𝗦𝘁𝗿𝗮𝗳𝗮𝗿𝗲

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Alla fine siamo anche uscite.
Ma ci siam dovute sbrigare perché altrimenti non avremmo fatto in tempo ad andare in discoteca.
Mi misi un vestitino corto, nero semplice. Ci abbinai dei semplici tacchi dello stesso colore, presi una borsa argentata e uscimmo di casa mano nella mano.
Maria, prima di salire in macchina, mi baciò la guancia. Ecco: uno di quei piccoli gesti che io sempre apprezzo. Con tutto il mio cuore.
Ballavo e cantavo persa tra le note di una canzone di cui non ricordo il titolo.
Maria soffocò una risata.

"Ao, te faccio ride?" chiesi notandolo.

"No, no. Ma ti pare." rispose con fare innocente.

"Marì, stasera te faccio ride pe davvero." incrociai le braccia.

Vidi una faccia abbastanza perplessa da parte sua ma non proferì parola.

Finalmente arrivammo a destinazione. Maria mi aprì lo sportello e mi fece scendere.

"Grazie" dissi.

Mi prese per mano ed entrammo. La musica, ovviamente, era a palla, e qualsiasi cosa lei mi abbia detto, non l'avevo minimamente sentita. Non che mi importasse, se proprio devo essere sincera.
Mi avviai al bancone giusto per bere qualcosa e la vidi avvicinarsi.
A lei non piace molto andare in discoteca. Ci viene solo perché sa che mi diverto io. In generale è sempre così, ed è una cosa che mi scatena tanti, troppi, infiniti sensi di colpa.
Dopo un po' andai in pista mentre lei era seduta su un divanetto accanto all'uscita osservando attentamente tutta la gente che ballava attorno a lei.
Mi fiondai in un punto ben visibile seppur pieno di gente.

"Heeey" sentii una donna avvicinarsi eccessivamente a me.

"Oh, ciao." dissi imbarazzata.

"Sei davvero uno splendore" era palesemente ubriaca. Palesemente.

"Grazie, suppongo." risposi fredda e distaccata, quasi con tono aspro.

"Ti va di ballare?"

"Beh, non c'è nessun altro che voglia quindi mi sento quasi costretta" dissi sbuffando.

La verità è che mi dava fastidio il modo che aveva la gente in disco di approcciarsi. È una solita scena da film americano, no?
Il classico: "Ehi bellezza, ti va di ballare?".
Perlomeno io la vedo così, anche se sono convinta che non sia l'unica.

Così iniziammo a ballare. Non so se Maria ci vedeva. Non mi curavo del resto. C'eravamo solo io e lei. No, che strano dirlo: Io e lei. Non ho mai detto questa frase se la lei non era Maria. La cosa era alquanto strana ma mi sentivo sconnessa, fuori di me. Avevo una voglia improvvisa di strafare, ecco. La donna mi prese per i fianchi e mi baciò.
Sperai con tutto il mio cuore che Maria non avesse visto niente. O forse, una parte di me sperava di sì.
Oh, quanto sono strana. Già, potete proprio pensarla così: sono strana. È la verità. Mi piace vedere Maria gelosa. Si, anche questa è la verità.
Mi piace strafare.

Adesso ne ero certa: Sentivo il suo sguardo addosso che mi bruciava, mi fulminava, da dietro.
Continuai ad ondeggiare con la tizia ubriaca e dopo un po' se ne andò.

Ballavo tranquillamente finché non vidi una donna che non riuscivo bene a mettere a fuoco, ma che avevo la certezza fosse qualcuno che conoscessi.
Florida.
Si stava limonando una tipa dai capelli neri e corti.

E lì mille pensieri mi invasero la testa. Era ubriaca? Maria l'aveva vista?  Lo avrei detto a Virginia? O lo avrebbe fatto prima Maria?
Non lo so.
Ma adesso lasciatemi ondeggiare persa qui in mezzo, immersa nei miei pensieri.
Mentre piano piano non ho più bisogno della mente, il mio corpo si muove da solo, ormai.

Si fecero le due prima che salissi in macchina in compagnia della bionda che, notai, stava per parlare.
Stava per urlarmi contro?
Aveva visto tutto?

"Ti sei divertita?" mi chiese con un tono troppo calmo per essere il suo attuale.

Non risposi. Attesi un minuto buono prima di farlo.

"Si."

"Sono contenta." continuò lei.

"Tu stai... bene?" chiesi dopo un po', incerta.

"Mai stata meglio."

"Hai visto Flor-"

"Sh!" mi zittì alzando il volume della radio.

Era troppo, troppo strana.
Non mi ero mai sentita così a disagio in sua presenza. Mai come adesso.

"Maria... Posso parlare?"

"Dimmi"

"Ero un po' brilla. Sai che amo solo te e che non bacerei mai nessun'altra, vero?"

"Certo che lo so. Infatti non ti ho detto proprio nulla per questo" sorrise.

"Aspettavo proprio che me lo chiedessi" Continuò ridendo.

"So che non amerai mai nessuno come ami me."

"Onesta la signora, eh?" replicai piuttosto sollevata dal commento ironico.

"Sempre."

"Hai visto anche Florida che si limonava una?" le chiesi dopo un paio di minuti.

"Si"

"Cazzo, vedi tutto te eh, Marì" commentai.

"Già. Hai intenzione di dirlo, a Virginia?" Mi chiese.

"Non lo so... So solo che Virginia è tanto, tanto, tanto sensibile e non voglio che soffra per una simile cazzata. Sicuramente Florida era ubriaca. Non l'avrà nemmeno conosciuta quella tizia." risposi.

Non volevo veder Virginia soffrire. Per nulla al mondo. Sono però convinta che Florida non la tradirebbe mai. Vedo come la guarda ogni volta. Io vedo tutto. Vedo com'è incantata da lei. È un amore puro quello che prova verso di lei. Come quello tra me e Maria.
Io so, ne sono certa, più che certa, che lei non l'avrebbe mai fatto e mai lo farebbe.

"Io di certo non le dirò nulla." disse Maria dopo vari secondi.

"Forse è meglio così."

Ci fermammo davanti casa ma nessuna delle due si mosse.

"Sabri"

"Eh?"

"Hai mai visto un posto magico?"

"No, o almeno, non credo."

"Ti va di andarci?"

Risi.

"Suppongo di sì"






Ciao a tutti! Stavo pensando se scrivere una raccolta di poesie, vi piacerebbe? Fatemi sapere.
Nel frattempo vi arriva quest'altro capitolo. Posso dirvi una cosa? Ultimamente non so...non sono proprio soddisfatta di ciò che scrivo. Che ne pensate? Vi prego ho bisogno del vostro parere.
Vi voglio bene❤️


♡︎ The Name of Love || De FerilliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora