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Conteggio parole: 2000
Canzone per il capitolo: Jealousy--Will Young

E così, perdemmo di nuovo Inez. Ovviamente, dato che avevo distratto Vivienne durante il nostro appostamento e non potevo incolpare nessuno se non me stessa.

<<Vuoi continuare?>>, domandò Vivienne.

<<Sì, continueremo a puntare sulla seduzione>>, risposi. Si stese a letto accanto a me, prendendomi la mano per posarla poi contro il proprio petto. In quel modo, potevo sentire il battito regolare del suo cuore.

<<Però, sarò più tranquilla quando smetterà di guardarmi in quel modo...così predatorio>>, mormorai. Con dei movimenti decisi, mi ritrovai stesa sul materasso con il suo corpo sinuoso premuto contro il mio.

<<Pensavo fossi abituata>>, scherzò. Aprì la bocca, battendo i denti per imitare un morso. <<Non te ne sei resa conto, tesoro? Sei in una casa piena di predatori>>.

<<E questo cosa mi rende?>>, chiesi, inarcando un sopracciglio. Immaginai una risposta pronta e scherzosa, magari lei che mi diceva che ero la sua preda oppure che con il passare del tempo, anche io sarei diventata una predatrice. Invece, sembrò prendersi un paio di minuti per riflettere sulla mia domanda.

<<Una domatrice di leoni>>, rispose dopo un po'. 

<<Mh, anche se sono sicura tu sia più una pantera che un leone>>, dissi, passando le unghie sotto il suo mento. Finse di fare le fusa, dunque scoppiammo a ridere insieme. Così, mi avvicinai un po' di più per portare la mano sul suo fianco.

<<Posso baciarti?>>. Anche se era accaduto spesso dal nostro arrivo a Barcellona, temevo sempre di violare un suo limite non scritto, perciò mi assicuravo di chiedere il suo permesso in occasioni del genere per assicurarmi che le andasse bene. Emise un piccolo verso d'assenso, posando poi le labbra contro le mie.

<<Ti amo>>, sussurrai. Dirlo era più facile del dovuto, anche perché quelle parole sembravano farla sorridere. In pochi istanti, ridacchiò, nascondendo il volto contro l'incavo del mio collo.

<<Lo hai detto di nuovo>>, mi fece notare. Stringendo le sopracciglia, le accarezzai la schiena.

<<Fa meno paura perché tu l'hai detto per prima>>, ammisi. Allontanò la testa dal mio collo, lanciandomi un'occhiata confusa.

<<In che senso l'ho detto per prima?>>, mormorò, mettendosi a sedere. Feci lo stesso, chiedendomi se si stava prendendo gioco di me. Invece, era seria. 

<<Vivienne, hai detto di amarmi in numerose occasioni>>, dissi con gentilezza, come se questo avrebbe potuto aiutarla a ricordare.

<<No, invece>>.

<<Sì, invece>>.

<<Quando?>>, chiese, aumentando il tono di un paio di ottave.

<<Ad Hong Kong, hai detto di non voler avvelenare le persone che ami. Sempre lì, la prima volta che siamo state insieme, mi hai detto che quello era il tuo modo di amarmi. Anche qui, l'hai detto numerose volte>>, dissi e mi resi conto che il panico si era impossessato del suo volto. 

<<E poi mi hai detto che le parole non hanno un valore e devi dimostrarmelo...Vivienne, non dirmi che ci credi per davvero?>>, mormorai, convinta di aver trovato il problema. Si morse il labbro inferiore, guardandomi con gli occhi pieni di tristezza.

<<Non quando le pronuncia qualcuno come me>>, disse in un mezzo sussurro. Triste, ma non ferita, posai le mani sulle sue guance.

<<Se può farti stare meglio, non ho mai dubitato che fossi sincera>>, rivelai. Chiuse gli occhi come era solita fare quando la toccavo; come se desiderasse perdersi nel momento e non farlo passare mai. Lentamente, il suo volto si tinse di rosso.

Queen of thieves (libro 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora