Don't let me drown

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Quella notte Scott riuscii a liberarsi e a combattere contro il Kanima affianco a Derek, l'unica soluzione però fu quella di trasformarlo in lupo. Il nonno di Allison è stato portato via dal figlio che non sembrava affatto contento del comportamento disonesto del padre.
《Sa quando uno annega, non inala fino ad un un'attimo prima di perdere la conoscenza. Viene chiamata apnea volontaria, cioè, non importa quanto sei nel panico, l'istinto di non far entrare acqua è così forte che non apri la bocca fino a quando non senti che ti esplode la testa. Poi, quando alla fine la fai entrare, smette di far male, non fa più paura, è come trovare la pace》dissi pensando a Matt che veniva assassinato dal nonno di Allison.
《Speri che Matt abbia provato un senso di pace nei suoi ultimi momenti?》mi chiese guardandomi dritto negli occhi. Io sospirai pesantemente prima di dare una risposta giusta.
《Non sono dispiaciuto per lui》affermai deciso.
《Sei dispiaciuto per il Matt di nove anni che annegava?》tentò lei ricordando il motivo per cui Matt uccideva tutte quelle persone.
《Solo perché un branco di idioti lo ha trascinato in una piscina non gli da il diritto di mettersi ad ucciderli uno dopo l'altro!》Spiegai sotto lo sguardo interessato della signorina Morell.
《E comunque mio padre mi ha detto che hanno trovato tantissime foto di Allison sul suo computer, e non solo, quel maniaco si era inserito in quegli scatti con photoshop, loro due si tenevano per mano, si baciavano, lui ha provato a creare una finta relazione capisce? Perciò si, forse annegare a nove anni non deve averlo di certo aiutato, ma ciò non toglie che quel tipo era completamente pazzo》continuai prendendo fiato e calmandomi leggermente. La donna mi guardò sorridendo ed annuendo.
《Qualcosa di positivo c'è stato però. Giusto?》chiese riferendosi a mio padre che fu nominato sheriffo e non più vicesheriffo, anche se per me era comunque lo sheriffo.
《Sì... ma ho ancora la sensazione che qualcosa non vada tra noi... non lo so c'è una tensione quando parliamo ed è lo stesso con Scott》dissi dispiaciuto.
《Gli hai più parlato da quella notte?》chiese con il tono indagatore.
《No, veramente no, insomma ha già i suoi problemi da affrontare》dissi riferendomi al fatto che sua madre aveva scoperto che lui è un lupo mannaro ed è terrorizzata dal figlio. In tutto quel tempo stavo aggiustando la rete della mia stecca da lacrosse, mi serviva come antistress.
《E non credo abbia parlato con Allison, ma potrebbe non essere dipeso da lui, sa com'è. La situazione del nonno e la morte della madre deve averla avvicinata al padre》continuai. Allison non voleva più vederlo, nonostante gli innumerevoli messaggi e richieste di ogni genere.
《Jackson non è proprio stato se stesso negli ultimamente, in realtà la cosa buffa è che al momento è Lydia che sembra la più normale》troppe cose erano successe, cose che la mia mente ancora doveva elaborare.
《E che mi dici di te?》sapevo che si riferiva a Derek.
《Scusi com'è che lei non prende mai appunti?》chiesi con il solito pizzico di sarcasmo e per sviare l'argomento Derek o Stiles.
《Io prendo appunti dopo la seduta》rispose.
《La sua memoria è buona》tentai di nuovo.
《Che mi dici se parliamo di te?》chiese insistendo. La sua espressione non trapelava nessuna esitazione. Io abbassai semplicemente la testa.
《Stiles...》mi incitò.
《Io sto bene... si se escludiamo il fatto che non dormo, sono molto teso e costantemente sconvolto e impaurito che da un momento all'altro mi possa succedere qualcosa di terribile》dissi come se fosse normale.
《Su chiama ipervigilanza, è la persistente sensazione di essere minacciati》spiegò lei.
《Però non è soltanto una sensazione è come un attacco di panico, come se no riuscissi a respirare》dissi.
《Come se stessi annegando?》chiese.
《Sì》e in quel momento pensai a Derek, e al momento in cui stavamo dentro alla piscina con lui paralizzato, avevo paura di perderlo.
《Allora, se stai annegando, e cerchi ti tenere la bocca chiusa fino all'ultimo momento disponibile che ne dici di non aprire la bocca per non far entrare l'acqua?》stava cercando di farmi ragionare.
《Lo fai comunque, è un riflesso》dissi con la fronte corrugata.
《Ma se provi a resistere finché quel riflesso non si manifesta hai più tempo giusto?》continuò.
《Non molto tempo》dissi.
《Ma hai più tempo per risalire in superficie》disse.
《Sì credo》affermai.
《E più tempo per essere soccorso》aveva ragione ma anche torto.
《Più tempo per provare un dolore straziante, ha dimenticato la parte dove sembra che ti stia per scoppiare la testa?》chiesi confuso.
《Se c'è in gioco la sopravvivenza, non credi che valga la pena soffrire un po?》mi guardò.
《E se non fa che peggiorare? Se prima c'è la sofferenza e poi l'inferno?》chiesi.
《Allora pensa a ciò che Winston Chirchill disse una volta: se stai attraversando l'inferno, fallo a testa alta》mi spiazzò completamente con quelle parole, stetti zitto a riflettere. E pensai che probabilmente era il caso di parlare con Derek. Non sapevo cosa gli avrei detto esattamente, ne come, ma le parole sarebbero arrivate al momento opportuno.

Scusatemi per l'enorme attesa ma proprio non ho più tempo, ne idee, infatti ho voluto riprendere la scena della signorina Morell che fa il discorso a Stiles, anche qua è una delle mie scene preferite. Ovviamente come vedete le cose sono un po diverse da come accadono nella serie, quindi l'effetto è voluto (nel caso qualcuno pensi che questa storia riporti alla lettera i fatti della serie tv) insomma spero il capitolo vi piaccia, ci ho messo parecchio a scriverlo, cioè l'ho scritto questa sera ma ho iniziato prestissimo. E insomma ditemi che ne pensate.

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