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"...se po sapé che è sta storia?"
"Che storia?"
"Questa! Te co' ste riviste e spartiti sparsi pe' terra"
"Vorrei comprare uno strumento musicale e sto cercando di capire quale"
"Uno strumento?! E perché?"
"Ho bisogno di qualcosa per placare l'ansia... la sessione e a breve pure il tirocinio mi agitano troppo"
"E non te puoi fa na scopata come fanno le persone normali Simò? Per forza dobbiamo avecce st'inquinamento acustico?"
"Non siamo tutti come te Manu che usiamo il sesso come soluzione ad ogni problema!"
"Disse quello che se mette a soffià i flauti per scaricare lo stress..."
"Sei pessimo guarda! E poi non è mica detto che scelga uno strumento a fiato"
"Ah si? E che vorresti suonà?"
"Non lo so. Mi devo cimentare prima con alcuni per capire..."
"Cimentare... ma come parli ao?!"
"Fatti i cazzi tua!"
"E infatti me ne sto andando proprio!"
"E- e ndo vai?"
"A risolvere un problema, no?"

Ed effettivamente, ieri sera, nel locale in cui ero stato trascinato da Matteo, di problemi ne avevo risolti più di uno.
Per questo avverto dentro di me una pace profonda mentre, con un sorriso da ebete e i vestiti sgualciti, rientro - esattamente 12 ore dopo esserci uscito - nella casa che condivido con Simone dal primo anno di università.

Quello che più mi piace del vivere con lui - penso attraversando il parchetto appena dietro il nostro palazzo - è l'assoluto equilibrio fra il mio e il suo stile di vita.
La calma che contraddistingue Simone, infatti, placa da sempre il lato di me più ribelle.

Non è un mistero che senza di lui a ricordarmi di continuo che posso concludere qualcosa nella vita, non mi sarei mai diplomato.
"Manu tu quando vuoi davvero una cosa vai a prendertela pure in capo al mondo" mi dice ogni volta per incoraggiarmi.

Ed io ho cominciato a credergli.

Anche per questo due anni fa ho proposto di andare a vivere insieme e affrontare così il percorso che ci condurrà alla laurea.
Poi, se il posto scelto per la convivenza fosse stato in un palazzo che non ricorda terribilmente un complesso abitativo della ex Unione Sovietica, sarebbe stato meglio.
Ma, pure qui, Simone è stato in grado di farmi vedere il bello in quel disastro edilizio che pareva senza speranza.

E poi alla fine lo so pure io che questi sono dettagli di poco conto.
L'unica cosa importante è sapere che quando arrivo a casa lo trovo lì.
Che appena apro la porta le prime parole che sento sono sempre-
"Potremmo pure fare una robetta senza impegno solo noi due... no?"
Uh?

"Per me sarebbe un onore Giù! Poi con te mi sentirei molto più a mio agio..."
La chiave che stavo estraendo dalla toppa rimane sospesa a mezz'aria assieme al mio braccio che si paralizza - come tutto il resto del corpo - davanti all'ingresso.
"...e certo Simo! Sarebbe la tua prima volta! Ste cose meglio iniziarle con chi conosci!"
Il tonfo del mazzo che casca sul pavimento mi ridesta dal torpore in cui ero piombato.

"Vedi, sei proprio portato!... devi solo tenerlo un po' meglio e stringer- oh! ecco così!" la voce sognante di Giulio mi fa accapponare la pelle "bravo! Circondalo con tutto il palmo e non ti impressionare! Lo so che è grande, ma dopo un po' ti abitui!"
"Più che altro è pure lungo! Io non credo di riuscire a reggerlo tutto con una sola mano! Mi puoi aiutare?"

Ed è dopo questa frase sussurrata con una punta di insicurezza da Simone che, compiendo dei passi rapidi, mi precipito nel salotto dove si sta chiaramente consumando quella che posso definire solo come la-
"La mia prima lezione di basso! Ti rendi conto? Sono felicissimo!"
Inchiodo di botto alla fine del corridoio e inciampo in avanti.
La testata micidiale che do contro il muro che mi separa dalla stanza provoca un gran rumore e pure un male cane.

"Ahio! Ahio!"
"Manuel!" l'urlo di Giulio arriva nel cervello come una bomba "ma che cazzo combini?"
"Me esercitavo a trapassà le pareti" sibilo tenendomi la fronte su cui starà spuntando un bernoccolo enorme "così se m'arriva na lettera per Hogwarts so preparato!"
"Manu" in un attimo Simone mi ha raggiunto e, scostando la mia mano, porta la sua a tastare il punto colpito "guarda che corno ti sei fatto!" commenta allarmato "Giu portalo sul divano... io torno subito!"

Le cose che abbiamo in comune.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora