"Come sta?"
Taehyung socchiuse l'occhio coperto dalla benda che gli avvolgeva la testa quando la voce di Namjoon ruppe il silenzio della stanza del pronto soccorso, costringendo i muscoli del viso a rimanere immobili e cercando di mantenere un respiro regolare nel reprimere l'impulso di voltare la testa verso di lui.
"Il dottore ha detto che la ferita non è troppo grave e che può lasciare l'ospedale già domani." sospirò Seokjin muovendosi sulla sedia accanto al letto di Taehyung "È da ieri sera che dorme, non si è svegliato nemmeno una volta."
Taehyung strinse le lenzuola ruvide nella mano non fasciata nascosta dal proprio corpo. Non era vero. Quella mattina si era svegliato poco dopo l'alba, aveva fatto finta di dormire quando un'infermiera era venuta a sostituire la sacca della sua flebo ed era rimasto in silenzio a fissare una crepa sul soffitto, mentre suo cugino dormiva profondamente chino sul suo letto con la testa appoggiata accanto alle sue gambe. Aveva continuato la farsa quando Seokjin si era svegliato un paio d'ore dopo, ed era rimasto immobile con gli occhi chiusi ed il capo reclinato di lato per celare al ragazzo l'espressione tesa e le smorfie di dolore che faticò a contenere. Jin era stato troppo impegnato a sospirare e a borbottare tra una chiamata e l'altra dei suoi genitori per accorgersene.
Era sveglio quando Namjoon aveva varcato la porta della stanza facendo cadere qualcosa che aveva portato con sé, ed era sveglio quando un silenzio denso e carico di qualcosa al quale Taehyung non era riuscito a dare un nome aveva cominciato a togliergli la poca aria che gli era rimasta nei polmoni. Non avevano proferito parola per molti minuti e si erano limitati a rimanere accanto al suo letto, rendendo nervoso Taehyung per il peso dei loro sguardi puntati su di lui e per il timore che si accorgessero che non stesse dormendo veramente.
"Ma il dottore ha detto che è un buon segno. Il suo corpo deve recuperare." continuò Seokjin facendo una lunga pausa prima di riprendere a parlare "Ha comunque perso sangue, è normale che sia stanco."
"Prima che si addormentasse sei riuscito a capire cosa è successo? Perché ha passato la notte nel bosco o come si è fatto male?"
La confusione e la preoccupazione nella voce di Namjoon si piantarono nel suo petto come una stilettata, dove acute fitte pulsavano sotto la sua pelle fino a scuotere le ossa deboli e le membra stanche. Solo pochi mesi prima Kim Namjoon era stato solamente il suo idolo, qualcuno che ammirava attraverso lo schermo della televisione e del quale invidiava con rispetto il talento e la bontà d'animo che traspariva chiaramente dalle interviste e dal modo in cui si presentava di fronte alle telecamere; non riusciva a credere che fosse lì accanto a lui insieme a Jin, impensierito per la sua salute e per cosa gli era successo. Aveva reso il suo idolo solo un'altra persona a cui aveva imposto involontariamente delle preoccupazioni che gli avrebbe potuto facilmente evitare, qualcuno di importante che era stato costretto a rinunciare a partecipare ad una competizione rilevante nella propria carriera solamente poterli accompagnare all'ospedale e tornare a casa di Jin per controllare che ogni porta fosse chiusa.
Se solo fosse rimasto a casa dei suoi genitori quell'estate, Namjoon non avrebbe dovuto rinunciare ad un evento così importante. Se solo non fosse venuto da Jin, avrebbe potuto evitare che suo cugino venisse a sapere dei suoi attacchi di panico e non lo avrebbe trattato con poco rispetto. Se fosse rimasto a casa sua, in quel momento non si troverebbe su un letto d'ospedale a fare finta di essere ancora nell'incoscienza del sonno, circondato da persone che non gli credevano mentre il dolore sordo e costante che sentiva al centro del proprio petto sovrastava quello di qualsiasi altra parte del corpo che era stata fasciata.
Intravide con la coda dell'occhio Seokjin scuotere la testa "Ci ho provato, ma da quando siamo arrivati qui non ha fatto altro che piangere e chiamare il nome Jungkook. Ha farfugliato qualcosa riguardo ad un lago o una cosa del genere, ma non sono riuscito a capire altro."
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Icarus - TaeKook
FanfictionLa linea che divide orgoglio e codardia è fine, labile, pronta a spezzarsi e a dissolversi con la stessa facilità e la stessa inconsapevolezza con la quale è stata disegnata in principio. Poche sono le persone in grado di trovarne i confini ed agire...