I'm so scared

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La mia vita è calma è monotona, non succede mai niente di interessante. I giorni scorrono come se niente fosse, la vita è fin troppo tranquilla, non è affatto divertente. La cosa positiva è che almeno a condividere questa mia monotonia c'è il mio migliore amico Scott.
《Stiles!》mi richiamò Scott. Non avevo fatto caso al fatto che mi avesse chiamato già due volte.
《eh?》qualcosa aveva attirato la mia attenzione. Un uomo, non lo avevo mai visto in questa scuola.
《Cosa stai guardando?》mi chiese cercando di guardare nella direzione che puntavano i miei occhi.
《Niente》risposi. Così senza aggiungere altro, andammo in classe. L'aula era quasi vuota, il che era perfetto, così potevamo sceglierci i posti che volevamo senza dover lottare o litigare con qualche compagno. Presi il posto dietro a Scott, mi sentivo più al sicuro dietro a lui. Piano piano la classe si riempiva, quando all'improvviso fece la sua entrata ad effetto la bellissima Allison, che fece sciogliere Scott come un ghiacciolo, lui ha sempre avuto un debole per lei.
Passarono svariati minuti dal suono della campanella, il professore non era ancora entrato. Aspettammo circa dieci minuti, quando finalmente entrò un uomo. Era lui. Lo stesso uomo che avevo visto all'entrata. Mi guardò per un istante negli occhi. Sentii tantissimi brividi percorrere tutto il corpo. Scott si girò a guardarmi, ma io feci finta di niente
《Buongiorno a tutti, sono il vostro nuovo professore di chimica. Mi chiamo Derek Hale》aveva una voce molto intimidatoria, così forte e dura. Poi arrivarono i commenti delle ragazze. Tutte visibilmente eccitate. Il professore era un uomo sui venticinque, trenta anni. Alto, muscoloso, moro, gli occhi azzurri, un po di barba e l'aria misteriosa.
《Quanti anni ha?》la classica ragazza spavalda prese la parola.
《Non è cosa che ti riguarda》disse deciso. Mi faceva paura, tanto che mi venne la tachicardia. Ricevetti un'altra occhiata da parte sua, il volto non esprimeva niente, era impassibile, con la mascella serrata.
《Visto che è il primo giorno e non conosco nessuno di voi, vi consegno questi fogli, sui quali ci sono le domande alle quali dovrete rispondere》consegnò i fogli passando tra i banchi. Quando si avvicinò a me sentii una forte tensione, che per fortuna finì qualche istante dopo.
《Chiamerò ognuno di voi, vi alzerete in piedi, leggerete le domande e risponderete》presi il foglio e lessi le domande.
"Domanda 1. Pratichi qualche attività extra scolastica?"
"Domanda 2. Quale?"
"Domanda 3. Materia preferita?"
"Domanda 4. Hai delle difficoltà nel comunicare?"
"Domanda 5. Hai dei piani dopo il termine del liceo?"
"Domanda 6. Puoi fare un elenco?"
Ma che razza di domande erano quelle? Che cosa avevano a che fare con chimica?
《Proseguiamo con te!》ero talmente concentrato sulle domande che non feci neanche caso alle persone che avevano già parlato. Persi qualche anno di vita per lo spavento, il suo tono era troppo autoritario.
《Ahm... io?》chiesi nervoso.
《No, il ragazzo dietro》sapevo che non c'era nessuno dietro ma per qualche stupida ragione mi girai. Lentamente mi alzai in piedi.
《Di intanto come ti chiami e quanti anni hai》disse con lo stesso tono duro.
《ahm...sono Stiles Stilinski e ho 17 anni》dopo, il silenzio.
《Leggi la prima domanda》disse.
《Pratichi qualche attività extra scolastica? Si. Quale? Sono nella squadra scolastica della lacrosse. Materia preferita? Non ne ho una dato che odio tutte le materie》dissi l'ultima frase abbassando notevolmente il tono della voce.
《Hai delle difficoltà nel comunicare? Questo dipende dalle persone con le quali devo comunicare. Hai dei piani dopo il termine del liceo? Momentaneamente no. E penso sia inutile leggere l'ultima domanda》ero felice di aver terminato, mi sentivo sotto pressione. Non disse niente, stette in silenzio, mi guardava dritto negli occhi.
《Grazie, puoi pure sederti》feci come mi disse lui.
Quell'ora non finiva più, e più passava il tempo, più mi sentivo sotto pressione. Quando finalmente suonò la campanella, mi precipitai fuori dalla classe.
《Stiles! Aspettami》urlò Scott. Mi fermai un attimo perché mi raggiungesse e quando fu abbastanza vicino ripartii.
《Che ti prende?》chiese alterato.
《Non mi piace affatto quel professore! Mi fa paura! C'è qualcosa in lui che non mi convince!》urlai tutto d'un fiato.
《Non ti sembra di esagerare? Capisco che sembra severo, ma dire che fa paura lo trovo eccessivo》Scott non capiva, era ovvio, non ha mai avuto paura di niente, a differenza mia che ho paura persino della mia ombra, la mia ansia mi uccide e io io io insieme a lei. Metaforicamente parlando, ovvio.
《Ok, ok, forse hai ragione》non lo pensavo, sul serio, è che non volevo più parlarne, più importanza dai ad una cosa più è spaventosa.
E finalmente, dopo svariate ore, era l'ora di tornare a casa, ero particolarmente stanco e appesantito, mi sentivo poco bene, mentre camminavo le ginocchia non sembravano aver intenzione di sorreggere il mio peso, e poi il buio..

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