9 - Ponte

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Galassia, stelle dorate e cielo nero. Non avevo mai visto qualcosa di più straordinario.
Per quanto Astra potesse essere antipatica e crudele, dovevo ammettere che le sue visioni erano le più spettacolari.
La sacerdotessa aveva iniziato a prendermi sotto la sua guida (solo Lyra sa il perché) ma non era una gran chiacchierona. Mi faceva vedere le rotte di Koirmene e la polvere di stelle che lasciava come scia che andava a creare un percorso ben preciso tra le costellazioni. La stella non era molto luminosa e pian piano smetteva di esserlo sempre di più.
"Koirmene un giorno si spegnerà e quando succederà vorrà dire che non ci sarà più nient'altro da imparare." Astra non aspettava risposte, le sue erano solo affermazioni che sapeva bene si basassero sulla verità.
"È una stella magica?" Chiesi incuriosita.
"Si, è una stella magica con uno scopo. Anzi è a tutti gli effetti una creatura che si circonda della magia per restare in vita." Le sue spiegazioni erano un po' criptiche, molte volte dava per scontato che io sapessi le risposte o parte di esse.

Aprii gli occhi. Davanti a me ancora vagavano stelle e galassie.
"Ok è decisamente strano. Astra puoi farmi uscire dalla meditazione?"
La sacerdotessa non si vedeva da nessuna parte.
"Astra?"
Mi alzai e mi venne un gran mal di testa, all'improvviso sentivo come una pioggia di meteoriti colpirmi da ogni dove.
Sentivo in maniera accelerata informazioni di ogni tipo passarmi in mente, ogni rotta, ogni stella, ogni informazione del nostro pianeta oppure sentimenti di sconforto e paura, solitudine e oppressione.
Cercavo in ogni modo di farlo smettere e barcollavo nella galassia, probabilmente colpii molto forte qualcosa perché il fianco mi faceva male e la galassia scomparve insieme alle informazioni.
"Cos'è successo?"

Tornai nella stanza subito dopo aver finito il servizio in chiesa. Camminavo avanti e indietro in cerca di una risposta e dopo aver camminato in tondo per circa un'oretta, decisi di bussare alla porta della regina.
"Proprio a quest'ora?" sbuffò Davios.
Mi guardò perplesso, era strano non rispondergli ma nella mia testa c'erano troppe domande e poco mi importava di lui.
"... Sacerdotessa?"
Mi passò una mano davanti agli occhi, mentre la porta si apriva.
"Ah Nephine. Entra"

Spiegai tutto l'accaduto ad Arsia cercando di non perdermi nei dettagli o farmi prendere dal panico, mentre lei sorseggiava un thè molto delicato alle rose.
"Sapevo che saresti stata una splendida sacerdotessa, ma non pensavo fino a questo punto."
Ero ancora più confusa di prima.
"Entra di nuovo in contatto con Astra."
Ero molto terrorizzata da questa richiesta dati i precedenti con quello spirito, ma non potevo sottrarmi alle richieste della regina, quindi mi inginocchiai e iniziai ad invocare il nome di Astra.
Astra non si presentò ma io entrai di nuovo nella dimensione cosmica.
"Wow, questo è... Fuori dal comune Nephine"
Aprii gli occhi confusa dalle parole della Regina, tutta la stanza era scomparsa e aveva lasciato posto alla bellissima dimensione. Di Astra non c'era traccia, ma la regina era lì, con la tazzina in mano.
Era tutto bellissimo se non fosse per il gran mal di testa, tutte le informazioni mi stavano di nuovo assalendi il cervello, la Regina mi guardò sorpresa, mi prese le spalle lasciando la tazzina svolazzare a zero gravità tra le stelle e mi scosse.
"Basta così, torna in te"
Più facile a dirsi che a farsi, non sapevo come tornare indietro e la testa mi stava scoppiando. Poi mi venne in mente il dolore, nella torre mi ero fatta male ed ero tornata in me.
"Dammi uno schiaffo!" Gridai ormai al limite.
"Eh..?" La vedevo un po' indecisa, ci provava ma si fermava sempre all'ultimo, quindi decise di darmi un pizzicotto.
"Ahi!" La stanza tornò alla normalità, si sentì la tazzina cadere e frantumarsi mentre noi tornammo a poggiarci per terra.
La Regina era decisamente soddisfatta dato il suo sorrisino stampato in faccia, era raro vederla così sorridente, versò nell'altra tazzina un po' di the e me lo offrì. Io ero semplicemente sbalordita, che stava succedendo?

"Sei un ponte, Nephine. Prima riuscivi solo a comunicare con gli spiriti delle sacerdotesse ma adesso puoi usare le loro abilità nel nostro mondo, non immagini quanto questo possa essere incredibile."

"Usare... Le abilità? L'abilità di Astra è farsi scoppiare la testa?"

"Astra è la prima sacerdotessa di Luvyrack, è la più importante e la più forte, attinge direttamente al sapere di Koirmene. Le informazioni che ha archiviato gradualmente in secoli di conoscenza tu le stai assimilando in tre secondi, per questo ti scoppia la testa."
Guardai il the e gli diedi un sorso.
"Forse cominciare da Astra non è esattamente un buon punto di inizio. Attingi alle sacerdotesse più giovani e vediamo cosa succede."

Il giorno dopo la Regina mi accompagnò alla torre per assistere.
"Attingi a Frisia, l'acqua è spesso vita e non dovrebbe essere così pericoloso usarla."

Chiamavo il nome di Frisia e lei mi apparve davanti.
"Per favore, prestami il tuo potere"  sembrava quasi che sapesse cosa fare come se avessi recitato una formula magica e iniziai a gocciolare da ogni poro della pelle, quasi avevo paura di trasformarmi in acqua e fondermi per sempre ad essa senza ritorno.

"Concentra l'acqua solo in un punto" disse Arsia.
Ci provai ma non era per niente semplice, non avevo un effettivo controllo sull'acqua, non fisico almeno. Dovevo sforzare i miei pensieri e immaginare l'azione, solo dopo un mesetto di tentativi riuscì finalmente a controllarlo.

La Regina mi consigliò di non esagerare e instaurare rapporti migliori con le sacerdotesse, così da entrare in sincronia e rendere la concentrazione più semplice. Sembrava una vera esperta e grazie alla sua guida riuscii a controllare anche il potere dell'aria di Salomene e il respiro di vita di Adhora. Certo non venivano sempre esattamente come volevo ma era un bel traguardo.

La somma SacerdotessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora