9. Down the well

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Taehyung finì la vasca sbattendo sonoramente la mano contro il muretto, muovendo le gambe per rimanere a galla mentre si toglieva gli occhialini ed allungava il collo per riuscire a leggere l'ora sull'orologio appeso sulla parete di fronte a lui. Saltò dal fondo della piscina e fece leva con le braccia sul muretto per uscire dall'acqua, sedendosi accanto al blocco di partenza per recuperare fiato.

Non erano passati nemmeno venti minuti da quando gli altri ragazzi avevano lasciato la piscina per andare negli spogliatoi, ma sentiva che quel poco tempo passato da solo a cercare di spingersi oltre i limiti della propria sopportazione fisica lo aveva aiutato a schiarirsi la mente. Non era molto, ma almeno quella sera si sarebbe addormentato più velocemente per la stanchezza.

"Vai già in doccia?" Taehyung sobbalzò al sentire la voce di Hoseok e si voltò velocemente verso la vasca in cui il ragazzo stava nuotando "Se vuoi rimanere ancora un po' non ci sono problemi, ho io le chiavi per chiudere la piscina."

"Jungkook è nell'atrio fuori da quando siamo arrivati, non vorrei farlo aspettare troppo." disse togliendosi la cuffia e scuotendo piano il capo, passando una mano tra i capelli che si erano appiattiti contro la testa.

Hoseok si aggrappò alla sbarra sporgente del blocco di partenza e si tirò su con le braccia, allungando e stiracchiando fuori dall'acqua la schiena longilinea "Non è andato con Joon e Jin?"

"No, doveva continuare a leggere un libro che gli ho prestato. Era molto preso dalla storia e ha preferito aspettarmi sulle sedie fuori per poter andare avanti a leggere." spiegò mentre si alzava in piedi e sgranchiva a sua volta i muscoli della schiena "Hai bisogno di una mano per chiudere?"

"Non serve, devo solo spegnere le luci e tirare i teli sopra la piscina, posso farcela anche da solo." rispose sbrigativo Hoseok poggiando la guancia su una delle braccia ancora tese in avanti "E poi oggi è il mio turno di chiudere, chiederti un aiuto sarebbe immorale."

"Ma con Namjoon-Hyung e Seokjin-Hyung-"

"Loro lavorano qui, non mi sento in colpa a farli rimanere un quarto d'ora in più." rise Hoseok "Vai pure, Tae. Ci vediamo dopo con gli altri qui davanti."

Taehyung annuì con un sorriso educato rimanendo ad aspettare un secondo a bordo vasca nel caso in cui Hoseok avesse cambiato idea, facendo un frettoloso inchino prima di afferrare il proprio accappatoio e raggiungere gli spogliatoi. Ci mise dieci minuti a fare la doccia, cambiarsi ed uscire con il fiato quasi più affannato di quando stava nuotando, la borsa penzoloni su una spalla, la maglietta fastidiosamente incollata al petto dove non si era asciugato bene e i capelli che gli bagnavano la nuca. Jungkook era l'unica persona nell'atrio della piscina, seduto attorno ad uno dei tavoli più vicini alle vetrate che davano sulle vasche, la testa china sul libro che teneva in equilibrio sulle ginocchia vicine ed i piedi contro le gambe della sedia in una posizione così graziosamente composta che Taehyung non riuscì a trattenere un sorriso quando posò lo sguardo su di lui.

Nelle quasi due settimane che avevano seguito il giorno in cui erano andati da Jimin, Jungkook aveva fatto pochi miglioramenti sotto l'aspetto umano - come aveva cominciato a chiamarlo lui. Non riusciva a mandare giù nessun tipo di cibo senza poi rimetterlo quasi istantaneamente, l'unica cosa che sembrava non provocargli nessun danno fisico era l'acqua e Taehyung si assicurava che Jungkook ne bevesse almeno un po' al giorno; non sapeva come funzionava il suo corpo, specialmente per la reazione che si creava nel momento in cui anche un minuscolo lembo della sua pelle veniva a contatto con un goccio d'acqua, ma dubitava che fosse privo di un qualsiasi bisogno primario di sostentamento e non aveva intenzione di lasciare che si indebolisse mentre cercavano di capire cosa dovesse fare per rimanere in salute.

Dopo quel giorno, dopo la sera in cui Taehyung era rimasto con Jungkook nella sua stanza e si era addormentato letteralmente tra le sue braccia, non c'era stata notte che i due non avessero passato insieme. In qualche modo si erano ritrovati in una strana quotidianità dove - in un momento indefinito della notte - si presentavano uno alla porta dell'altro e si ritrovavano raggomitolati tra le lenzuola in un silenzio leggero e privo di imbarazzo. Si scambiavano poche parole, parlando sottovoce per non farsi sentire da Seokjin e lasciando che i rumori del bosco al di là della finestra riempissero la quiete densa della camera da letto. La qualità del sonno di Taehyung era migliorata in maniera radicale, riuscendo a sprofondare in un sonno senza sogni senza che nessun rumore o movimento esterno potesse svegliarlo. Non si accorgeva di quando la luce dell'alba entrava dalle fessure delle sue persiane e Jungkook si alzava per tornare nella sua stanza, come non si accorgeva della propria sveglia quando si addormentava in camera di Jungkook, costringendo il ragazzo a svegliarlo e a convincerlo a tornare nella sua stanza prima che Jin si accorgesse del trambusto.

Icarus - TaeKookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora