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Conteggio parole: 2267
Canzone per il capitolo: Dorogoi Dlinnoyu- Alexander Vertinsky

Con le sue ultime parole, Vivienne mostrò quella che doveva essere una lettera. I Poppy sembrarono interessati e, forse, anche un po' sospettosi. Nikolai inarcò un sopracciglio.

<<Una mia amica mi ha chiesto aiuto>>, spiegò la donna.

<<Tempismo impeccabile>>, mormorò il russo. Gli altri guardarono la mia ragazza con curiosità, come se fosse impossibile tenere le distanze da quella lettera misteriosa.

<<Un'amica?>>, domandò Leon.

<<Perché tu hai degli amici? Cioè, delle persone vere che conoscono la tua personalità?>>, la stuzzicò Zoe.

<<Sì, Irina è un'amica che abita in Russia. Non la conoscete>>, rispose Vivienne.

<<Ah, quindi un vecchio obiettivo>>, disse Remy, annuendo. 

<<No, è un'amica>>, ribatté lei, facendo enfasi sull'ultima parola. Jett mi lanciò un'occhiata prima di parlare, come a voler controllare la mia reazione.

<<Quindi una ex>>.

<<Un'amica. E' etero>>, esclamò la mora, ormai incapace di nascondere il proprio fastidio. Sorrisi.

<<Etero? Cos'è?>>, chiesi con lo stesso tono di voce degli altri. Vivienne alzò gli occhi al cielo.

<<Siete impossibili>>, borbottò. 

<<Perché Irina ci contatta proprio adesso?>>, volle sapere Nikolai.

<<Sai che ci teniamo in contatto, Niko>>, disse ed ebbi la sensazione che stava sviando il discorso per evitare di rispondere.

<<Perché io ne sento parlare per la prima volta, allora?>>, esclamò Remy, sembrando davvero ferito. Vivienne si limitò ad alzare le spalle, regalandogli quell'unica risposta.

<<Quindi, cosa dovremmo rubare per Irina?>>, domandai. Si voltò, mostrandomi il suo ghigno divertito.

<<Dovrei dirtelo proprio ora o dovrei farti sudare per ottenerlo?>>, mi stuzzicò. Credeva che mi sarei lasciata prendere dall'imbarazzo perché eravamo in pubblico e, in passato, sarebbe anche potuto accadere, ma avevo acquisito più sicurezza in me in quel periodo. Perciò, lanciando un'occhiata agli altri, abbassai il tono della voce, pur assicurandomi che mi sentissero.

<<Come preferisci...daddy>>, mormorai. 

<<Oddio>>, urlò Zoe, coprendosi le orecchie. Vivienne si affrettò a muoversi in avanti, posando entrambe le mani contro la mia bocca. Le sorrisi, baciandole il palmo.

<<Te lo dico, te lo dico. E' un colpo degno dei Poppy, ve lo assicuro. Tre parole>>, disse, rendendosi conto che teneva ancora le mani contro la mia faccia e perciò le tolse. Ci sporgemmo in avanti quasi in perfetta armonia, attendendo che continuasse.

<<Gioielli. Dei. Romanov>>.

<<Ci sto>>, esclamò subito Jett, alzando la mano.

<<Siamo in due>>, si affrettò a dire Zoe.

<<Siamo in tre>>, esclamai io. Tutti e tre ci guardammo intorno con emozione, aspettando che anche gli altri dessero il loro consenso. 

<<Vuoi andare per lasciare Parigi o perché vuoi aiutarla?>>, chiese Leon.

<<Non può essere entrambe le cose? Sono stanca di vedere persone che mi guardano come se avessi confermato i loro peggiori sospetti>>, ammise, guardando l'uomo negli occhi. Effettivamente, proprio a Parigi, parecchi conoscevano i Poppy e loro avevano quel modo particolare di risaltare agli occhi di chiunque, perciò anche quei pochi che non conoscevano la loro identità non ci avrebbero messo molto ad identificarli. Leon sembrò giungere alla mia stessa conclusione, perché rilassò le spalle.

Queen of thieves (libro 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora