"bye, bye, Miss American Pie"

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nota di inizio capitolo
si consiglia di ascoltare questo capitolo con "happier" dei Bastille in loop, qui sopra trovate come al solito la versione da 1 ora
buona lettura


"tu sei un pazzo, folle... non so cosa altro aggiungere" rideva Sam
"quindi è questo che hai fatto nel boschetto? ti sei dichiarato?" chiese
"ci sei arrivato da solo" continuò con un sorriso il biondo
"dai Steve raccontami qualcosa, ti sei appena messo con la donna più bella che io abbia mai visto, e non fare il modesto con me" continuò
il capitano non poteva smettere di sorridere pensando alla sua Natasha
"eh va bene sì, Natasha è stupenda, è una combo perfetta, è dolce ma allo stesso tempo fredda come la neve, gentile ma testarda, e sì Sam, la amo da morire, ora l'ho detto" rispose
"io lo sapevo, già dal primo giorno allo Smithsonian, l'ho pensato subito che sareste stati una bella coppia, e vi siete sempre comportati come se lo foste. per carità Sharon non era male ed ero contento quando vi ho visto baciarvi, certo come primo bacio dal '45, Sharon non era un granché, poi è sparita nel nulla dopo averci aiutato, lei sola sa dove si trovi, ma tralasciando questo sono letteralmente esaltato per te e nat"
Steve stettè in silenzio, sembrò riflettere, pensava a tutto quello che gli aveva detto Sam e a quella storia del bacio, forse avrebbe dovuto dirglielo, e decise di farlo dopo alcuni minuti di silenzio
"quello con sharon non è stato il mio primo bacio dal '45" disse semplicemente
"Rogers mi stai dicendo che hai avuto una storia prima?" chiese quasi sconvolto Falcon
"no, ma non è stata lei il mio primo bacio"
"allora chi è stata?"
"Natasha"
"aspetta sono confuso" Wilson parcheggiò l'auto e poi si voltò verso l'amico accanto a lui
"mi stai dicendo che avevi già baciato Natasha?"
"si durante una missione" e gli spiegò cosa avvenne
"quindi in conclusione, tu senza accorgertene sei cotto della rossa da almeno 8 anni, così lei con te, e non l'avevi capito?"
"esatto"
"meglio tardi che mai mi diceva sempre mia nonna, forza andiamo a prendere la roba" rispose alla fine Sam

Caricarono tutto in auto e si diressero di nuovo verso l'Avengers Tower
"Carico arrivato, lo lasciamo sul tavolo?" chiese Sam
"Si mettetelo pure lì sopra" disse una voce femminile
"Pepper" la salutò subito Steve
"Ciao Steve e ciao anche a te Sam" salutò la bionda, era la prima volta che Falcon la vedeva, lasciarono tutto sul tavolo nella cucina e il biondo si diresse nel salone dove ormai si trovavano solo Morgan, Tony e Nat
"Zio Steve vieni subito" lo chiamò Morgan
"si zio Steve, Morgan deve dirti una cosa importante" scherzò Natasha
l'uomo andò a sedersi accanto alla rossa sulle cui gambe era seduta la bimba
"forza racconta cosa mi hai detto" le disse la rossa
"Zio Steve, il mio papà ha sempre detto che tu e la zia Nat prima o poi sareste finiti per stare insieme" rivelò la bimba come se fosse un grandissimo segreto
"dai Magoona non è proprio così" intervenne Stark
"invece sì confermo che è così" ammise Pepper raggiungendoli
"aspettavo fossimo soli, congratulazioni ragazzi, sono così felice per voi" disse la donna andando ad abbracciarli
"grazie" riuscirono appena a dire entrambe
Pepper era sempre così gentile e dolce, si vedeva che Morgan aveva preso molto da lei, e anche a Tony aveva dato tanto, da quando si erano sposati era cambiato molto e ancora di più era successo grazie a Morgan, aveva scoperto col tempo il vero significato della famiglia

"Stark senior e junior, adesso è meglio che li lasciamo un po' soli" disse poi rivolta al marito e alla figlia prendendola per mano
"va bene, va bene, ci vediamo dopo piccioncini" li salutò il genio ridendo
poi i due restarono soli
"sembri felice" disse il biondo voltandosi a guardare la donna accanto a sé
"anche tu" rispose lei guardandolo negli occhi mentre il suo viso si chiazzava leggermente di rosa
"non ti ho mai vista così" le accarezzò una guancia
"ne sei sicuro capitano?" scherzò lei
"si, hai una luce diversa negli occhi"
la donna abbassò lo sguardo
"forse sei tu che hai fatto accendere questa luce Steve" alzò poi il viso e i loro sguardi entrarono in collisione, mare e cielo, la tempesta e il sereno.
in quell'istante azzerarono la poca distanza che era tra loro e si baciarono, il biondo prese la rossa di peso e la fece sedere sulle sue gambe, dopo un po' cominciò a lasciarle una scia di dolci baci lungo il collo e la mascella
"che ne dici se prendo le pizze e stiamo qui, noi due, soli?" le chiese quando ebbe finito, lei fece cenno di si col capo e andò a rimettersi seduta dove era prima mentre il capitano tornava con i due scatoli
"signorina la cena è servita" le disse poggiandole il cartone davanti
"ma grazie mille, a cosa devo tutta questa gentilezza?" rispose lei scherzando mentre si metteva sul divano a gambe incrociate
"perché credo di aver appena incontrato l'amore della mia vita" le disse
"e chi sarebbe?" continuava a reggere il gioco
"tu" e si baciarono
"chi me lo ha fatto fare di innamorarmi di un fossile parlante appassionato di poesia e dolce come se mi sparassero in vena glucosio allo stato puro?" chiese scherzando mentre il biondo si sedeva e prendeva il primo pezzo di pizza la guardò imitando uno dei suoi sguardi assassini
"divertente, sei stata dolce per troppo tempo, quasi mi chiedevo che fine avessi fatto fare alla vera natasha"
la donna scoppiò a ridere
"non riesci a imitare il mio sguardo, solo io sono capace di farlo" disse addentando una fetta di pizza
"e dai, va bene mi arrendo, in effetti metti abbastanza paura quando lo fai" rise anche lui per poi iniziare a mangiare. dopo qualche minuto di silenzio il biondo alzò lo sguardo verso la donna
"nat" la chiamò
"mh" fece lei con la bocca ancora piena
"ricordi quella missione che abbiamo fatto solo noi due, quando nick si è finto morto e abbiamo trovato Bucky?"
"si perché?" chiese lei, era confusa da quella domanda, ricordava molto bene la missione e tutto il tempo che aveva passato con Steve, era stato lì che aveva capito di essersi innamorata di lui
"quel bacio, non era solamente per distrarre gli agenti dell'hydra sulle scale mobili vero?" le domandò curioso
il pezzo di pizza che aveva in bocca le andò di traverso facendola tossire ma si riprese dopo qualche secondo
"in che senso?" chiese a sua volta falsamente innocente
"sai benissimo cosa intendo"
panico. questo scorreva dentro natasha, in maniera immotivata, neanche lei sapeva perché, prese un respiro, erano una coppia ora e si sentiva in dovere di rispondere
"credo tu abbia già intuito la risposta"
"ma voglio sentirla da te" insistette lui
la donna sbuffò
"se vuoi sentirti dire che l'ho fatto di proposito perché già mi piacevi, sì steve, è stato per questo, soddisfatto ora?"
"abbastanza, quindi anche per questo mi hai chiesto se fosse stato il mio primo bacio dal '45?" continuò
"non è che adesso perché sono la tua ragazza tu sia autorizzato a farmi il terzo grado su tutto ciò che ti ho detto negli ultimi dieci anni" disse scherzando anche se dal tono sembrava abbastanza seria
"sono solo curioso nat, non prendertela così"
"non me la prendo steve e ci sta anche che tu lo chieda, solo che non sono così aperta a parlarne, ma credo anche sia giusto che tu lo sappia e tornando al nostro discorso, sì, te l'ho chiesto perché ero così elettrizzata e curiosa di saperlo che non ho resistito" concluse
vi fu qualche secondo di silenzio
"ed era vero" disse lui
"mi avevi detto di no" sorrise lei
"per orgoglio, mi sembravi così carina e giovane che non volevo sembrare quello antico che non ha mai fatto nulla del genere soprattutto dopo essermi svegliato nel ventunesimo secolo e voglio anche chiederti scusa"
"per cosa?" chiese lei confusa
"per averti rifiutata e delusa, si nat l'ho capito dopo che ci avevi provato con me quel giorno" era davvero dispiaciuto
lei rise
"pensavo saresti arrivato a tutto ma non a questo"
"e invece... ricordo ancora tutto, era qualcosa tipo... non serve la pratica, ho 95 anni non sono morto" e si mise a ridere
"nessuna di speciale però?" continuò lei abbastanza seria, lui sembrò riflettere
"non è proprio così facile trovare qualcuno con analoghe esperienze di vita" entrambe ricordavano a memoria quella discussione, era stato quel giorno che inconsapevolmente era nato quell'amore in loro due
"che problema è? basta inventarsi qualcosa" continuò lei
"come fai tu?" ad entrambe salirono alla mente quei ricordi, mentre parlavano sembravano star vivendo un flashback e a stento trattenevano le risate
"non lo so, la verità è una questione di circostanze, non è sempre uguale per tutti, ogni volta è diversa" fece una pausa "vale anche per me?" riprese
la rossa si rivedeva in quella macchina mentre continuava a stuzzicare il biondo
"è dura vivere così" rispose lui
"però è un buon modo per non morire" spiegò
"è difficile fidarsi di qualcuno quando non sai che persona sia" continuò il capitano
"già, tu chi vorresti che fossi?"
lì gli occhi dell'uomo sembrarono illuminarsi
"che ne dici di un'amica?" fece una pausa "qui ci eri rimasta malissimo"
"ma io ti risposi, c'è la seria possibilità che tu non sia tagliato per questo lavoro Rogers, stavi mentendo spudoratamente" rise
"in parte direi che stavo mentendo anche a me stesso" continuò lui
"e adesso Rogers? tu chi vorresti che fossi?" a quella domanda Steve fu colto di sorpresa ma non esitò a rispondere
"questa volta ti risponderò in maniera diversa"
"sentiamo" disse curiosa
"che dici della donna della mia vita?" rispose con un sorriso
"accetto rogers, soprattutto se me lo dici con questa sdolcinatezza da voltastomaco" scherzò ridendo
"non me la prendo solo perché so che è il tuo modo per dire che ci tieni" disse con lo stesso tono della rossa
"forse" poi si fermò un attimo, prese un respiro e incontrò di proposito lo sguardo con quello dell'uomo davanti a lei
"steve lo sai, io non sono il tipo che lo dice spesso, perché sono fatta così" si fermò un attimo "ti amo rogers" disse mentre si alzava e si avvicinava a lui, e questa volta fu lei a baciarlo appoggiandogli una mano sul volto
"ti amo anche io" rispose lui
"ora è meglio che andiamo a prepararci altrimenti stark ci rincorrerà per tutta la torre se non siamo pronti e puntuali" e in quell'istante rogers si ricordò della festa di Stark, si alzò anche lui, la prese per mano e si diressero verso la stanza del capitano dove avevano le loro valigie

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