Capitolo 33

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Capitolo trentatre

Josh's Pov

La stringevo a me cosi forte come se si potesse volatilizzare da un momento all'altro.
Mi ha urlato in faccia con gli occhi rossi nonostante non stesse piangendo e mi è venuto istintivo abbracciarla,come lei aveva fatto con me.

"Jennifer sfogati",le dico piano mentre le accarezzo la schiena.
"L'ho già fatto".
"No, non l'hai fatto. Jennifer,piangi,ti farà bene".
"Io-io non posso".

Mi stacco dall'abbraccio lentamente,sono sicuro che se non la sorreggessi cadrebbe in avanti,le prendo il volto tra le mani e la guardo attentamente.
I suoi occhi sono cosi spenti,non luccicano come fanno sempre e nonostante il suo trucco e il suo rossetto siano completamente intatti il suo viso è distrutto.
Maledizione a Susan Flan!

"Si che puoi! Puoi piangere,fallo Jennifer",le ordino io dolcemente.
"No!",urla bruscamente spostandosi da me,"Non voglio",ripete mettendosi lontana.

Come può non voler piangere dopo un'evento del genere? Forse dovrei dirle quello che mi ha detto mia madre.

"Mia madre mi ha parlato di una cosa",dico ad alta voce per essere sicuro che mi senta ma non mi risponde,"Mi ha parlato di tua madre".

Vedo il capo di Jennifer girarsi di scatto verso di me mentre mi guarda in silenzio aspettandosi che continui a parlare.

"Quindi",chiedo titubante per riuscire ad aprire discorso,"Si chiama Elisabeth?".
"Si chiamava",mi corregge subito lei secca.

Parlare della madre morta ti sembra il modo giusto di consolarla?
Non è questo il punto a cui voglio arrivare.

"Giusto,scusa",le rispondo grattandomi dietro la nuca,"Mia madre ha detto che lei e Susan avevano dei precedenti".
"Susan e mia madre?",chiede guardandomi.
"Si,mi ha spiegato che in realtà lei non l'ha mai sopportata,per invidia".
"Invidia? Era invidiosa di mia madre?",chiede distendendo le sue esili gambe sull'erba.
"A quanto pare si. Mia madre mi ha raccontato di aver visto parecchie volte tua madre assieme a tuo padre e che era una donna bellissima,attirava l'attenzione e questo a Susan non andava bene. Mi ha raccontato che un giorno tuo padre ebbe un disguido,se cosi si può dire",dico non trovando le parole giuste.
"Fece una figura di merda bloccandosi davanti a tutti a una riunione. Si lo so",si spiega lei.
"Esatto",rido per la sua schiettezza anche in questo momento.
"E quindi dove vuoi arrivare?",mi chiede agitata mentre fa picchiettare le sue scarpe scontrandole.
"Quando è successa quella cosa e tuo padre si ripresentò ad una delle riunioni,riscosse molto successo vero?".

"Si riprese definitivamente la sua posizione",mi risponde lei seccata da questo mio discorso,probabilmente non capendo dove voglio andare a parare.
"Ecco a quella riunione erano presenti anche i miei genitori e dopo la 'ripresa' di tuo padre Susan non ne fu molto contenta. Cominciò a deridere tuo padre assieme a degli imprenditori amici di suo marito e tua madre la senti come tutto il resto della sala ovviamente e non si contenne".
"Cos'è successo?",chiede lei curiosa.
"Sarai contenta di sapere che ti somiglia molto sai? Prese un cocktail di gamberi che era poggiato sul tavolo e gli e lo butto addosso e in tutto questo tu ti mettesti a ridere. Parole testuali di mia mamma".
"Un cocktail?Oddio",cerca di smorzare una risata in un solo piccolo sorriso,"E per questo che ce l'aveva tanto con mia madre e con me?".

Annuisco e sorrido insieme a lei un po' perché finalmente ha smesso di tremare e un po' perché quel gesto mi ricorda estremamente Jennifer.

"Andiamo?",mi chiede lei alzandosi
"Vuoi andare a casa?".
"No torniamo in sala",mi dice lei stirandosi il vestito.
"Come?",le chiedo disorientato.
"Mi hai sentito bene. Vieni con me o rimani qui in giardino?",mi chiede senza lasciarmi il tempo di rispondere.

Va bene essere strani ma questo è troppo! Come può voler tornare la dentro? Forse...

"Jennifer se vuoi recuperare il tuo cappotto posso andare io tranquilla".
"Non voglio recuperare il mio cappotto",mi risponde decisa aumentando il suo passo.

Tutta questa situazione sta cominciando a preoccuparmi e il suo sguardo comincia a inquietarmi,sembra stia andando a uccidere qualcuno. Spero non decida di tornare da Susan,non sa con chi ha a che fare.
Continuo a seguirla standole dietro mentre osservo il suo sedere ciondolare in quel vestito rosso,ancora mi chiedo perché si ostini a coprirsi con quei maglioni,un giorno gli e li brucerò tutti.

"Questa casa è una merda di labirinto!",la sento sbottare davanti a me e non posso evitare di ridere.

Rido perché fino a un minuto fa la tenevo tra le braccia mentre tremava e ora sta imprecando per tutta la casa alla ricerca della sala. Svolta a sinistra e finalmente raggiungiamo il salone e tutti si girano a guardarci come se avessimo commesso un reato.
Sono abituato a essere osservato ma questo è troppo, persino i camerieri che servivano lo champagne si sono fermati con la bottiglia a mezz'aria ma questo a lei sembra non importare. Si guarda un po' attorno e afferra un bicchiere di champagne,non vorrà spaccarle un bicchiere in testa?
Ma cosa vai dicendo?
Mi aspetterei di tutto da lei!
Al mio tavolo tutti mi guardano come per chiedermi cosa sta succedendo ma io non ho la minima idea,mi limito semplicemente ad andare verso il mio tavolo mentre lei sale sul palchetto.

"Oh mio dio è la fine",sussurro tra me e me.
"Josh che succede?",chiede mio padre.

"Jennifer è arrabbiata...",risponde Drake.
"E quando Jennifer è arrabbiata...",si mette in mezzo Meredith.
"Succede sempre qualcosa",concludo io.

Mio padre ci guarda facendo una smorfia mentre mia madre sembra divertita dal nostro continuare ognuno la frase dell'altro. Sembrano tutti in ansia tranne mia madre,come se non vedesse l'ora di sapere cosa farà ora Jennifer. Da quel che ho visto adora Jennifer,Meredith la ama letteralmente quasi quanto Drake e credo che anche a mio padre non dispiaccia. Qualcosa non va in quella ragazza!

"Scusatemi posso avere la vostra attenzione?",domandaJennifer facendo tintinnare il bicchiere.
"È la fine",ride Drake tra se e se.
"Volevo solo parlare un'attimo,non preoccupatevi,non vi ruberò molto tempo. Non si sa mai che la padrona di casa si arrabbi",ammica guardando Susan.
"Scendi subito da quel palchetto", le dice Susan che è seduta ad un tavolo.
"No Susan io non scendo ma tu puoi rimanere a guardarmi li dal tavolo,dal basso,dove devi stare",le dice con un tono che non avevo mai sentito in lei.

Il silenzio cala nella stanza mentre Susan boccheggia un'attimo per poi chiudere la bocca,persino Marie sembra non voler intromettersi.

"Quando ero più piccola c'era un bambino di nome Frank nella mia classe che tendeva a rubare i giocattoli degli altri bambini",ma cosa sta facendo? Si mette a parlare dell'asilo?,"I bambini gli e li lasciavano prendere perché avevano paura di Frank ma un giorno un bambino,Ronald mi sembra si chiamasse,si ribellò e il bulletto della mia classe rimase senza giocattolo. Rimase quasi spaventato dal fatto che qualcuno si ribellò a lui e tutti i bambini volevano stare con Ronald e lui cominciò a provare una grande invidia che lo portava a dire cose assurde su Frank".

Non capisco dove voglia arrivare con questo discordo e a quanto pare nemmeno Susan visto che si decide a parlare.

"Non ce ne frega nulla delle tue storie di quando eri una poppante. Dove vuoi arrivare piccola Milton?",dice Susan facendo ridere alcuni del suo tavolo ma Jennifer non ne sembra per niente infastidita.
"Il punto è che Frank si comportava in quel modo e aveva 4 anni,tu invece ti comporti cosi e ne avrai 50,il che è deplorevole",dice facendo strozzare mia madre con il vino.
"Non parlare cosi a mia madre",squittisce Marie da un'angolo.
"Tu invece non parlare proprio!",la minaccia Jennifer con uno sguardo che ha pietrificato persino me.
"Mia madre era una donna fantastica e non portava turbanti in testa per farsi notare",dice guardando Susan,"Non prendeva in giro il peso dei figli altrui",continua guardando Meredith ,"Non organizzava stupidi party costosissimi quando mio padre portava a termine un'affare,preferiva aspettarlo a casa e cenare tutti e tre insieme.E sopratutto non saliva su dei palchetti deridendo la morte degli altri".

A quell'ultima frase vidi Susan deglutire e altre donne lanciarle occhiate omicide come se si fossero accorte solo ora di quello che aveva detto sulla madre di Jennifer.

"Spero che nessuno di voi abbia mai perso qualcuno di caro,ma quando succede il dolore ti sovrasta e tutto ti ricorda quella persona. Mio padre è sempre stato un uomo forte ma forse io al tempo non lo ero abbastanza per sopportare tutti quei ricordi e quindi decise di portarmi a Londra continuando a gestire i suoi affari da lontano,nonostante la lontananza mio padre è riuscito a mantenere ferma la sua posizione qui a Mahnattan mentre altre persone non riescono a farlo nemmeno abitando qui".

Continuo a osservare Jennifer mentre ciondola avanti e indietro per il palchetto come per assimilare quello che deve dire e non riesco a staccarle gli occhi di dosso.

"Io la adoro",sento Drake sussurrare.

Va bene che gli sta simpatica ma a volte credo che Drake provi qualcosa per Jennifer,non sono sicuro,forse dovrei parlargliene.

"Siamo tornati per motivi di affari,niente di più,ma questa volta siamo a Mahnattan senza mia madre. Mia madre è stato un punto decisivo nella vita di mio padre e non la portava al guinzaglio come hai detto tu Susan",dice con voce lenta,"Era mia madre a voler andare con lui,per dargli conforto,sai è cosi che si fa in amore ma forse tu non lo conosci",conclude scendendo lentamente dalle scale,"Sicuramente non c'è amore in una persona che si permetta di deride una donna fantastica che è stata portata via da questo mondo e sopratutto non c'è amore in una persona che lo fa pubblicamente",continua mentre si avvicina a lei,"Il nome di mia madre non deve nemmeno uscire dalle tue labbra,non ti meriti nemmeno di pronunciare il suo nome. Sei un guscio vuoto,pieno di cattiveria e riesco a provare solo pena per una donna come te".

Appoggia il bicchiere di champagne al tavolo e si dirige ancora più vicina a Susan che la guarda impassibile senza proferire parola e non mi stupisce perché nemmeno io riesco ad aprire bocca.

"Quindi come mia madre fece anni fa",prende un bicchiere di vino dal suo tavolo,"Ti umilio un'altra volta per essere la donna orribile che sei",e le butta il vino addosso.

All'improvviso suo marito si alza mettendo le mani in aria come se non sapesse come reagire mentre Susan rimane seduta con il turbante completamente bagnato. Marie corre verso la madre mentre la mia ride amabilmente,cristo questa donna non la capirò mai.

"Finché insulti me va bene Susan, ma se insulti mia madre,mio padre e anche Meredith",rivolge un piccolo sorriso a Meredith,"Sei fuori dai giochi".

Tutti guardano impassibili la scena,sapendo che alla minima mossa sbagliata potrebbe scoppiare il fini mondo perciò decido di prendere la sua giaccia e avviarmi verso di lei per portarla via da qui.

"Andiamo Jennifer,può bastare",le dico appoggiandole la giacca sulle spalle.
"Forza andiamo",dicono Drake e Meredith alle mie spalle e sorrido loro per averci seguito.
"Josh",mio padre mette una mano sulla spalla.

So già cosa vuole fare. Dirà qualcosa del tipo "Tu non puoi lasciare questa festa,ne va del nome della famiglia,i Cliver devono presenziare". Ma io non ho intenzione di ascoltarlo se pensa che questa stupida festa sia più importante di Jennifer!
Quindi Jennifer è importante?
Si! Credo di si...

"Andiamo forza,ho io le chiavi della macchina",dice mio padre.
"Cosa?",chiedo io sbalordito dalla sua affermazione.
"Ha detto andiamo",ripete mia madre sorridendo con Chloe in braccio.

Ma quando ha avuto il tempo di prenderla?

Ci avviamo tutti all'uscita con tutti gli sguardi posati su di noi. Entriamo in macchina e ovviamente mia madre deve parlare.

"Oh mio dio",dice esuberante"È stato fantastico".
"Tesoro non ora",la ammonisce mio padre come se fosse sua figlia anziché sua moglie.
"Si ora invece",mette il broncio mia madre,"Jennifer come stai?".
"Oh io bene",finge un'immenso sorriso,"Mi dispiace che siate dovuti andare via dalla festa".
"Oh ma noi non siamo dovuti andare via,noi siamo voluti andare",la rassicura facendole l'occhiolino e lei si rilassa sullo schienale.

Ringrazio mentalmente mia madre che riesce sempre ad alleggerire la situazione e lancio qualche sguardo di confusione a mio padre. Non mi sarei mai aspettato questa reazione da lui.

"Ehi guardate,se ne stanno andando",dice Meredith.

Ci sporgiamo dai finestrini per capire cosa sta succedendo e notiamo alcune persone uscire dal portone di legno ed entrare nelle loro macchine per poi uscire dal cancello.

"Ovvio che se ne vanno",dice mio padre,"È stato un affronto".
"Esatto",continua Meredith incrociando le braccia con fare da bambina.

Adoro quando fa cosi assomiglia tantissimo a mia madre. Il viaggio prosegue silenzioso e Jennifer sembra assorta dai suoi pensieri mentre guarda fuori dal finestrino.

"Drake sicuro che tuo padre non sia arrabbiato per il fatto che ti riportiamo a casa?",chiede mio padre al mio migliore amico.
"No tranquillo,gli ho parlato prima di andarmene e credo che anche lui se ne sarebbe andato a momenti",risponde lui tranquillo.
"Il party più esilarante di Susan",ripete mia madre guadagnandosi un'occhiataccia da mio padre.

****
"Sono stanchissima",dice Meredith buttandosi sul divano.
"Metti a letto Chloe perfavore",le ordina mia madre salendo le scale.

Mi dirigo in cucina per prendere un bicchiere d'acqua e vedo mio padre intento a prepararsi del caffè.

"Bevi il caffè a quest'ora?".
"È stata una serata movimentata".
"Già".

Prendo la bottiglia d'acqua e la bevo lentamente in silenzio. Io e mio padre non abbiamo grandi conversazioni perciò questi silenzi non sono più imbarazzanti ma sono curioso di chiederli il perché della sua reazione.

"Perché hai fatto cosi?",chiedo io chiudendo la bottiglia.
"Cosi come?".
"Sei venuto via dalla festa, mi hai sempre detto di non farlo. Mi hai sempre detto di non fare sceneggiate a questi party,credevo fossi arrabbiato con Jennifer".
"Come potrei essere arrabbiato con lei?".

Alzo le spalle come per dire che non lo so nemmeno io,sono abbastanza stupito mentre lui è più che tranquillo.

"Josh ho sempre detto che negli affari ci vuole tenacia e rispetto e questa sera Susan non ne ha avuto per Jennifer".
"Per questo te ne sei andato?".
"Me ne sono andato perché Jennifer mi ha ricordato che a volte teniamo troppo alla nostra immagine e tendiamo a comportarci sempre in modo diligente per non fare brutte figura ma lei ha fatto di testa sua facendosi rispettare,sia lei che la sua famiglia. Quindi la rispetto molto,per questo me ne sono andato".
"Capisco",dico un po' sorpreso dal suo discorso.
"E poi già lo sapevo che sarebbe successo qualcosa".
"Lo sapevi?".
"Certo mi sembrava più che scontato",dice alzandosi dalla sedia,"Se Jennifer non è riuscita a stare zitta quando era a cena con me figurati ad un party con Susan Flan".

Rido della sua frase e mi accorgo che non succedeva da tempo che io ridessi con mio padre,forse comincio a rendermi conto di essere stato troppo duro con lui,forse non è in torto come credo...

"Lei ti piace vero?",mi chiede mio padre che ormai mi ha sorpassato dandomi le spalle.

E per la prima volta da quando me lo chiedono rimango in silenzio e non so cosa rispondere a questa domanda.

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Pubblicita': Different Dangerous o Profumo di Claire Jones.


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