Da quando Jimin aveva chiesto esplicitamente di presentargli Jungkook, domanda che gli veniva posta periodicamente ogni volta che si trovavano lungo il sentiero che portava a casa di Jin, Taehyung si era sempre mostrato restio ad accontentare la sua richiesta.
Non conosceva esattamente il motivo, ma aveva l'impressione che un incontro tra i due ragazzi non avrebbe potuto portare nulla di buono. Forse era perché i loro caratteri erano completamente uno l'opposto dell'altro, forse era perché c'era la possibilità che non andassero d'accordo o forse perché Taehyung aveva paura che decidessero di escluderlo per passare del tempo insieme. Non ne era sicuro, ma sapeva che quella sensazione non se ne sarebbe andata fino a quando non avesse lasciato da parte per un secondo le sue paranoie.
Jungkook e Jimin si erano incontrati per la prima volta nel giardino dietro casa di Seokjin, quando Jimin aveva deciso di accompagnare Taehyung fino all'ingresso per poter ascoltare la storia del motivo per cui Taehyung odiasse usare i mezzi di trasporto pubblici e del perché fare una spaccata - involontaria e decisamente non programmata - in mezzo alla corsia dell'autobus in un giorno di pioggia fosse una delle cose più imbarazzanti che un essere umano potesse mai sperimentare nella vita. Il loro incontro non era stato catastrofico come Taehyung se l'era immaginato, anzi. Non c'era stato nessuno scontro fisico, nessuna occhiataccia e nessuna offesa di alcun genere e, dall'istante esatto in cui Taehyung li aveva presentati a vicenda e nonostante Jungkook fosse chiaramente di carattere più timido e riservato rispetto a Jimin, si erano comportati con la stessa naturalezza di chi si conosce da un'intera vita.
Era rimasto piacevolmente sorpreso di vedere quanto andassero d'accordo, nemmeno Seokjin, Namjoon ed Hoseok si comportavano in maniera così affiatata. Non lo avevano messo da parte, non lo avevano mai fatto sentire escluso o di troppo, se ridevano si assicuravano che anche lui ridesse, ed entrambi si preoccupavano silenziosamente di non non fargli pesare la loro presenza o la loro vicinanza. Taehyung riusciva a percepire le loro premure in un modo che non riusciva a spiegarsi completamente, e si era ripromesso di ricambiare equamente il rispetto, la gentilezza e la fiducia che i due avevano deciso di condividere con lui.
Nonostante si fossero avvicinati l'un l'altro ad una velocità che per Taehyung poteva essere registrata come record personale, il proprio carattere impacciato ed estremamente restio al contatto fisico non gli impedì di farlo arrossire in momenti che poco avevano di scandaloso o compromettente, specialmente se a prestargli attenzione era Jungkook. Jimin non aveva mai commentato, limitandosi a trattenere un piccolo sorriso che si ampliava non appena Taehyung posava lo sguardo su di lui.
Le sue guance erano in fiamme anche in quel momento, le dita di una mano attorno al polso di Jungkook mentre l'altra stringeva una bottiglietta d'acqua che aveva velocemente afferrato prima di chiudere la porta di casa dietro di sé. Non sapeva bene perché stesse tenendo Jungkook in quel modo, ma si convinse che fosse solamente perché quella era la prima volta che Jungkook lo seguiva lungo il sentiero nel bosco e non voleva che il ragazzo si perdesse; cercò di non pensare al fatto che fosse praticamente impossibile perdersi lungo quel percorso rettilineo e che quella fosse solamente una pessima scusa, ma smise di pensarci immediatamente quando Jungkook strattonò lievemente la propria mano per far scivolare le dita tra le sue e stringerle delicatamente. Sentì le guance avvampare nuovamente, ma non fece nulla per separarsi dalla presa di Jungkook.
"Jimin!" chiamò Taehyung quando arrivarono al piccolo spiazzo in cui si trovava la stele di pietra, imitato subito a gran voce da Jungkook "Jimin, sei qui?"
Jungkook gli strattonò il braccio e lasciò la presa su di lui con un verso sorpreso, portando le mani sul paio di braccia che si erano strette attorno al suo collo e sospirando nello stesso istante di Taehyung quando si rese conto che la persona che si era appesa alla schiena di Jungkook a mo' di scimmia non un malintenzionato che aveva deciso di attaccare le uniche persone che attraversavano quel sentiero dimenticato a quell'ora del giorno ma Jimin, anche se avrebbe potuto tranquillamente soffocarlo dalla forza con la quale stava stringendo le braccia e le gambe attorno al corpo del ragazzo per reggersi in equilibrio su di lui.
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Icarus - TaeKook
FanfictionLa linea che divide orgoglio e codardia è fine, labile, pronta a spezzarsi e a dissolversi con la stessa facilità e la stessa inconsapevolezza con la quale è stata disegnata in principio. Poche sono le persone in grado di trovarne i confini ed agire...