10 - Delitto

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Era già sera e stavo per congedarmi dalla chiesa dopo un giorno faticoso, quando un signore di mezza età mi si avvicinò, aveva un aspetto trasandato e lo sguardo smarrito.
"Scusi, ma il mio turno è finito e la chiesa sta chiudendo, torni domani." Mi affrettai a rispondere, mi era già capitato di fare più ore del previsto a causa della mia tendenza a dir di sì e non era finita bene per le mie ore di sonno.
"Sacerdotessa, sto cercando Davios, non lo trovo da nessuna parte. Forse sta facendo da guardia davanti alla stanza della Regina dove non mi è permesso entrare. Può chiedergli di raggiungermi al capannone a est delle cinte murarie? È di massima importanza che lo sappia solo lui e nessun altro."
Ero abbastanza sorpresa da quella richiesta, ma dopotutto stavo andando verso la mia stanza e davanti ad essa c'era sempre Davios. Quindi annuii e l'uomo mi sorrise brevemente, si voltò subito guardandosi intorno e uscì.

Questa volta invece Davios non era di pattuglia, quindi mi rivolsi al suo sostituto.
"Eh? Davios ha preso un giorno libero, è andato a divertirsi nella locanda 'Un altro giro', ha detto che gli serviva un po' di tranquillità. Perché?"
Non risposi alla domanda se non con un "no così", la preoccupazione dell'uomo sembrava urgente, quindi mi recai verso la locanda in cerca del cavaliere.

Appena ebbi messo piede nella stanza, attirai l'attenzione dei tavoli vicini all'ingresso, forse il mio vestito bianco di seta non era esattamente l'ideale per quel posto, ma mi addentrai comunque nella locanda, cercando Davios con lo sguardo.
Per fortuna lo trovai subito, ma era in compagnia di una giovane mezz'elfa molto affascinante, dai capelli chiari e pelle scura, aveva qualche tatuaggio e orecchini in abbondanza. Ero in dubbio se disturbarli o meno, soprattutto perché non si staccavano dal lungo bacio intrapreso ancora prima che io li notassi, ma per sfortuna, un uomo mi si avvicinò tirandomi un grosso schiaffo sul sedere, accompagnato dalle risate dei suoi amici. Mi girai abbastanza arrabbiata e quelli, appena mi riconobbero, mutarono immediatamente espressione.
"Ci perdoni! Non volevamo, la prego i risparmi, non lo dica alla regina!"
Queste parole scatenarono il vociare tra i clienti, che arrivarono da Davios, che si staccò dal bacio e mi guardò sconvolto.
Accostò dolcemente la mezz'elfa con sguardo colpevole e mi si avvicinò sguainando la spada, non contro di me ma contro l'uomo molesto.
"Adesso mettiti in ginocchio e chiedi scusa come si deve."
Nonostante la sua frase fosse ridicolmente esagerata (forse accentuata dall'alcol), riusciva comunque a incutere un timore tale da zittire tutta la stanza e l'uomo prese alla lettera tutto quanto, riconoscendo anche Davios. Si inginocchiò e chiese scusa nuovamente insieme ai suoi amici.

Pensai fosse troppo, persino per quei poveri idioti, ma fermare un gesto del genere sarebbe come ammettere che quel gesto non era poi così grave, quando in realtà lo era.

Davios rinfoderò la spada e mi guardò a braccia incrociate e un'espressione da schiaffi.
"Dovresti evitare questi luoghi. Vattene."
"Non sarei venuta se non fosse stato importante." Mi guardai intorno e tutti gli occhi erano fissi su noi due in attesa di altri scambi di parole; mi ricordai la richiesta di discrezione sulla faccenda e portai Davios fuori dalla locanda nonostante la sua disapprovazione.

"Un uomo di mezza età oggi mi ha chiesto espressamente di te. Ha detto di andare al più presto al capannone a est delle cinte murarie, sembrava molto preoccupato..."
Lui invece sembrava scosso e sorpreso.
"Al capannone?" Sembrava che stesse pensando a fondo sulla questione, scrutandomi e poi arrendendosi al fatto che non stavo mentendo. Perché dovrei farlo poi?

"Hmm. Sembra urgente davvero..." Si grattò la nuca guardando l'ingresso della locanda poco più in là e incrociò gli occhi della mezz'elfa, che lo salutava con un sorrisino e un gesto della mano. Davios guardò me "Arrivo tra un attimo" e si recò dalla fanciulla. Lo aspettai e lo osservai giustificarsi con la ragazza e sembrava chiederle scusa, mentre lei sembrava rilassata e lo rassicurò facendogli qualche pacca sulle spalle. Dando un ultimo bacio di sfuggita, Davios tornò da me con espressione seria e minacciosa.

La somma SacerdotessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora