Destino

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Jaemin saltò la scuola quel giorno.
Si svegliò ancora prima del solito orario e uscì di casa lasciando solo un bigliettino sul tavolo della cucina. Tuttavia Jaemin era nervoso, molto nervoso, stava per avere delle risposte quasi certe alle sue domande che lo divoravano da giorni.
Mancavano poche ore prima che arrivasse il momento che tanto stava aspettando e volle riempire quel po' di tempo allontanandosi da tutto e tutti, voleva solo sentirsi libero dalle preoccupazioni degli altri che sentiva ogni giorno, perciò prese il primo bus che arrivò in fermata e si allontanò dalla città di Seoul.
La campagna era un luogo tranquillo in cui passare il tempo senza che nessuno ti dicesse nulla, un bel luogo per riflettere e godersi la bella giornata di sole, ma anche il luogo in cui voleva portare Sooyun e scattarle delle foto in un campo di girasoli al tramonto.
Già la immaginava con un cappellino di paglia e le treccine, fare una piroetta e veder ruotare il vestito bianco, ma doveva aspettare ancora un po' per la stagione dei girasoli, perciò si limitava a fotografare i cambiamenti del cielo, non rendendosi conto di aver perso troppo tempo. Doveva tornare immediatamente in città.
Del bus neanche l'ombra e l'ansia lo portava a far battere insistentemente il piede sul terreno.

"Cosa? Un incidente all'incrocio? Accidenti non ci voleva, arriverò in ritardo a lavoro!" Sentì Jaemin da un uomo al telefono, anche lui in attesa dell'autobus.

"Ma proprio adesso?" Disse tra sé, si alzò e fermò al primo taxi che passò.

"Alla clinica di Seoul, il più in fretta possibile la prego."
Era ormai rimasto pochissimo tempo e Jaemin stava per perdere l'occasione di sapere alcune delle cose che gli erano state nascoste.

Rimaneva ancora un po' di strada da percorrere, ma il traffico si intensificò a tal punto da non far camminare più le macchine.

"Mi spiace ragazzino ma qui non si riesce più a camminare." Disse il tassista.

"Ma tutte oggi le disgrazie?
La ringrazio ma ho bisogno di fare in fretta."
Jaemin scese dall'auto e percorse il resto della strada correndo più che poteva. Arrivò in ospedale davanti la porta della stanza di sua madre quasi senza fiato.
Doveva aprire solamente una porta, ma le sue mani tremolanti gli impedivano si svolgere qualsiasi azione.

"Ok Jaemin, non pensare a nulla e apri quella porta." Si autoconvinse e aprì la porta lentamente, purtroppo però rimase deluso.
Aveva frainteso tutto?
Probabilmente non si rese conto di aver letto il referto di un'altra persona la volta precedente.
Chiuse gli occhi, fece un respiro profondo e li riaprì nella speranza che quella persona appaia davanti ai suoi occhi, ma l'unica cosa che vedeva era la delusione.
Pensò di essere rimasto sul punto di inizio e non aver mai fatto un passo in avanti dopo tutto questo tempo. Tutti i suoi sforzi erano stati inutili.

Si avvicinò a sua madre e ci si sedé di fianco quasi sul punto di piangere.

"Tu che ci fai qui?" Chiese una voce familiare al ragazzo, così alzò gli occhi e si girò verso la direzione di quella voce.

"Hyunjun!"

"Jaemin?"









"Come mai oggi il tuo cavaliere non si è fatto vivo?" Chiese Yena togliendo gli occhi dal libro. Era stufa di studiare e voleva conoscere di più la sua amica, dopotutto Sooyun si era anche trovata un ragazzo e quale miglior argomento se non Na Jaemin.

"Ha lasciato un biglietto in cucina, ha detto che tornerà stasera a casa." Sospirò Sooyun poggiando la testa sulla mano.
"Sono preoccupata, si comporta in modo strano in questi giorni".

"Perché? Ti tratta male?! Accidenti, state assieme da una settimana e già ti ha fatta soffrire, se la vedrà con me quell'idiota."

"Perlamordelcielo no! Non mi ha mai trattata male e non lo farebbe neanche se litigassimo pesantemente."

School representative || na jaeminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora