7. Fairy dust

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Taehyung continuò a stringere il polso di Jungkook come se ne andasse della propria vita, gli occhi sgranati e le labbra socchiuse mentre guardava il ragazzo senza riuscire a pensare a qualcosa di intelligente da dire. Non che la sua bocca sarebbe riuscita ad articolare alcunché, ma lo avrebbe rassicurato l'idea di poterlo fare se lo avesse voluto, soprattutto in un momento a dir poco bizzarro come quello.

Jungkook ricambiò il suo sguardo senza proferire parola, sbattendo velocemente le palpebre e guardandosi la mano con un'espressione confusa e le sopracciglia corrucciate, la testa leggermente inclinata di lato mentre alzava gli occhi su Taehyung come se si aspettasse una risposta diversa da No, Jungkook, gocciolare brillantini dalle mani non è normale.

"Jungkook?" la voce di Jin - che aveva cercato di urlare a voce non troppo alta dalla cucina - fece scuotere la testa ad entrambi, risvegliandoli da quell'attimo di trance e scostandosi l'uno dall'altro quel tanto che bastava alle loro gambe per sfiorarsi "Potresti venire un attimo?"

"Arrivo." rispose Jungkook allungando il collo verso la porta come se in quel modo Seokjin avesse potuto sentirlo meglio, prima di rivolgere la propria attenzione completamente su Taehyung "Ci metto un secondo."

Taehyung fece un piccolo sorriso e appoggiò di peso con le spalle sul materasso "Vai, non serve che tu mi faccia sempre da infermiere. Siamo a due metri dalla cucina, se senti urlare sono io."

"Va bene." espirò Jungkook scuotendo la testa con un'espressione ancora leggermente confusa, facendo leva sul pavimento con la mano asciutta per alzarsi e asciugandosi l'altro palmo dopo essersi fermato a fissarlo per qualche secondo, sporcando i pantaloni scuri della tuta con quello che rimase dei brillantini dopo aver sfregato la mano contro la stoffa ed uscendo quasi correndo dalla camera per raggiungere Jin in cucina.

Taehyung lasciò cadere la testa contro il letto. Fissò il soffitto nella speranza di trovare  magicamente il senso a tutto quello che aveva appena visto e portò le mani a coprire gli occhi quando l'unica cosa che riuscì ad individuare fu un ragno nell'angolo della parete. Sentiva le proprie palpebre ancora gonfie sotto i suoi palmi, il respiro era ancora troppo agitato per poter essere considerato normale e le gambe tremavano ancora come se fosse appena sceso dalle montagne russe, la sua testa era troppo impegnata per concentrarsi seriamente su problemi che sarebbero passati nel giro di qualche minuto.

Era sicuro di non aver visto nessuna traccia dorata prima che Jungkook entrasse nella stanza, ma era certo che non ce ne fosse stata ombra nemmeno prima che il ragazzo poggiasse la mano a terra e ricordava di non aver visto nessun tipo di bagliore o luccichio o qualsiasi cosa fosse stato sulle mani di Jungkook prima che toccasse il pavimento. 

Raddrizzò la testa e allungò una mano sullo stesso punto in cui Jungkook aveva posato il suo palmo, osservando con concentrazione le punte bagnate delle proprie dita e aspettando che queste cominciassero improvvisamente a brillare, sentendo il viso piegarsi in un'espressione delusa quando l'unico bagliore che riuscì a scorgere fu il riflesso giallo della luce della lampada sulla sua pelle bagnata. Sbuffò e si lasciò nuovamente scivolare contro il letto, decidendo che quella era una situazione ridicola e che avrebbe preteso risposte da Jungkook anche se avesse dovuto estorcergliele con la forza - poca, se teneva in considerazione il fisico quasi statuario dell'altro rispetto alle lunghe e pallide braccia da polpo di Taehyung e l'accenno fin troppo morbido della sua pancia dove avrebbero potuto trovarsi degli addominali.

Nonostante la sua decisa intenzione di andare a fondo a quella storia e di trovare velocemente delle risposte alle sue domande, dal momento in cui si alzò da terra per raggiungere gli altri due ragazzi in cucina Taehyung non riuscì a scambiare una sola parola con Jungkook senza che suo cugino non si intromettesse nella conversazione o senza che cambiasse argomento di punto in bianco senza un motivo apparente. Seokjin parlò senza sosta mentre lui e Taehyung bevevano la cioccolata calda, continuando a parlare anche dopo essersi scottato la lingua e mentre si faceva aria alle orecchie diventate ormai dello stesso colore della tovaglia natalizia che sua madre usava indistintamente per tutte le cene di famiglia. Costrinse lui e Jungkook a sedersi accanto a lui sul divano per guardare un film e, nonostante le sue proteste per l'orario inoltrato e tutte le parole che Taehyung sprecò per convincere suo cugino che addormentarsi sul divano non avrebbe aiutato affatto alla sua giornata lavorativa, non ci fu modo per smuovere Seokjin dalla sua decisione. 

Icarus - TaeKookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora