La somma Sacerdotessa

3 - La regina Rossa

Fui nominata Regina all'età di 17 anni, mia madre morì per una malattia grave e succedetti subito.

Mia madre era l'ultima delle Regine-Sacerdotesse e con lei si spezzò il ciclo.

Mi sposai quasi subito, avevo bisogno di una persona che mi aiutasse a fare le decisioni giuste e per fortuna trovai un uomo all'altezza della mia persona: Dorione, giusto e cavalleresco, aveva rispetto per ogni essere vivente ma sapeva essere spietato nei confronti di chi calpestava vite di innocenti.

La nostra unione generò Artemisia, aveva gli occhi di Dorione, e capelli ramati come i mei.
La nostra unione però doveva generare un altro figlio, un gemello, che morì proprio prima del parto in condizioni pietose.

Passavano gli anni e tutto andava bene, finché Dorione non mi lasciò nel sonno, con ferite profonde e assai selvagge. Le guardie affermarono che nessuno poteva entrare e nessuno era entrato di fatto quella notte, non dall'esterno della stanza.

E così fu, perché il vero mostro dormiva al fianco del nostro letto e mi guardava con quei grossi occhi che aveva rubato.

Inizialmente non volevo crederci, mai avrei immaginato che una bambina fosse in grado di compiere tale atto animalesco, ma la verità mi fu rivelata in fretta. Nascosti in una cassettiera, si celavano i corpi di diversi animali: insetti, rane, uccelli, topi, persino un gatto che emanavano un fetore forte.
Come avevo fatto a non accorgermene? La mia vita perfetta e felice era solo una favola e la mia mente mi celava tutte le imperfezioni.

Affidai Artemisia a una specialista, così che potesse crescere come una persona sana. Ma quest'azione non poteva che alimentare il suo odio nei miei confronti e lo accettai, anche io la odio, ma non posso disfarmene... È l'unica cosa che mi rimane di Dorione.

Pensavo che sarebbe migliorata, che fosse finalmente cresciuta e si sarebbe resa conto dei suoi orrori, invece è peggiorata. La scomparsa della Sacerdotessa Visia non è stato un caso e lo ha celato bene, nascondendo tutte le tracce come una professionista.

Ora compie gli stessi orrori, ma di nascosto e in silenzio, così che nessuno possa fermarla.