CAPITOLO 5

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Mi accorgo di avere addosso gli stessi vestiti di ieri così rimedio buttandoli in lavatrice «Spicciati, abbiamo lezione tra un ora» mi informa il mio migliore amico entrando senza bussare «Dovresti sorridere di più comunque buongiorno» «Guarda che la colpa è tua, mi sei stata incollato per tutta la notte come una sanguisuga» apro l'armadio facendo il finto tonto «Che strano non  ricordo, magari con una dimostrazione potrei sbloccare la memoria» mi fa il dito medio e esce dalla camera.

Dopo aver preso i vestiti mi chiudo in bagno per darmi una sistemata, raggiungo il corvino che se ne sta in piedi davanti al quadro «Come mai non lo finisci?»
«Perché ogni volta che ci provo... dimentico quel viso» sussurro beccandomi un pugno sul braccio sinistro «Oh mi rispondi?» lo accontento usando un tono sarcastico «Violenza portami via, lo finirò quando ne avrò voglia».

Sono sdraiato su un prato con le mani sopra lo stomaco, il fruscio del vento mi invita a schiacciare un riposino «Dormi?» riconosco questa voce, lo vedo in piedi a un centimetro dalla mia testa, intreccia le mani dietro la schiena sporgendosi in avanti «L'intenzione c'era, ma l'hai rovinata» darei qualsiasi cosa per poter imprimere nella testa quel sorriso «Scusa tanto, me ne vado così avrai una distrazione in meno» sottolinea facendo le virgolette con le dita «Siediti» fa come voglio mettendosi nello stesso punto di prima.
Mi siedo davanti a lui posando le mani su quelle morbide guance «Veramente sei l'unica» mi avvicino, ma ancora una volta mi chiede di aspettare «Permettimi di fare ciò che desidero»
«Anche se sai che in realtà non esisto?» domanda quando le mie labbra stanno per sfiorare le sue «Si» sorride di nuovo lasciandosi baciare.

Alzo la testa dal banco rendendomi conto di aver ricevuto una librata in testa, la prof Hanji sposta gli occhiali all'indietro con un dito assumendo un espressione seria «Era un sogno erotico?» arrossisco per la spontaneità con cui me lo ha domandato «Era un normalissimo sogno».
Una risatina divertita esce dalla sua bocca «In ogni caso non si dorme in classe, cerca di tenerlo bene a mente» abbandono la testa sulla superficie di legno incapace di fare altro, qualcuno attira la mia attenzione entrando dalla porta d'ingresso «Sei in ritardo, ma visto che è il tuo primo giorno sei perdonato, allora ragazzi a partire da oggi questo bel giovanotto frequenterà questo corso, coraggio presentati» lo incoraggia la prof Hanji con una pacca sulla schiena.

Il ragazzo annuisce «Mi chiamo Eugeo, spero di fare amicizia con tutti voi» alzo nuovamente la testa «Conosco quel sorriso, lascia stare il biondino è appena arrivato dagli tempo di ambientarsi» metto il gomito sul banco appoggiandoci il mento sopra «Grazie del consiglio Levi» il nuovo arrivato prende posto vicino a Petra, mi guarda per un momento e ricambio facendogli l'occhiolino, il mio amico sospira rassegnato «Altre parole buttate nel cesso».

Il ragazzo senza volto Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora