Capitolo 34

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  Capitolo trentaquattro

Jennifer's Pov

Messaggio da: Michael.
"Ho saputo quello che è accaduto. Tutto apposto?"

Faccio una smorfia leggendo il suo messaggio,pensando alla velocità con qui la notizia si è propagata.Avevo da poco fatto rientro a casa e Michael già sapeva cos'era successo.

Messaggio a: Michael.
"Vedo che le notizie si propagano in fretta"

Non faccio in tempo a risalire le scale che ricevo subito un'altro messaggio.

Messaggio da: Michael.
"Se fossi stato li solo un minuto di più sarei stato dalla tua parte lo sai vero?"

Istintivamente mi metto a sorridere al suo messaggio. Michael cerca sempre di farmi capire che lui è presente,nonostante non sappia nulla di me e io di lui,mi è stato di fondamentale aiuto e non smetterò mai di esserli grata per questo.

Messaggio a: Michael.
"Ne sono sicura,ma non preoccuparti me la sono cavata"

Messaggio da: Michael.
"Si ho saputo. Le hai lanciato un drink addosso,ho riso delle ore ahaha"

Messaggio a: Michael.
"Deve ringraziare che non le ho lanciato un tavolo"

Messaggio da: Michael.

"Ti va se ci vediamo domani per un caffe?"

Rimango un po' interdetta alla sua richiesta,ma poi mi ricordo che stiamo parlando solo di Michael,quindi accetto,sapendo che non ha doppi fini.

Messaggio a: Michael.
"Si con piacere. Ora vado a letto,sono stanchissima,buonanotte Michael"

Messaggio da: Michael.
"Bene. Allora domani ti scrivo per metterci d'accordo. Spero non lancerai niente addosso a nessuno,buonanotte bellissima"

Rido di nuovo al suo messaggio mentre sento le mie guance arrossire leggermente per la sua buonanotte. Sarà piacevole stare con Michael,lo so.
Mezzanotte.Finalmente a letto dopo questa orrenda serata! Di solito prima di dormire faccio un resoconto di quello che mi è successo durante la giornata,ma questa notte no,questa notte voglio solo dormire. Chissà se mio padre è già venuto a conoscenza di quello che è successo e chissà cosa è successo dopo oppure...no,no e no! Stanotte no,voglio solo dormire.
Continuo a rigirarmi nel letto,alla ricerca di un po' di tranquillità. Guardo l'orologio che segna l'una e io non ho ancora chiuso occhio. Provo di nuovo a chiudere le palpebre imponendomi di dormire finché non sento il cellulare suonare e sussulto silenziosamente.
Chi puo essere a quest'ora? Mio padre che aveva saputo della notizia e non era riuscito a trattenersi dallo sclerarmi domani? Ancora Michael? Prendo il telefono senza nemmeno guardare chi è e risposi.

"Pronto?"
"Jennifer"

Sposto un po' incredula il telefono per dare uno sguardo allo schermo e a quanto pare non mi sono sbagliata.

"Josh?",chiedo ovviamente ancora incredula.
"Ti ho svegliata per caso?".
"Beh no,qualcosa non va?".
"Sono fuori dal tuo cancello".

Cosa diavolo ci fa Josh all'una di notte fuori dal mio cancello? Mi alzo frettolosamente dal letto rischiando di inciampare per colpa delle innumerevoli coperte e mi dirigo alla mia finestra che direttamente sul cancello. È li davanti al mio cancello con lo sguardo che osserva il mio giardino e il telefono attaccato all'orecchio. Ha gli stessi pantaloni e scarpe di prima,solo che ora indossa una t-shirt nera con scollo a V che mostra leggermente il suo petto e un giacchetto di jeans.

"Jennifer ci sei?.,mi chiede la voce al telefono facendomi riprendere.
"Oh,ehm si",comincio a travisare le parole,"Cosa ci fai qui?".

Il suo sguardo si sposta dal giardino alla mia finestra,il suoi occhi neri si spostano su di me e io balzo leggermente all'indietro. Ci sono un cancello,un giardino,una mini fontata e tutta la mia intera a casa a dividerci,eppure io riesco a sentire forte il suo sguardo su di me.

"Sono venuto a vedere come stai".
"Come scusa?",sono certa di aver capito male.
"Posso entrare o devo rimanere qui a parlarti per telefono?",ghigna lui mentre riesco a notare il suo sorriso farsi spazio nel buio.

"Arrivo ad aprirti".

Scendo le scale velocemente mentre mi dirigo verso il portone. Ancora non riesco ad assimilare il fatto che Josh sia venuto a casa mia in piena notte ma disattivo velocemente l'allarme per farlo entrare,sperando che ne Anny ne Greg si sveglino. Rimango ad aspettarlo allo stipite della porta mentre lo vedo attraversare il lungo giardino con grandi falcate.

"Ehi",mi sorride.
"Ehi,entra".

Si guarda un po' attorno per il salotto come se stesse cercando qualcosa o qualcuno.

"Dormono tutti e mio padre non c'è lo sai",gli dico io.
"Avrei voluto buttarti dei sassolini alla finestra per svegliarti ma sono sicuro che questa casa sia piena di telecamere e sistemi di sicurezza",ride
"Infatti è cosi",rispondo,"E poi perché dovresti lanciarmi dei sassolini alla finestra? Esistono i telefoni per un motivo".
"Io ti lancio i sassi,tu ti affacci alla finestra sorpresa e cominciamo a parlare tu dalla finestra io dal giardino. Fa molta scena da film".
"Ma cosa stai dicendo?",mi metto a ridere io.

I suoi occhi diventano strani mentre mi tengo la pancia per ridere e non riuscendo a decifrarli provo a calmarmi lentamente poggiandomi sulla ringhiera delle scale. Continua a guardarmi senza togliermi gli occhi di dosso e io comincio a sentirmi lentamente a disagio.

"Indossi sempre pigiami del genere?",mi chiede ricominciando a ridere.

Abbasso lo sguardo per guardare il mio pigiama interamente giallo con dei pulcini sparsi qua e là e non riesco ad evitare di spalancare leggermente gli occhi e arrossire.

"Molto sexy davvero",si prende ancora gioco di me Josh.
"Smettila di ridere di me",gli dico dandogli un pugno sul braccio.
"Scusa ma...",mi guarda un'attimo serio per poi ricominciare a ridere mentre io lo guardo male.
"Sai com'è,non sapevo che ti saresti presentato a casa mia all'una di notte,sennò non lo mettevo",parlo io cercando di metter fine alla sua ridarella.
"Sennò cosa facevi? Ti cambiavi per me?",mi chiede malizioso.

A volte mi scordo di quanto questo ragazzo sia perverso e intenda tutto come vuole lui.

"Si",gli rispondo io e lui sembra leggermente sorpreso,"Avrei messo quello con le pecore".

Scoppia di nuovo in una fragorosa risata a cui alla fine mi aggiungo anche io,dimenticandomi del fatto che Anny e Greg potrebbero svegliarsi.

"Come mai eri sveglia?",mi chiede dopo esserci ripresi dalle risate.
"Non riuscivo a dormire".
"Nemmeno io ci riuscirei dopo tutto quello che è successo stasera".

Faccio una smorfia di disappunto nel sentirlo parlare di stasera. Non mi era mai successo niente di simile,non mi era mai capitato di parlare di mia madre in pubblico o anche solo di mio padre,non avevo vai mai lanciato un bicchiere di vino in testa alla moglie di un'imprenditore ma sopratutto,non mi sarei mai aspettata di sfogarmi in quel modo. Il modo in cui ho urlato a Josh quelle cose è impresso nella mia mente,non avevo pianto ma sentivo le lacrime minacciare di uscire e questo voleva dire molto.

"Scusa per prima",dico mentre mi siedo sullo scalino delle scale.
"Per cosa?",mi chiede confuso.
"Per averti urlato contro",rispondo abbassando la testa,"In giardino intendo".

Non mi vergogno di avergli urlato contro visto che lo faccio continuamente ma era quello che ho detto che mi fa abbassare la testa. Non pensavo mi sarei lasciata andare cosi,non in quel modo,non con lui.

"Io sono contento",mi risponde sedendosi accanto a me nello stesso scalino.
"Sei contento che io abbia reagito cosi?",chiesi con tono rabbioso. Era contento delle mie disgrazie?
"Si",mi disse sincero,"Non ti senti più leggera?".
"Leggera?".
"Si come se ti fossi tolta un peso di dosso. Ho una cantina abbandonata a casa,non ci va più nessuno,ma io ci vado spesso tutte le volte che voglio sfogare la mia rabbia. C'è appeso un sacco da boxe e dopo che sfogo la mia rabbia su quel sacco,mi sento meglio più leggero".

Non ci va più nessuno ha detto. Significa che non sa nessuno che quando è arrabbiato si sfoga nella sua cantina? Mi sento soddisfatta nel sapere che solo io ne sono a conoscenza,una specie di nostro piccolo segreto.

"Mi stai dicendo che posso usarti come sacco da boxe?".
"No Jennifer",ride della mia supposizione,"Ti faresti male nel colpire l'acciaio".

Roteo gli occhi al suo vantarsi mentre alza i muscoli mostrandoli giocosamente. L'unica cosa che non ho ancora capito è perché lui è qui?

"Josh perché sei venuto a casa mia?",chiedo piano come se la mia domanda potesse spezzare l'intesa che si stava creando.

Mi guarda spostando le sue pozze nere nel mio viso freneticamente,come se stesse decidendo se dirmelo o meno.

"Volevo vedere come stavi",mi dice senza staccare lo sguardo da me.
"Sto bene"
"Questo lo dici tu!",mi risponde con voce un po' più severa.
"Appunto lo dico io!",gli rispondo con lo stesso tono.
"Il tuo stato d'animo è l'unica cosa su cui menti",dice guardandomi per poi spostare lo sguardo,"E poi non sei credibile con quel pigiama".

Rido di nuovo per gli sbalzi d'umore che si creano tra di noi.Perché Josh deve entrare nella mia testa sempre come un turbine? I suoi complimenti mentre ero con Chloe,il petto che si alzava ad un ritmo irregolare quando mi ha raggiunta nel parchetto,il suo abbraccio quando sono caduta per terra,le sue carezze nella schiena,la giacca nelle mie spalle mentre uscivamo dalla grande sala. Tutto questo mi confonde troppo.

"Allora io vado,si è fatto tardi meglio che mi incammino".
"Incamminare? Sei venuto a piedi?",chiedo stupita.
"Si",risponde imbarazzato grattandosi il di dietro della nuca
"Ma sei fuori di testa? Casa tua è lontanissima da qua",sbraito.
"Io,ecco...",Josh è imbarazzato?,"Volevo solo essere sicuro che stessi bene".
"Ma potevi chiamarmi oppure aspettare domani",lo rimprovero io.
"Non sarebbe stata la stessa cosa",dice continuando a mantenere il suo tono nervoso.

Perché siamo cosi? Perché prima litighiamo e poi passeggiamo in centro a fare shopping? Perché ci evitiamo e poi stiamo insieme sotto l'ombra di un'albero? Perché il giorno prima mi dichiara i suoi dolori e quello dopo sono in ospedale per colpa sua? Il sommo silenzio tra di noi per giorni per poi finire a verniciare camera mia insieme. Perché litighiamo e la sera stessa lui è a casa mia a controllare se sto bene?
Troppi perché per riuscire a pensare in modo sensato,nientre di noi ha senso,ed è frustrante.

"Forse potresti dormire qui".
"Cosa?",chiede spalancando gli occhi e alzando la voce.
"Cosa? Eh? Chi ha parlato?",rispondo io freneticamente.
"Mi hai chiesto di dormire qui?".

L'ho chiesto? Quando?
Si,lo hai fatto,esattamente cinque secondi fa.
Non è vero.
Prova ad attaccare la bocca al cervello ogni tanto.

"Si",biascico io,"Cioè se vuoi,nel senso se puoi,no".
"Jennifer?",mi chiede Josh confuso.

Baci nell'ombra (Disponibile in tutte le librerie)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora