"Ehi, stella del cielo... buongiorno" mi sentii sussurrare all'orecchio.Sorrisi e mi strofinai gli occhi.
Papà me lo diceva sempre: "che bei occhi che hai Sabri" e io facevo una piroetta su me stessa felice del complimento.
Le labbra di Maria si posarono sulle mie.
"Papà perfavore, non farmi male" disse la bambina dai capelli castani piangendo.
"Papà..." supplicò.
"Papà!" lanciò un grido di dolore.
"Hai baciato una donna!" disse l'uomo con un tono pieno di disprezzo.
"N-no"
"Bugiarda!" e le tirò un altro schiaffo.
"Papà basta perfavore" imprecò lei.
"Sabrina! Oi, che hai?" disse Maria vedendo la lacrima che scorreva lungo il mio viso.
"N-nulla" forzai un sorriso.
"Sabrina, è successo già molte volte che guardi fissa il vuoto per poi piangere... mi spieghi cosa diamine ti succede? Ho fatto qualcosa di male?" il suo tono si era fatto più duro.
"No" mi girai dall'altra parte. Non avevo il coraggio di mentirle guardandola negli occhi. Non ne avevo, no.
"So che mi stai guardando, ti ho detto di n-"
Maria, con un movimento veloce, avvicinò la sua mano al mio viso.
"NO!" urlai spaventata.
"Sabrina..." disse con un filo di voce.
"TI PREGO, NON FARMI DEL MALE."
Maria passò la sua mano lungo la mia guancia ed iniziò a piangere.
"Come puoi pensare che io possa anche solo avere la minima idea di picchiarti o farti del male, Sabrina?"
La sua voce era fragile, adesso. Lei era fragile. Si sentiva... abbattuta. Delusa.
"Scusa." mi alzai dal letto piangendo, corsi in salotto, presi la borsa e le chiavi e partii.
Senza una meta.
**
"SABRINA! SABRINA DOVE CAZZO SEI" la iniziai a cercare dappertutto.
Mi arresi.
Con lei devi fare così.
"Non ti azzardare a cercarmi"
Questo fu il suo ultimo messaggio.
Mi fa molto ridere. È davvero così stupida da credere che non lo farò?
Oppure vuole sentirsi... amata, desiderata.Scoppio in una risata. Che odio che mi da. Anche solo pensarci.
Che cazzo di nervoso.
Lanciai un pugno al povero ed innocente cuscino che si trovava sul divano di fronte a me.
**
Camminavo persa nei miei pensieri per le strade di Roma.
Che bella, Roma. Il mio più grande amore. Roma è casa. Roma è tutto.
Ma nella mia testa un pensiero era fisso: Maria.
Cosa cazzo starà pensando di me?
Le ho anche scritto di lasciarmi stare.Ma ci sono cose che non vorrei ammettere nemmeno a me stessa.
È solo che io... ho bisogno di sentirmi amata, apprezzata.
Ecco, cerco sempre di convincermi che non sia così. Perché non la considero una cosa positiva. Affatto.Odio tutto e tutti tranne Maria. Maria che c'è stata sin dal giorno 0 per me; Maria che con il suo sorriso illumina ogni singolo angolo buio dentro di me; Maria che mi ha regalato qualunque parte di lei; Maria che mi fa sentire come se...
Stessi fluttuando tra milioni di stelle, dove però, la mia preferita, è e sarà sempre lei.Mi provò a chiamare una dozzina di volte, alle quali io non risposi. Non ne avevo voglia. Volevo solo perdermi per Roma.
Cornutella❤️
Sabri perfavore, ti supplico, ti scongiuro... torna. Ho bisogno di te, voglio aiutarti. Lo sai quanto ti amo. So che magari quella che hai dentro è una cicatrice irreparabile ma io ci proverò con tutte le forze che possiedo, te lo prometto.
Non volevo risponderle, non adesso. Però le sue parole le apprezzai infinitamente. Mi sentivo stupida, una bambina. Una povera bambina... innocente.
Tirai fuori dalla borsa le chiavi della macchina e mi avviai verso essa.Che scema che sono stata, davvero. Andarmene per una cosa assurda.
Il fatto è che a Maria non glie l'ho mai raccontato. Si, me ne pento, tanto.
Non so se ne avrò mai il coraggio. Non ho la minima idea di come possa reagire...
Ma adesso è meglio partire e tornare da lei. Devo farmi perdonare.La musica a tutto volume invadeva la macchina ed io, ormai stanca di convivere con le mie orribili paure e terribili ricordi con mio padre, iniziai a cantare e a tirare tutto fuori. Tutte quelle milioni di parole mai dette. Tutte quei pensieri mai espressi.
Aprii la porta, un po' incerta sul da farsi.
Maria, evidentemente attirata dal rumore, corse di qua e mi abbracciò più forte che poteva."Mi hai fatto preoccupare Sabri, tanto"
"Scusami, davvero" la strinsi a me.
**
Mi abbandonai tra le sue braccia piangendo. La volevo proteggere da qualsiasi cosa la potesse nuocere. Qualsiasi parola pronunciata con lo scopo di ferirla. Volevo proteggerla dal male del mondo. Il mondo ingiusto dove viviamo, il mondo crudele.
"Non lo fare mai più, ti supplico" dissi con un filo di voce mentre una lacrima scivolava lungo il mio viso.
"Non lo farò"
"Ti amo" continuò.
"Anche io Sabri... anche io." sussurrai.
Restammo un minuto in piedi. Entrambe perse in quell'abbraccio.
"Possiamo fare come se non fosse successo nulla?..." mi chiese.
"Credo tu stia pretendendo un po' troppo" dissi incerta.
"Ti prego Maria"
Cadde il silenzio.
"Devo cucinare il pranzo, ne parliamo dopo, meglio, eh?" risposi intenta a sviare l'argomento.
"Ma..."
"Su, su che ho fatto il risotto alla milanese come piace a te" le rivolsi un sorriso.
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♡︎ The Name of Love || De Ferilli
Fanfiction"as long as i'm here no one can hurt you" 𝙘𝙞𝙤̀ 𝙘𝙝𝙚 𝙨𝙚𝙜𝙪𝙚 𝙣𝙤𝙣 𝙚̀ 𝙨𝙩𝙖𝙩𝙤 𝙨𝙘𝙧𝙞𝙩𝙩𝙤 𝙖 𝙨𝙘𝙤𝙥𝙤 𝙙𝙞 𝙡𝙪𝙘𝙧𝙤 𝙤 𝙙𝙞𝙛𝙛𝙖𝙢𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚, 𝙜𝙡𝙞 𝙚𝙫𝙚𝙣𝙩𝙞 𝙨𝙤𝙣𝙤 𝙙𝙞 𝙥𝙪𝙧𝙖 𝙛𝙖𝙣𝙩𝙖𝙨𝙞𝙖 𝙙𝙚𝙡𝙡'𝙖𝙪𝙩𝙤𝙧𝙚.