Adele era nel pieno di un altro attacco di panico, le parole di Filippo la stavano mandando in crisi, aumentavano a dismisura la sua ansia e i suoi ripensamenti "Ti prego, smettila." Continuava a dire, mentre il suo respiro diventava affannoso e sentiva la sua gola stringersi, sudava freddo e tremava. Vide passarle davanti tutto quello che la aveva portata a quel momento, le sue motivazioni, ma questo non era abbastanza per renderla totalmente pronta "Sei come loro, quindi. Dedè, se lo fai mi spezzi il cuore, mi ero convinto che tu non fossi così. Ti prego, non farlo." Quella frase era la goccia che aveva fatto traboccare il vaso, gli diede uno spintone e due pugni sulla pancia "Ho detto basta! È inutile che spari cazzate, Chiattì!" Adele non aveva realmente fatto male a Filippo con quei colpi ma lui sembrò infuriarsi parecchio, si avvicinò a lei facendola appiattire al muro, con un braccio le bloccò la strada, vide che Adele aveva paura, della situazione e della sua reazione improvvisa, si ricordava degli attimi prima di pugnalare Ezio "Cazzo, Dedè, io lo dico per il tuo bene! Non riuscirei a perdonarmelo se ti rovinassi così." Dopo quelle parole Adele non riuscì più a resistere, la sua vicinanza, il suo sguardo arrabbiato e deluso e tutti i pensieri che aveva per la testa la fecero crollare. I ripensamenti ebbero la meglio dentro di lei e scoppiò in lacrime, sentì le gambe cedere e si buttò a terra, incredula di quello che stava per fare e di quello che aveva fatto a Filippo "Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace tanto." Disse coprendosi il viso con le mani e singhiozzando "Non riesco più neanche a respirare, Chiattì. Tra te che mi trattavi da schifo, mia madre ed Ezio che mi vogliono vedere morta, Carmine che mi ignora, Rosa, le altre che mi odiano perché sono una pessima sostituta di Naditza. Io sto impazzando, non ce la faccio più! Mi sento morire!" Disse tutto quello con l'affanno non scandendo bene le parole, era in preda alla confusione e al panico più totale. Il Chiattillo si abbassò di fronte a lei, le tolse le mani dalla faccia e senza perdere tempo la baciò, non esitò un istante, poggiò le sue labbra su quelle della ragazza mentre le teneva le guance con entrambe le mani. Adele non si sarebbe mai aspettata una cosa del genere ma nel momento esatto in cui Filippo la baciò lei tornò a respirare, sentì i suoi muscoli sciogliersi e le voci nella sua testa zittirsi, aveva solo il cuore che batteva a mille, come non aveva fatto mai prima perché era la prima volta che qualcuno le faceva qualcosa di così bello, così dolce. Filippo si staccò lentamente dalle sue labbra ed entrambi riaprirono gli occhi, tra i due calò il silenzio. La prima cosa che Adele vide furono i suoi occhioni color nocciola, le sue belle ciglia e capì di essersene perdutamente innamorata, sentiva il suo stomaco sottosopra e quei brividi non erano più tanto piccoli, la facevano tremare. "Tu...Tu mi hai-." Filippo non disse nulla, le asciugò le lacrime e sorrise "Te l'avevo detto che sarei riuscito a fermarti." Anche Adele sorrise "Sei di nuovo tutta rossa. Sei bellissima quando arrossisci." Adele superò ogni graduazione del rosso dopo quella frase e non riusciva nemmeno a credere che Filippo lo avesse detto "Mi dispiace per essere stato cattivo con te, non avrei dovuto." Disse accarezzandole le guance "Ti sei lasciata manipolare da Viola troppo facilmente, mi dispiace di non essere riuscito a impedirlo. L'importante è che adesso stai bene e non hai fatto nulla." "Non è tutto ok, Filì. Se non ammazzo Rosa Ricci, i miei familiari ammazzeranno me." "Sei al sicuro qui, sei al sicuro con me, non lascerò che ti accada più nulla. È una promessa, Dedè." Aveva appena smesso di piangere
ma davanti a quelle parole i suoi occhi tornarono umidi e lucidi, nessuno le aveva mai detto una cosa simile, non aveva mai ricevuto tanto affetto "Grazie." Disse con la voce tremante "Dai, non piangere." Disse Filippo prima di baciarla ancora una volta. Adele se ne stava zitta, non aveva parole adatte per esprimere quello che stava provando, sapeva solo che quella serenità che provava ogni volta che vedeva Filippo era stata solo un assaggio e che i suoi sentimenti dopo quanto accaduto si erano triplicati "Non mi va di andare di là con gli altri, Chiattì. Affrontare Viola che si avvicina, le altre ragazze, voglio solo starmene sola in questo momento." "Vuoi che me ne vada?" Disse con un tono premuroso "No! Certo che no. Voglio che resti." Filippo si mise a sedere a fianco a lei, per terra "Allora ti va se restiamo qui? Tutti gli altri guardano la partita, non ci vedono." "È tipo l'unica cosa che voglio adesso." "Non era rimanere da sola?" "Sola con te." Questa volta fu lei a baciarlo, si avvicinò timidamente, come se cercasse il suo consenso e poi appoggiò la testa al suo petto e lui la avvolse con le sue braccia, finalmente, dopo tanto tempo, stava bene.

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Ddoje mane
FanfictionLa sorella minore di Carmine finisce in carcere a soli 14 anni a causa di un terribile incidente e finisce per imbattersi nei problemi causati dal fratello e dalla sua famiglia. È una storia ambientata nel carcere della serie mare fuori ma con alcun...