"all my tears have been used up"

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si consiglia di ascoltare questa canzone con il brano "another love" in loop
buona lettura <3

"Clint dov'è Nat?"
Bruce continuava a guardare occhio di falco di fronte a loro senza ottenere risposta mentre l'uomo sembrava avere uno sguardo perso nel vuoto e gli occhi lucidi
L'aria era tesa e un terribile presentimento cominciò a farsi spazio nei pensieri di hulk e captain america
cosa era andato storto? perché la rossa non era lì? era forse rimasta indietro?
"Clint, lei dov'è?"
stessa domanda e di nuovo nessuna risposta
fu in quell'istante quando barton incrociò gli occhi con il capitano che Steve capì
l'unica cosa di cui non sarebbe mai voluto venire a conoscenza era vera

Lei non c'era più

Natasha era morta

calò un silenzio che sembrò durare un'eternità e senza bisogno di chiedere spiegazioni clint parlò
"ho la gemma, lei si è sacrificata per prenderla, c'era da pagare, un'anima per un'anima ha detto, ho provato a fermarla, sarei dovuto andare io" riuscì appena a dire prima di scoppiare a piangere
bruce anche lui preso dall'emozione si avvicinò all'amico
mentre il biondo era lì fermo, con lo sguardo perso nel vuoto, era come di ghiaccio
sentiva di non riuscire a muoversi, sentiva come un macigno che lo opprimeva e lo teneva piantato al pavimento
immobile
sentì uno squarcio dentro di sé
lei, con cui aveva passato gli ultimi cinque anni, la sua migliore amica, lei non c'era più
"ehy ehy ehy, che succede qui, vi è morto il criceto?"
si voltò verso la porta
stark era appena entrato nella stanza
"dai su con la vita ragazzi, a proposito clint perchè quella faccia? la rossa dov'è?" disse guardandosi in giro
calò il silenzio
nessuno osava parlare, non si riuscivano nemmeno a sentire i loro respiri
"natasha è morta" disse clint
tony rise
"dai ragazzi non è divertente, non si fanno questi scherzi, dove si è nascosta?
è uno scherzo giusto?"
non otteneva risposta
"giusto?" ripetè lasciando trasparire l'ansia nella sua voce, il suo sarcasmo questa volta non sarebbe servito a risollevare gli animi
"tony, qui dentro tutti vorremmo che lo fosse" le lacrime minacciavano di cadere dagli occhi di steve
il sorriso sul volto del milionario si spense
"cosa è successo?" riuscì appena a chiedere incontrando lo sguardo di rogers
"Vormir" rispose appena lui
Stark si sedette, e si passò una mano sul volto
"abbiamo la gemma almeno" disse dopo qualche secondo di silenzio
il capitano si voltò verso l'uomo
"che hai detto?" chiese, si sentiva la rabbia nel suo tono di voce
"natasha si è sacrificata, ma grazie a lei almeno abbiamo la gemma" ribatté stark
in quel momento forse per lo shock, o forse per lo stress di tutta la situazione il capitano perse le staffe
"Natasha non c'è più e tu pensi a quella cazzo di gemma Tony?" gli urlò contro
"ehy ehy calma amico, sto solo dicendo che-"
"No devi solamente chiudere la bocca, non sai nemmeno quello che dici, a te non importa niente di lei, lei non era niente per te!" era andata
il capitano era uscito fuori di sé
sentiva come un vuoto dentro, sentiva come se le parole di tony avessero preso a coltellate quella ferita aperta dentro di lui
"lei era parte della squadra Steve, era importante per ognuno di noi, non vedo il bisogno di scaldarsi" controbattè
"se fosse stata importante per te non parleresti in questo modo" rispose
mentre una lacrima gli rigava il volto,
stark se ne accorse, notò quella goccia che rappresentava il dolore del capitano e si chiese se forse avesse sbagliato davvero
ma prima che potesse parlare di nuovo il biondo fece per andar via
"Rogers dove vai?" lo chiamò
"Non sono affari tuoi Stark" rispose l'altro che si lasciò i tre uomini alle spalle
e corse verso l'ascensore
voleva andare in qualsiasi luogo
bastava che fosse abbastanza lontano da quella macchina del tempo e dalle gemme, voleva qualcosa che lo distraesse da quel dolore
e ripensò a quando era stato appena scongelato, a come si sfogava

arrivò nella sala allenamenti, prese un sacco e lo appese al gancio
più stava fermo, più sentiva qualcosa che lo consumava dentro, il petto fargli male e la mente non razionalizzare
si tolse la camicia restando in pantaloni e canottiera
"uno" contava e man mano sentiva un susseguirsi di parole in testa, ad ogni colpo
"natasha"
"due; vormir"
"tre; anima"
"quattro; vedova"
"cinque; nero"
"sei; russia"
"sette; avengers"
"otto; squadra"
"nove; famiglia"
in quel momento sembrò fermarsi, ricordava ancora ciò che lei gli aveva detto
"prima non avevo nulla, poi ho ottenuto questo lavoro, questa famiglia"
solo quel pensiero lo distruggeva
diede un colpo ancora più forte al sacco
"dieci; rosso"
rosso come il suo sangue, pensò Steve
immaginando la scena, immaginando il corpo di Natasha senza vita, il blu dei suoi occhi ormai spento
quell'immagine gli faceva talmente tanto male che diede al sacco un colpo così forte da scaraventarlo dall'altra parte della stanza e le lacrime cominciarono a scendere sole dai suoi occhi
era lì, solo, al centro della palestra completamente spogliato da ogni forma di difesa, piangendo.
aveva perso l'unica persona che al mondo potesse chiamare "amica"
prese un altro sacco e con la vista annebbiata dalle lacrime riprese a colpirlo, più forte di prima
cercò di pensare a cose belle di lei
"uno; burro d'arachidi"
sorrise appena
ricordava quella volta, mentre lei chiedeva a roodey disperatamente di cercare Clint, e vedendo lui di ritorno gli disse
"se sei qui per uno dei tuoi discorsi sulla speranza giuro che ti tiro un panino al burro d'arachidi in testa"
"due; blu"
di nuovo quel colore
il colore dei loro occhi, anche quelli di steve erano blu
ma aveva notato che quelli di lei erano di un colore più intenso di quanto immaginasse
spesso nat gli diceva
"sai steve, i tuoi occhi mi ricordano il cielo di luglio"
e lui rispondeva scherzando
"forse perché sono nato proprio a luglio?"
"sarà" sorrideva lei
"i tuoi sono come il mare in tempesta" poi le diceva il biondo strappandole una risata
"non credo che si possano fare paragoni così poetici sui miei occhi capitano" scherzava
"e perché mai?"
"perché sai chi sono, non aggiungo altro"
"invece sei proprio come il mare in tempesta Nat" e lei sorrideva
"hai una potenza che può essere paragonata a quella delle onde e del mare, capace di distruggere e radere al suolo ogni cosa ma allo stesso tempo tanto bello e affascinante da lasciarti incantato"
quella volta il viso della rossa diventò un tutt'uno con i suoi capelli
"te l'ho mai detto che sei un poeta steve rogers?"
"qualche volta" ribatteva lui
"ok capitano però non ti abituare ai complimenti, tutta questa cosa suona troppo anni quaranta" scherzava lei alla fine
"tre; ragazza"
quante risate si era fatto con lei
quando in missione invece di fare rapporti continuava a ripetergli
"dai capitano, quando ti trovi la ragazza? se vuoi ti do qualche numero, hai provato con la cassiera del mini market, o con le ragazze del reparto investigazioni?"
ricordava quando gli aveva detto di provare con Sharon
non c'era mai stato nulla tra di loro
un solo bacio
e quella volta, non aveva provato nulla, nessuna sensazione, niente di niente
comprese che non sarebbe stata una vera relazione nemmeno volendoci provare e
alla fine la carter era scomparsa, o meglio
era in chissà quale missione per lo shield in chissà quale stato dell'Europa dell'Est,
non la vedeva da sette anni almeno
non che gliene importasse chissà cosa
"quattro, rose"
era una cosa che aveva notato
Natasha profumava sempre di rose, erano i suoi fiori preferiti
parlando con lei aveva scoperto che adorava le rose di tutti i colori
ma soprattutto quelle bianche
"cinque; bacio"
ricordava ancora quella strana missione
aveva baciato una volta sola natasha
dovevano nascondersi dagli agenti dell'hydra
"baciami" gli disse
"cosa?"
"ho detto baciami, le manifestazioni d'affetto in pubblico mettono in imbarazzo le persone"
e si baciarono riuscendo a scampare agli agenti, quella volta si era sentito strano, aveva sentito come una scossa, come una forza che lo portava a non volersi più staccare da lei
"è stato imbarazzante?" gli aveva poi chiesto
"non è proprio come lo definirei" aveva risposto lui sorridendo
gli era piaciuta la farsa dei fidanzati che sceglievano la data del viaggio di nozze
"sei; gelosia"
lei flirtava con tutti, o perlomeno
con tutti aveva quell'atteggiamento quando voleva scherzare
ma con lui o flirtava di continuo
o invece non lo faceva affatto
ricordava quella sensazione strana allo stomaco
quando la vedeva flirtare con banner
e del loro bacio
si natasha glielo aveva raccontato
aveva provato quando erano da clint, o perlomeno lei aveva preso l'iniziativa per una possibile "relazione"
in realtà gli aveva spiegato che voleva farlo per dargli una smossa, non aveva mai provato nulla per bruce, ma era stato un ottimo amico
quella volta che lo aveva baciato era stato un piccolo stratagemma
lui non riusciva a trasformarsi in hulk
e per farlo incazzare lo aveva baciato e poi gettato nel vuoto
ci era riuscita
all'inizio non sopportava questa cosa
ma riflettendoci aveva capito che la rossa voleva farlo per aiutare un amico
"sette; vita"
in varie missioni più e più volte si erano salvati la vita
l'uno era in debito con l'altra
quante volte lei lo aveva salvato da proiettili volanti e lui l'aveva riparata con il suo scudo
la vedeva sempre come una creatura tanto potente quanto fragile
la conosceva bene
sapeva tutto del suo passato e anche lei di quello di lui
erano riusciti ad aprirsi a vicenda
ricordava anche di tutte quelle volte che l'aveva salvata
già, l'aveva salvata, e questa volta, era stata l'unica in cui lui non aveva potuto farlo
si sarebbe sacrificato lui purché lei fosse rimasta viva
gli faceva troppo male che lei non ci fosse più
la sua natasha, "моя наташа" così la chiamava
in quei cinque anni lei gli aveva insegnato qualcosa in russo un po' per curiosità di lui e un po' come passatempo
era colpito di come le parole "Я тебя люблю" fossero quasi il corrisponde russo di "I love you"
potevano significare sia ti voglio bene che ti amo, era capitato qualche volta, quando erano soli, che lei glielo avesse detto
lui faceva finta di niente e dopo un po' rispondeva "ti voglio bene anche io Nat" o
"Я тоже тебя люблю Nat"
stava pensando a quelle parole, a quel
"я люблю тебя Steve"
a come glielo diceva, ogni volta lo guardava negli occhi, non capiva mai perché, aveva sempre pensato fosse perché era così e basta, perché le piaceva guardare negli occhi la persona con cui stava parlando, e lui poi adorava perdersi negli occhi di lei
sentiva come una morsa allo stomaco quando le parlava, rideva sempre
e a volte sentiva quasi un groppo alla gola nei momenti in cui doveva dirle qualcosa, ma si sentiva felice e appagato quando stava con lei, si sentiva come se fosse l'uomo più felice del mondo.
Forse quel sorriso era il motivo per cui era riuscito ad andare avanti tutti quegli anni, ciò che non l'aveva fatto crollare era la consapevolezza che lei ci sarebbe sempre stata, sarebbe sempre stata lì al suo fianco, non importava se fossero stati in silenzio, ma sarebbero stati insieme e questo bastava ad entrambe
ma ora non aveva più quella certezza, ora non aveva più lei, non aveva più quegli occhi, quel sorriso, quella sensazione di completezza che aveva con lei, la sensazione di sapere di avere qualcuno al tuo fianco, di non essere più solo.
mentre prendeva a pugni il sacco e rifletteva si stupiva di tutte le cose che aveva provato con natasha
non aveva mai provato niente di simile, nemmeno lontanamente paragonabile
o forse sì,
per un attimo gli era tornata alla mente peggy, le cose che aveva provato per lei le stava provando per natasha, ma con nat era come se fossero amplificate di migliaia di volte, non aveva mai sentito nulla di così intenso, aveva bisogno di lei come il suo corpo aveva avuto bisogno del siero per diventare captain america
aveva bisogno di lei come aveva bisogno dell'aria per vivere
non riusciva ad immaginare le sue giornate senza la rossa, non ci aveva mai provato e ora si trovava la dura realtà sbattuta in faccia
aveva bisogno di natasha più di ogni cosa, lei sembrava completarlo
e in quel momento, un sentimento, una parola, a cui prima mai aveva pensato si era formata nella sua mente
"amore"
forse lui amava natasha?
forse aveva iniziato a provare qualcosa per lei, o forse era solo una sua impressione
dopo qualche minuto dove non faceva altro che ripetere nella sua testa
la parola "amore" di continuo capì
aveva amato natasha sin dal primo momento, dalla prima risata, dalla prima missione, dal primo istante in cui si era perso in quegli occhi azzurri, e aveva ammirato quei capelli rossi, dalla prima volta che aveva inspirato il suo profumo.
aveva amato e amava tutto di lei
e se ne rendeva conto solo adesso che lei non c'era più

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