Capitolo 6

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''Te la ripago''  dice passandosi una mano tra i capelli, si capisce che è nervoso ed in imbarazzo, ma non m'interessa, ora devo passare dei guai per questo imbecille.

Mi giro di scatto, sperando che abbia salvato lo zaino, che sia caduto in terra, ma quando non lo vedo mi precipito sull'ammasso di fango davanti a me e inizio a cercare disperatamente. Ho tutti i miei documenti, il mio telefono, i soldi.. tutto.

''Che stai cercando?'' Quasi urla, per favore smettila.

''Lo zaino!'' urlo più di lui.

Si inginocchia affianco a me e mi aiuta a cercare. Non ho bisogno del suo aiuto! Posso farcela da sola. Voglio solo andarmene e dimenticare tutto questo.

''Lascia fare a me, non ho bisogno di te'' Scatto.

''Zitta'' La sua voce ora è come sconfitta.

''Scusa?'' Sono davvero furiosa. Non smette mai di far impazzire la lancetta della mia rabbia.

''Vuoi continuare?'' Scatta anche lui.

No, non voglio continuare. Sto per scoppiare, la testa non smette di pulsare e voglio solamente stendermi nel mio letto a casa mia. Lui non guarda me e io non guardo lui, se lo guardassi mi perderei in quei occhi smeraldo, dimenticando il motivo della mia rabbia e non voglio. Sono arrabbiata con lui e non la può passar liscia.

Ancora non ho trovato nulla e neanche Harry sembra aver trovato niente. Sono zuppa di fango, fortunatamente non mi sono sporcata la faccia o i capelli ma il resto del mio corpo è coperto di sporco liquido marrone, devo sbarazzarmi di questi vestiti una volta a casa.

Sento una vibrazione, forse di un telefono, che cresce sempre di più fino a diventare una suoneria, una fastidiosa suoneria, sicuramente è il telefono di Harry. Avrà uno di quei telefoni impermeabili e perfetti di ultima generazione. Il telefono continua a spargere la sua orribile suoneria per tutta la zona deserta, la mia testa sta scoppiando.

''Rispondi al telefono per l'amor del cielo!'' Urlo, ormai stufa di quell'orribile suono.

Si alza e si porta il telefono all'orecchio:''Pronto?''

Harry's POV

''Hey amico! ma dove diavolo sei? Non ti fai sentire da ieri dopo il compleanno di Nadine.. Oh ho capito perchè! Sei ancora con quella ragazza giusto? Jessica?'' Dice Niall dall'altra parte del telefono.

''Niall senti.. emh.. ora non è il momento ti chiamo dopo io, okay?'' sono preoccupato per Jessica, è disperata e si vede che non sta bene. Ho combinato io tutto questo..

''Hey amico ci sei?''

''hey! Niall? Pronto?''  Non c'è campo quindi attacco. Ai ragazzi non importerà se sto ancora via per un po'.

''L'ho trovato'' dice Jessica. Mi giro e vedo che sventola nelle sue mani delicate, sporche di fango, uno zaino altrettanto sporco.

''Te lo ripagherò stai tranquilla'' Dico.

''Non voglio il tuo stupido denaro, voglio solo tornare a casa!''scatta.

''Okay okay'' alzo le mani e gli occhi al cielo. Mi sento un po' in colpa, ma non voglio farglielo notare, anche io sono arrabbiato con lei.

Inizia a camminare verso la parte sbagliata, la spiaggia è dalla parte opposta e non so se correggerla, ma se non lo faccio si arrabbierà ancora di più.

''Emh.. Jess''Mi passo una mano nel collo.

''Cosa?!'' Si gira di scatto, quasi urla. Vedo i suoi occhi stanchi e i suoi capelli raccolti in una crocchia.

''Emh..La spiaggia.. è da quella parte'' Indico la strada giusta. Mi mordo il labbro inferiore per non scoppiare a ridere.

Si guarda intorno e prende la strada da me suggerita.

Cammina molto velocemente e per me è un po' difficile seguirla. I miei sensi di colpa iniziano a svanire e si fa spazio all'orgoglio. Sono ancora arrabbiato, vorrei urlarle contro.

Jessica's POV

''Emh..La spiaggia..è da quella parte'' Mi indica la strada opposta a quella che stavo prendendo io. Mi fa salire i nervi.

Non vedo l'ora di andare a casa per subirmi la sgridata dei miei. Non mi sarei mai immaginata di finire in certe situazioni. Non mi ero mai immischiata nei guai, pensavo solamente ad essere la prima della classe e a rendere felici i miei genitori, studiando molto e avendo buoni risultati a scuola. Sono abituata ad avere tutto sottocontrollo. Forse è un male? Non mi interessa. Questa sono io e se non piaccio agli altri, beh vuol dire che non mi meritano.

Sono piena di adrenalina, mi sento coraggiosa e voglio dire ad Harry tutto quello che mi passa per la testa, sono al punto di esplodere, voglio imprecargli contro, smaltire la rabbia che ho dentro.

Mi trattengo ancora un po', ma non ci riesco, devo parlare.

''Non posso credere di essere finita in questa situazione, con te. E' orribile! Ora mia madre mi metterà in castigo fino ai miei quarant'anni! Ma perché a me?! Sei impossibile, ti odio!'' Cammino velocemente, ignorando Harry dietro di me. Non do alcun peso alle parole, sono sicura di quello che dico.

''Credo che se mi conoscessi bene non penseresti queste cose su di me'' Dal suo tono percepisco che sta trattenendo la rabbia.

''Sei solo una celebrità viziata come tutte le altre. Beh, caro mio, la tua vita non è una vita vera! Scommetto che quando non ottieni quello che vuoi giri i tacchi e te ne vai! E sono convinta che i tuoi amici quando fai così ti bacino i piedi trattandoti come la perfetta celebrità che credi di essere, ma per favore!'' Alzo la voce e scuoto le mani in aria. Non mi interessa più di niente.

Harry non risponde.

Sensi di colpa mi inondano il petto, ma questa sensazione svanisce subito e riacquisto coraggio per continuare a parlare:''La vuoi sapere una cosa?'' Mi fermo, girandomi verso di lui.

Mi avvicino al suo viso, a pochi centimetri di distanza. I nostri respiri si intrecciano e noto che lui guarda le mie labbra mentre io ho lo sguardo fisso nei suoi occhi, i suoi bellissimi occhi smeraldo. Trattengo la voglia di baciarlo.

''I tuoi fottuti amici mi fanno pena'' Dico quasi sottovoce.

Harry ora mi guarda negli occhi. Il suo respiro ora è pesante, arrabbiato. Scommetto che questa è la goccia che fa traboccare il vaso e in questo caso, il vaso è di Harry.  Sono soddisfatta di aver colpito il fondo, ma ho paura di quello che possa dire lui ora.

Mi allontano, spintono la sua spalla con la mia e continuo a camminare velocemente. Sento la rabbia che c'è nel mio petto alleggerirsi.

Sento i suoi passi correre verso di me.''Okay allora, neanche io volevo succedesse tutto questo e credimi voglio solo tornare a casa. Avrei potuto continuare la mia fottuta bella vita da celebrità se solo tu non ci fossi entrata. Se la smettessi di fare la 'so tutto io' forse non saremo neanche in questa situazione. E poi sarei io il pessimo pilota. Sei tu una pessima guida, cazzo!'' Ecco lo sapevo, sapevo che le sue parole mi avrebbero fatto male. Non riesco a controllarmi, le lacrime lasciano rapide i miei occhi. Non mi giro, non voglio che si senta soddisfatto per avermi fatto piangere, non gli permetterò di avere questa soddisfazione. ''Tu..'' La mia voce rotta. Ancora non mi giro. Mi asciugo in fretta le lacrime e continuo a camminare.

Silenzio.

Ho gli occhi gonfi e le guance umide, ma per fortuna le lacrime hanno smesso di cadere.

Harry si mette davanti a me e cammina all'indietro. Non lo guardo negli occhi, sono troppo umiliata per farlo.''Ascolta ..Jess.. scusa, mi dispiace veramente''Si vede che non sa come esprimersi.'' Non volevo dire quelle cose.. è che.. da quando.. da quando ti ho conosciuto-''

Non finisce la frase e cade all'indietro.

''Harry!'' Urlo e getto lo zaino in terra.

Il panico si fa spazio in me e non so cosa fare. Sento il cuore andare a mille e le guance accaldarsi. Non vedo niente, non so dov'è finito. La vista è ostruita dai giunchi. Continuo ad urlare il suo nome ma niente. Mi mordo l'interno della guancia,ho paura, tanta.

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