𝗦ofia

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|La solitudine è pericolosa. è una dipendenza. Una volta che ti rendi conto di quanta pace c'è in lei non vuoi più avere a che fare con le persone|

Passarono alcuni giorni dopo la sera in cui era arrivato Potter, io e lui parlavamo lo stretto necessario, in verità ero io che rispondevo lapidaria ad ogni sua domanda troncando così ogni possibile discorso che si sarebbe potuto creare.

Tutti sembravano molto più felici da quando era arrivato il ragazzo dagli occhi verdi, soprattutto Sirius, aveva cominciato a dedicarsi alle faccende di casa con un'accuratezza che non gli avevo mai visto. Cercava sempre di esserci e la maggior parte del tempo la passava con Potter.

Dopo la discussione che avevamo avuto avevamo parlato a malapena, tutti e due eravamo troppo orgogliosi per ammettere di esserci comportati da bambini.

Nell'ultimo periodo quella casa mi pareva ancora di più una gabbia, erano pochi - se non rari - i momenti in cui riuscivo a ritrovarmi sola e prima o poi i mie nervi ne avrebbero risentito.

Quel giorno saremmo andati a Diagon Alley, una via dove c'erano un mucchio di negozi magici di tutti i tipi, era la prima volta che ci andavo ma da come ne avevo sentito parlare sembrava ti incantasse con tutti i suoi colori e l'allegria che trasmetteva.

Mi misi qualcosa di carino, in fondo era da moltissimo tempo che non uscivo di casa.

Un paio di scarpe da ginnastica molto semplici, dei jeans skinny neri e una magliettina azzurra.
I capelli mi ricadevano lisci sulla schiena e il mio nasino sosteneva i miei occhiali da sole.

A Diagon Alley ci accompagnarono alcuni dell'ordine, entrammo in un pub non molto notabile e tutti iniziarono a mormorare a causa di Potter.

Con tutto quello che stavano dicendo su di lui non c'era nulla di meno da aspettarsi.

Non ci fermammo ma andammo subito sul retro dove, Malocchio Moody iniziò a picchiettare la bacchetta sui mattoni del muro.

Questi ultimi si mossero aprendo un varco che mostrava Diagon Alley.

"Wow" esclamai sotto voce incantata "sai ho avuto la tua stessa reazione cinque anni fa" mi disse Harry, lo ignorai.

Malocchio decise di lasciarci tre ore libere.

Le soluzioni erano due, andare con Hermione, Ron, Ginny e Potter oppure perdermi da sola per quelle vie.

Optai per la prima anche se mi sentivo come la quinta in comoda.

Ci fermammo e osservammo la vetrina del negozio Accessori di prima qualità per il quidditch.

In vetrina c'era la nuova scopa che tutti avrebbero sognato, andava a velocità spettacolari e era molto sensibile ai movimenti del corpo, costava un patrimonio e anche se avessi avuto i soldi per prenderla avevo un ricordo affettivo per la mia nimbus duemila uno e andava ancora perfettamente, non un graffio, nulla.

Io dovevo farmi cucire la divisa così insieme a Ginny andai da Madame Malkin: abiti perfetti per tutte le occasioni.

Prima di entrare però Ginny incontrò un ragazzo che conosceva e la lascia andare con lui a fare un giro, un po' di sana solitudine mi avrebbe fatto benissimo e per di più ci avrei messo un po' di tempo.

Quando entrai la padrona del negozio mi accolse subito.

"Lei è stupenda, madame" disse la signora facendomi salire su un piedistallo, arrossì al suo complimento.

Tornò con se un metro che prese da solo a prendermi le misure del giro vita, l'altezza, la lunghezza delle braccia... e poi mi fece indossare una tunica nera.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 13, 2022 ⏰

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Tutto ebbe inizio con un avada kedavraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora